E’ sempre pronto lo zio più famoso del Tennis mondiale ad esprimere opinioni e considerazioni, ogniqualvolta un giornalista gliele chieda, e a rispondere a tutte le domande che gli vengono rivolte. Stavolta le sentenze di Toni Nadal si concentrano sui French Open, su suo nipote Rafael, nonché su Roger Federer e Novak Djokovic.
E’ questo il miglior Nadal di sempre? “No, nel 2008 e nel 2010 era molto più difficile batterlo al meglio della condizione. Quest’anno ha giocato veramente bene solo a Monte-Carlo e Barcellona, meno bene a Madrid e Roma, soprattutto in Italia ha avuto più difficoltà. Non dimentichiamoci che nel triennio 2005-07 Rafael non ha mai perso sulla terra battuta, incamerando 81 vittorie consecutive sul rosso. Ora ha rafforzato il servizio e gioca più aggressivo sul lato del dritto“. Cosa pensa sul fatto che Roger Federer non giochi più a Parigi? “Per il Roland Garros è una cattiva notizia che uno dei giocatori più popolari al mondo, uno tra i migliori della storia, sia assente da due anni a questa parte. Probabilmente avrà pensato di non avere molte chances di vincere in Francia, mentre a Wimbledon sì“. Come valuta le ultime 5 sconfitte di Nadal con Federer, di cui 4 avvenute tutte lo scorso anno? “Nella finale degli Australian Open Rafa è stato molto vicino alla vittoria. Noi non avevamo un vero piano per affrontare Roger e l’incontro; è stato Federer ad averlo portando Rafael al limite della resistenza. Aver prevalso a Melbourne gli ha dato tranquillità e fiducia anche nelle altre partite“. Djokovic, secondo lei, tornerà ad alti livelli? “Novak ultimamente ha battagliato con diversi infortuni e questo gli ha fatto perdere fiducia e confidenza. Ma presto vedremo, sfortunatamente per gli altri giocatori, ancora un grande Djokovic“.
Va sottolineato che l’ultima considerazione di zio Toni è stata accompagnata da una fragorosa risata, molto simile a quella emessa, molti anni prima, nel constatare che probabilmente il serbo sarebbe stato il “peggior” avversario da battere per suo nipote Rafael. E, a distanza di anni, non possiamo certamente dire che non avesse ragione.
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