Alexander Zverev compie (solo) 23 anni

Ma non lo sentiamo nominare già da una vita?

Sembra che il nome di Sascha Alexander Zverev si senta nominare da una vita e invece compie ventitrè anni oggi. Gioca in modo stabile nel circuito maggiore dal 2016 e l’abbiamo già eletto a nuova divinità del tennis almeno un paio di volte, per poi farlo cadere negli inferi dell’”eterna promessa” altrettante, quando ad esempio ha osato perdere due partite di seguito. Eppure lui è sempre lì, attualmente è al numero sette della classifica mondiale ed è reduce dalle semifinali degli Australian Open, suo miglior risultato a livello Slam. La “maledizione del quarto turno” sembra ormai far parte del passato.

Pochi mesi fa, Sascha Zverev è entrato a far parte della scuderia Team 8 di Tony Godsick e Roger Federer. Lo svizzero considera Sascha un grande tennista e un buon amico; tra tutti i membri del Team 8 infatti c’è un grande spirito di unione basato su valori umani (“Team 8” si avvicina molto come pronuncia a “team mate”, che significa appunto compagno di squadra). Il match-esibizione tra Roger e Zverev a Plaza de Toros in Messico è stato per poco più di tre mesi l’incontro tennistico con più spettatori in assoluto, 42.750, prima che Federer battesse il suo stesso record con la partita in Sudafrica “contro” Rafael Nadal (quella fu vista dal vivo da 52.000 persone).

La vittoria più importante di Zverev in questi (pochi) anni di carriera è senza dubbio quella delle Finals 2018, in cui si liberò con una facilità disarmante di Federer in semifinale e di Djokovic in finale, entrambi in due set. In tutto ha già vinto undici tornei, che in quattro anni e qualche mese non è roba da tutti. Eppure la nostra mente è più portata a ricordare i 153 doppi falli nei diciotto incontri che hanno seguito il Roland Garros 2019 o i 31 in tre match dell’Atp Cup di quest’anno, conditi in quei frangenti da qualche parola non gentile al padre-coach in tribuna.

Quel che è certo è che la rivalità con Stefanos Tsitsipas sarà una delle più avvincenti ed entusiasmanti degli anni a venire, sempre che Federer e Nadal non decidano di andare avanti a giocare per sempre. Ad oggi Zverev ha battuto una sola volta il greco; non mi stupirei comunque di vedere al massimo nel 2025 una finale Slam proprio tra questi due, apparentemente con caratteri molto diversi ma che potrebbero rivelarsi con gli anni più simili di quanto si pensi.

Inoltre, Sascha Zverev è l’idolo della nuova generazione. Le collane d’oro che non si leva dal collo nemmeno mentre gioca lo avvicinano molto all’universo-rap così amato dai giovani, e l’abbraccio quasi rifiutato con l’avvenente fan durante le gloriose Finals 2018 lo ha reso immediatamente il bello e impossibile del circuito (da dicembre sembra abbia una nuova fidanzata, la modella tedesca Brenda Patea. Chissà se faremo in tempo a vederla nel suo box quando si tornerà a giocare…). In più occasioni Alexander ha comunque mostrato il suo amore verso i propri sostenitori: tutti noi abbiamo ancora in mente il dolcissimo video in cui si diverte a regalare attimi indimenticabili ad una piccola versione di sé stesso.

Per quanto il 2020 si stia rivelando un anno sciagurato, potrebbe essere quello dell’agognata vittoria Slam per Zverev (che comunque arriverà, fidatevi). La serie ravvicinata di partite che si prospetta nel prossimo autunno potrebbe essere dannosa per il fisico dei “vecchietti”, abituati a spartirsi i major. Chissà che questa non sia davvero la stagione adatta per una vittoria nuova. La semifinale degli Australian Open fa ben sperare…

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