David Goffin nasce a Rocourt, in Belgio, il 7 dicembre del 1990. Comincia a giocare a tennis ed appassionarsi seguendo Roger Federer, delle cui immagini, racconterà più avanti, ha le pareti della propria camera tappezzate.
Goffin vince il suo primo torneo Future nel settembre del 2008, a 17 anni, in Grecia e l’anno successivo debutta nel circuito maggiore. Il 2009 è un buon anno per Goffin, che raggiunge numerosi risultati incoraggianti nei challenger, come la semifinale a Todi, dove sconfigge lo svedese Kevin Anderson. Lanno dopo raggiunge la finale del torneo di Lubiana, contro Kavcic.
Al 2011 risalgono le sue prime apparizioni negli slam; allAustralian Open è costretto al ritiro contro il coetaneo Milos Raonic, mentre conquista due secondi turni a Londra e a New York; in quella stessa stagione mette a segno la sua prima vittoria in un torneo Atp, a Chennai e a settembre, a Kuala Lumpur, batte Matthew Ebden.
Tutte prestazioni nella norma, ma nulla di veramente interessante. Fino al Roland Garros del 2012. Goffin è numero 109 del mondo ed i primi 104 della classifica ATP si qualificano direttamente. Ne mancherebbe ancora uno per David, dati i 4 forfait che ci sono stati, ma non accade ed il giovane belga è costretto a giocare le qualificazioni, dove viene sconfitto dal brasiliano Joao Souza. Valigie pronte al rientro a Liegi, ma all’improvviso ecco la grande notizia: Monfils ha rinunciato e David entra in tabellone come Lucky Loser.
Primo turno con Stepanek, spazzato via dal grande ritorno di Goffin, che vince al quinto set dopo essere stato sotto 2-1. Secondo avversario è il vecchio Clement, che deve inchinarsi al lucky loser, con lo stesso metodo del predecessore ceco.
Spazzando via anche il polacco Kubot, Goffin arriva agli ottavi, dove incontra il suo grande idolo d’infanzia, quel Roger Federer che per il belga è stato fonte di ispirazione fin da piccolo.
Goffin gioca senza paura e vince il primo set, portandosi poi a due punti dal secondo, perso 7-5. Roger vince, ma il vero vincitore è lo sconfitto, quel Goffin che adesso è calato, uscendo dai top 100, ma che con quel risultato ha fatto vedere al mondo che con l’orgoglio e la grinta si possono ottenere risultati insperati.
Eh si, perchè, purtroppo per lui, David non ha il fisico da sportivo; gracile, ossuto e timido fuori dal campo, Goffin sembra poco più di un adolescente che si trova in un mondo non suo. Invece, con le grandi prestazioni di cui si è reso protagonista, il belga ha dimostrato che il mondo del tennis è il suo mondo.
Non sarà mai un fenomeno, probabilmente, forse non entrerà mai neanche nei primi 20 giocatori del mondo, ma il suo obiettivo l’ha già raggiunto: dimostrare che anche con quel fisico così assurdo per essere un tennista, lui i risultati li ottiene.
Chi può dirlo, forse con un coach migliore potrebbe migliorare i suoi colpi, ma le mancanze non riguardano i fondamentali, quanto l’altro aspetto già descritto. Il tempo per lavorare c’è, come la consapevolezza che, comunque vada, sarà un successo.
Poi ovviamente, resta il sogno di tutti
Re Roger che, una volta ritiratosi, insegni a questo minuto ragazzino, i segreti del bel tennis, non quello muscolare (che per ovvi motivi Goffin non può praticare), bensì quel tennis fatto di rovesci deliziosi e dritti che entusiasmano, il tennis alla Roger, per intenderci. Ecco, quello sarebbe il sogno di tutti.
Sicuramente, una cosa è certa: magari i vari Dimitrov e Tomic avessero l’orgoglio e la tenacia di questo timido biondino, perchè se così fosse, sarebbero già adesso nella top 10.
In ogni caso, anche se non dovesse diventare un fenomeno, Goffin avrà sempre la simpatia del 99% degli appassionati… e non è cosa da poco!