Vika Azarenka, in salute e affamata… di vi(c)torie!

Era quasi il 2015, e Victoria Azarenka se ne stava parcheggiata nel suo elegante SUV, per le strade di Beverly Hills, con la pioggia che lentamente scendeva sul parabrezza, mentre spiegava come ci si sentisse ad essere numero 31 del ranking e non più la "number one". di G.Lupi

Era quasi il 2015, e Victoria Azarenka se ne stava parcheggiata nel suo elegante SUV, per le strade di Beverly Hills, con la pioggia che lentamente scendeva sul parabrezza, mentre spiegava come ci si sentisse ad essere numero 31 del ranking e non più la “number one”.

“E’ solo un numero,” disse lentamente e silenziosamente. “Se pensassi ‘Hey, sono No. 31’, ci sarebbe un problema. Ma la classifica non è tutto. So quello di cui sono capace. E non ho bisogno di dirlo. Ho solo bisogno di fare quello che voglio fare, al meglio.”
Ciò che Vika vuole fare è tornare ai piani alti, quelli che le competono e che ha occupato negli ultimi 2 anni, nel 2012 e 2013, vincendo 2 Australian Open consecutivi. Ha combattuto, ci ha creduto ed ha provato ad eguagliare Serena Williams.
Dopo che le due si incontrarono nell’epica finale del 2013, agli Us Open, l’allenatore della Williams, Patrick Mouratoglou, disse: “Serena e Victoria Azarenka, sono superiori alle altre, nettamente.”

Vika però vuole anche tornare nel circuito con maggior consapevolezza, dopo una passata stagione piena di infortuni, e che ha visto la fine dolorosa della sua storia d’amore con il cantante Stefan Gordy, meglio conosciuto come Redfoo.

“Il mio cuore si era spezzato, ero giù di morale” ha detto. “Ora sto meglio. Ma io non ho paura di ammettere che ci sono stata male. E’ la vita.”

Azarenka ha giocato solo 24 partite nel 2014, principalmente a causa dei problemi al piede ed al ginocchio, perdendo punti nei primi sei mesi di stagione e negli ultimi. Ha raggiunto una sola finale e si è conclusa la sua stagione dopo aver perso al secondo turno a Tokyo, nel mese di Settembre.

Dopo la sconfitta al primo turno, nel torneo di Brisbane, estromessa dalla Pliskova, a Victoria Azarenka non sarà assegnata alcuna testa di serie nel tabellone dello Slam australiano. Sam Sumyk, suo allenatore ormai da molto tempo, si dice comunque felice di vederla giocare senza dolore, finalmente.

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“Credo che la sua motivazione sia abbastanza buona, ma io non voglio arrivare troppo eccitato o dirle troppo”, ha detto Sumyk. “Poiché nello stesso periodo dello scorso anno, ho pensato che il 2014 sarebbe stato un grande anno per lei. Tutte le luci erano verdi. E guardate invece cosa è successo. “

Quello che è successo nel primo mese della stagione fu una dolorosa infiammazione al suo piede sinistro. Sumyk ha detto che poi ad esso seguì una tendinite e un problema al ginocchio.

Azarenka si è messa in gioco durante un’intervista di diverse ore condotta nella sua auto, in un ristorante raw-food, da lei scelto in West Hollywood, e nello studio di James Haunt, un artista pop che ha incontrato via Instagram, che sta lavorando al suo ritratto. Ma a conti fatti il suo umore era molto più ottimista che pessimista. Era aperta, curiosa, di tanto in tanto profana e spesso riflessiva, più disposta a soffermarsi su temi sensibili rispetto ai precedenti incontri.

“Penso che la parte più difficile sia ammettere che non sei OK fisicamente”, ha detto del 2014. “Qualcuno mi ha chiesto ad un certo punto: ‘Sei depressa?’ E io ho risposto: ‘Mi stai prendendo in giro? Io non sono depressa. ‘Ma sai una cosa? Lo ero, sì, lo ero. E non ho saputo gestire le mie emozioni. “

Ha iniziato a dipingere lo scorso maggio e ha cominciato a piangere in una delle sue prime sedute. Ha detto che ha posato il pennello e, con la vernice, ha iniziato ad imbrattare la tela con le mani.

“Stavo facendo cose strane, non sapevo cosa stavo facendo”, ha detto l’Azarenka. “Ero sconvolta, ed ero pigra; il giorno dopo avevo un incontro in questo ristorante con esponenti della Nike, e non avevo voglia di vestirmi. Ho indossato una camicia ed un paio di pantaloni con la vernice, e mi sono diretta al ristorante. E gli esponenti Nike: ‘Oh mio Dio, questa sì che è una camicia cool. Dove l’hai comprata? ‘”

Azarenka è nata nel luglio del 1989 a Minsk in Bielorussia poco prima che dichiarasse la propria indipendenza dall’Unione Sovietica. Grazie ad uno stretto familiare di modeste (ha detto, otto persone hanno condiviso un piccolo appartamento) condizioni, ha lasciato casa nei suoi anni dell’adolescenza, per la formazione in Spagna e poi negli Stati Uniti, dove ha vissuto in Arizona con la stella dell’ hockey russo Nikolai Khabibulin e la sua famiglia.

“Ho dovuto imparare tutta questa roba, adeguarmi alla cultura occidentale, perché non era naturale per me”, ha detto Vika. “In un paese chiuso, come il mio, non c’era modo di creare comunicazione, era difficile esprimere i propri sentimenti ed emozioni.”

