Lucia Bronzetti e il futuro del tennis azzurro

Lucia Bronzetti sta vivendo da qualche mese a questa parte una nuova fase della sua carriera, la prima da livello WTA, ma forse non a tutti è ancora evidente che stiamo assistendo alla nascita di una nuova grande protagonista del tennis azzurro

8 luglio 2021. A Torino è una giornata nuvolosa, il cielo è cupo e sembra pronto ad abbattersi da un momento all’altro sulle decine di spettatori e giocatrici che popolano il Nord Tennis Club di Torino. Lucia Bronzetti è seduta ad un paio di metri da me insieme al suo allenatore, Francesco Piccari; si rilassa, mentre sui campi principali si alternano le sue possibili future avversarie. Lucia è già ora un’osservata speciale del movimento italiano grazie ad una prima parte di stagione che l’ha vista imporsi con continuità nel circuito Itf e partecipare alle sue prime qualificazioni WTA. Tuttavia, i buoni segnali dati non erano nulla in confronto alla svolta arrivata pochi giorni dopo.

Nonostante il poco tempo a disposizione dopo la finale di Torino, persa contro la transalpina Diane Parry, Lucia arriva in piena forma al WTA di Losanna, dove supera in rimonta la giocatrice di casa In-Albon, anche lei reduce dall’avventura piemontese, per guadagnarsi così l’accesso al primo tabellone principale. Un traguardo importante e meritato, che non rappresenta però un punto d’approdo, bensì un trampolino di lancio. Qualche giorno dopo Lucia scende in campo opposta a Tamara Zidansek per giocarsi un posto in semifinale, la stessa Zidansek che sulla terra rossa di Parigi aveva sfiorato la prima finale Slam. La differenza in campo è molta meno di quanto ci si potesse aspettare e la slovena riesce a spuntarla solo al terzo set. Dopo l’exploit, la conferma: la riminese è pronta.

 

Il torneo di Palermo gioca sempre un ruolo chiave nella stagione delle tenniste azzurre, offrendo la chance di conquistare punti importanti davanti ad un pubblico amico. La wildcard a Bronzetti è immancabile, e la fiducia è ben riposta: vengono piegate in due set sia Tomova che Min, e per fermare la giovane allieva del team Piccari serve una Elena Gabriela Ruse on fire. Il resto dell’estate trascorre sereno, con buone prestazioni e anche match complicati, a cui forse Bronzetti non è ancora abituata. A settembre però si regala un ultimo acuto estivo, con i terzi quarti di finale WTA raccolti in circa due mesi, questa volta in Slovenia. Le vittorie su Peterson e Pera forniscono un ulteriore indizio, che dipana quei pochi dubbi rimasti: Lucia non solo interpreta bene il gioco su terra, ma è versatile e può vincere anche sul veloce.

Ed è così che arriviamo all’inizio della nuova stagione, dopo un autunno di assestamento. La programmazione di Bronzetti è audace e consapevole, con il WTA500 di Adelaide ad aprire le danze. Superata la veterana Bondarenko, Lucia può depennare un altro punto dalla lista delle cose da fare, grazie alla sua prima partecipazione in un main draw WTA500. Qui ad attenderla c’è una Sofia Kenin lontana parente della campionessa Slam del 2020, ma comunque più esperta ed abituata a certi palcoscenici. È un doppio 7-5 a mettere fine alla corsa dell’azzurra nel torneo, ma la carica di fiducia e la voglia di rivalsa sono sempre ottime compagne di allenamento, soprattutto quando si va verso uno Slam. Ed è proprio qui che siamo, al primo Major dell’anno, che ha visto una splendida Lucia Bronzetti superare con facilità sia Hesse che Savinykh, prima di regalarsi una rimonta di grande importanza ai danni di Nao Hibino, che vale anche l’accesso al primo tabellone principale di uno Slam.

Cosa può accadere ora? In realtà, il sorteggio non è stato dei migliori, con un primo turno durissimo contro Gracheva ed un eventuale secondo turno sul centrale contro la numero 1 del mondo Ashleigh Barty. Il punto di tutto questo diario di bordo però non è ammirare il passato, né esaltare il presente. Quello che forse ancora non è chiaro ai tanti appassionati italiani, che più volte negli ultimi anni hanno – giustamente – notato un calo di rendimento del movimento femminile azzurro, è che con Lucia Bronzetti non stiamo assistendo alla crescita di una buona tennista da top100. I progressi mostrati nell’ultimo anno sono sintomo di una maturazione (personale, mentale e tennistica) che è un punto di partenza per una carriera che punta ben più in alto. Lucia ha i colpi, ha potenza ma anche varietà, sa difendere e contrattaccare, ma ha soprattutto una dote che può fare la differenza: una solidità mentale da combattente, la consapevolezza dei propri mezzi, delle proprie possibilità e anche dei propri limiti. Ed è con questa mentalità che negli ultimi mesi ha mandato al tappeto diverse top100, e con la stessa mentalità è scesa in campo a sfidare alla pari una campionessa Slam come Kenin. Questo pezzo è dunque per levare alto lo sguardo verso il futuro, e suggerire a chi ancora non lo abbia fatto di dare fiducia e attenzione ad una ragazza che negli anni a venire potrà portare alta la bandiera italiana e che con duro lavoro e determinazione sta arrivando a vivere il proprio sogno.

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