Australian Open: Thiem supera Nadal in quattro set e raggiunge Zverev in semifinale

Grande prova per l'austriaco che spinge con coraggio e vince il braccio di ferro con Rafael Nadal.

La cronaca – Mentre Thiem e Nadal cominciano a prendersi a pallate da fondocampo mi domando se i tempi siano maturi per un cambiamento o se il copione sarà il solito, perché Nadal è troppo forte e nel tre su cinque non batti mai (a meno di non chiamarti Novak o Roger, nel qual caso hai qualche chance). La storia d’amore di Rafa con il cemento è stata un venirsi incontro reciproco, lui ha migliorato il suo gioco sul veloce, il veloce ha rallentato per aspettarlo. D’altro canto anche Thiem ha fatto un identico percorso di emancipazione dalla terra rossa, e la sensazione è che il gap fra i due qui sia minore che non a Parigi, per dire. In ogni caso, su tredici precedenti (9-4 per il maiorchino), questa è solo la seconda volta che si affrontano sul duro (però molti l’hanno ribattezzata terra blu per la lentezza), dopo la drammatica sfida di New York 2018 vinta da Rafa al tiebreak del quinto set (peraltro il primo era finito 6-0 per Dominic), anche lì erano i quarti di finale. Dei (tanti) momenti topici mi rimangono impigliate nella testa frasi e parole chiave.

PRIMO SET

Same old story – dopo aver concesso solo briciole in risposta nella prima fase, Thiem va sotto 0/40 e perde il servizio per il 5-3 Nadal.

Sliding doors – primo set, decimo game. Thiem annulla un set point per Nadal e poi alla terza occasione gli strappa la battuta. Si vedono belle accelerazioni di rovescio, qualche chiusura a rete, ma soprattutto si vede un Nadal che non chiude. Mi domando se questa sarà una svolta o soltanto un tentativo di rivoluzione che verrà rispedito al mittente a calci nel sedere.

Wind of change – si arriva al tiebreak, Nadal prende un minibreak di vantaggio, ma poi commette qualche gratuito, Dominic spinge con coraggio e ghermisce il primo set.

SECONDO SET

Il vecchio cinico che c’è in me pensa: adesso Thiem si rilassa e Rafa gli passa sopra come un rullo.

L’avevo detto io – nel quinto game l’austriaco è distratto e perde il servizio a zero (3-2 Nadal).

Io non ci sto – Thiem si ribella al destino e ancora una volta afferra il controbreak, poi scappa sul 5-4.

Sull’orlo del baratro – Thiem è in vantaggio 6-5, servizio Nadal. Game di livello altissimo, quasi solo vincenti, Rafa risale da 0/30, poi salva un set point e ai vantaggi artiglia il tiebreak con un rovescio chirurgico chiamato fuori e riabilitato dal falco.

Contraccolpo – le occasioni perse di solito fanno male, ma non a Thiem, il quale prosegue come un treno, strappa due volte il servizio a Nadal, afferra il 4-0 con un serve and volley prima di subire la reazione uguale e contraria del maiorchino. Eccolo qua, penso io, invece Dominic riprende a macinare gioco e si guadagna due set point.

Net – è il destino a dare una mano, la risposta di Thiem frenata dal nastro mette in difficoltà Nadal che recupera alla disperata ma è terribilmente scoperto. Dominic non se lo fa ripetere e lo perfora con un dritto a sventaglio dal centro: sentite scuse, ma intanto siamo due set a zero.

TERZO SET

Nadal non è un cavallo – due set persi al tiebreak ammazzerebbero un cavallo, ma se c’è una certezza nella vita è che Nadal, a dispetto del nome, non ti regalerà mai niente, nemmeno una di quelle confezioni di datteri che ci si passa di mano in mano fra parenti sotto le feste. Se vuoi batterlo te lo devi meritare fino in fondo e se ti becca che pensi ad altro per un solo istante ti spara subito un ceffone: lui è fatto così.

Stessa spiaggia, stesso Thiem – il duro lavoro dell’austriaco dà i suoi frutti, il suo gioco, potenzialmente rischioso per quanto spinge, è diventato una certezza, i vincenti sono tanti e pochi gli errori, così il punteggio segue il servizio senza strappi fino alla fase calda (4-4).

Zitto zitto – Rafa, come un killer silenzioso si guadagna due set point in risposta sul 5-4 e sul secondo cala la mannaia.

QUARTO SET

Controbaratro – il campione spesso si distingue da come reagisce alle difficoltà, e allora non deve sfuggire come Thiem annulli tre palle break nel secondo game, respingendo la furiosa rimonta di Nadal, il quale riesce a farti sentire con le spalle al muro anche se è in svantaggio.

Chi la fa l’aspetti – superato lo spavento, adesso è Thiem ad aggredire il servizio dello spagnolo, che con tre errori consecutivi (ma definirli non forzati è un po’ una forzatura) cede il servizio da 30/15.

Falco – lo stesso rapace che prima aveva salvato Nadal, proietta Thiem sul 5-3 dopo un bellissimo dritto lungolinea erroneamente chiamato out. Adesso Rafa serve per sopravvivere e porta a casa il game, toccherà a Thiem servire per il match.

La paura fa 5-5 – all’improvviso Thiem smarrisce la prima, si complica la vita con un doppio fallo e permette all’iberico di rientrare.

Non c’è due senza tre – sarà un altro tiebreak ad assegnare il quarto set.

Breakdance – Thiem fa e disfa, si prende il vantaggio poi mette in rete una palla corta incomprensibile, sbaglia un rovescio, induce due volte Nadal all’errore e, dopo cinque punti di seguito vinti da chi risponde, torna a far valere il servizio due volte (la seconda riesce a cadere e rialzarsi all’interno dello scambio): 5-2. Nadal reagisce fino al 5-4. Servizio vincente di Thiem che si procura due matchpoint. Servizio e dritto (in rete) e se ne va il primo. Poi Nadal si arrampica fino al sei pari.

Net – per l’ennesima volta il nastro parla austriaco, rende ancora più letale un suo bellissimo passante di rovescio e apparecchia un altro matchpoint a favore di servizio.

Game, set, match – Nadal mette in rete l’ultimo dritto e la gara va in archivio (7-6,7-6,4-6,7-6).

Thiem ringrazia e va a raggiungere Zverev nella semifinale dei giovani o quasi. Chi vince avrà l’onere-onore di contendere il trofeo al vincente tra Roger e Nole.

 

 

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