I suoi genitori e la famiglia allargata rimangono in Bielorussia, dove stanno costruendo una nuova casa, comprata con le sue vincite. L’Azarenka rimane un residente di Monaco, ma sta finendo un lavoro per una residenza a Manhattan Beach, in California. Un ricco sobborgo, di Los Angeles, dove il suo allenatore, Sumyk, e il suo agente, Meilen Tu, che sono sposati, vivono, e dove Maria Sharapova ha avuto per lungo tempo una casa.

Sumyk ama il mare, lavora regolarmente con Hamilton, ama le influenze extra-tennistiche. Ha consultato Maurice Greene, l’ex campione di sprint olimpico, e Olivier de Kersauson, un importante navigatore francese. Sumyk ha presentato Victoria ad Hamilton, che lei descrive come “una delle persone più affascinanti che abbia mai incontrato.”

Azarenka ha descritto Sumyk come un suo insegnante di vita, non solo il suo allenatore, e lei è fermamente convinta che ci sia troppo divario tra l’immagine che traspare di lui e quello che realmente incarna.

La percezione che il pubblico ha dell’Azarenka è stata molto influenzata da una serie di fattori; tra questi: le sue grida incessanti durante le partite; il suo atteggiamento irriverente in campo, pungente nelle interviste.

“Nel profondo, so di essere una persona molto buona,” ha detto. “Sono una persona sensibile. Ho un cuore dolce, sai, ma io sono una combattente sul campo, ma al di fuori sono alla mano. Molte volte è difficile accettare se stessi o mostrarsi agli altri per ciò che realmente siamo. ”

Azarenka ha inoltre parlato dei suoi esordi a Minsk. “Ho iniziato con 40 bambini, colpendo palline contro il muro; ma se si perdeva la palla, bisognava attendere altri 5 minuti prima di colpirne un’altra. “Nel mio primo anno non ho nemmeno visto il campo da tennis. Il secondo anno, giocavo tre volte a settimana con 25 bambini per un’ora. Questo è quanto. Giocavo con la speranza che un giorno avrei potuto competere su grandi arene del tennis.”

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(In foto, Vika è la prima bambina da sinistra, con la maglia rosa)

“Quando vedo questi ragazzi di 6 anni con un pullman privato, che hanno già un preparatore atletico, mi viene da pensare: ‘Oh, andiamo. A 12 anni, di sicuro perderanno tutto l’interesse per il tennis, perché non interagiscono con altri bambini’.”

La sua reputazione è stata anche rovinata dal timeout chiesto durante la semifinale nell’Australian Open 2013, quando estromise Sloane Stephens. “Non hanno idea di quello che ho passato in quei due giorni”, ha detto lei, con voce tremolante. “Non avevano idea di quanto avessi pianto quei due giorni. Non avevano idea che Sam venne nella mia stanza e mi portò vino, dicendomi: ‘Vika, penso che potrebbe essere necessario un po’ di vino, perché sei troppo stressata’.”

Ha poi vinto il titolo. Sumyk considera la sua performance come la più impressionante, alla luce delle circostanze, incapace però di accattivare le simpatie del pubblico australiano che, dopo la vittoria contro Na Li, la fischiò e, l’anno seguente, la accolse con freddezza.

Una questione di motivazione.

Che cosa potrebbe accadere in questa stagione, rimane un mistero. Soprattutto dopo una stagione in cui la Williams è rimasta No. 1, ma con l’ascesa di nuovi talenti come Eugenie Bouchard e Simona Halep, oltre al fulmineo rientro di Caroline Wozniacki, ripresasi e ritornata a grandi livelli dopo la sua rottura con il golfista Rory McIlroy.

“Penso che sia stata eccezionale,” ha detto Azarenka. “Perché eravamo entrambe a Monaco quando successe tutto ciò. E allora, una sera a cena, scoppiammo in lacrime, una sulle spalle dell’altra.”

Il tennis è ricco di episodi da incubo, come quello di Dinara Safina, salita al numero uno, ma costretta, dopo una lunga agonia, a lasciare per sempre le competizioni a causa di un infortunio alla schiena; ma è anche ricco di belle storie, come quella di Serena Williams, guarita da un’embolia polmonare, quella di Venus che combatte con il morbo di Sjogren, quella di Rafael Nadal, guarito da un infortunio al ginocchio, e di molti altri tennisti.

“Io credo che Vika possa diventare numero 1 di nuovo e vincere anche uno Slam”, ha detto Antonio van Grichen, che ha allenato Azarenka per cinque anni, prima che assumesse Sumyk nel 2010. “Lei ha le armi giuste, e se lei è in buona salute, arriverà prima o poi il giorno in cui tornerà ad essere la stessa delle ultime due stagioni. Ma ci vorrà del tempo, nulla avviene per caso”

Azarenka ha insistito dicendo: “Onestamente, non sono mai stata motivata così tanto nella mia vita, come lo sono adesso.”

Questo potrebbe essere difficile da credere, visto che ha iniziato come una speranza tra i tanti a Minsk; “Penso sempre a come finora sono stata,” ha detto lei, guardando la pioggia fuori dal finestrino. “E’ un sogno essere dove sono. E non voglio mollare.”

Fonte: New York Times

Giorgio Lupi (Twitter: lupi_giorgio)

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