Le rivalità dell’ATP: Andre Agassi – Pete Sampras

Il confronto di stile tra le due leggende americane ha generato una delle piú belle rivalità della storia del tennis moderno.

Andre Agassi e Pete Sampras hanno messo in scena una delle rivalità piú affascinanti della storia del tennis che li ha visti confrontarsi ben 34 volte tra la fine degli anni 1980 ed inizio degli anni 2000.

Il campione di Las Vegas, definito dalla celebre coppia di giornalisti italiani Clerici – Tommasi un attaccante da fondo campo, è stato uno dei piú grandi interpreti di uno stile di gioco aggressivo da “dietro” e ha influenzato l’evoluzione degli schemi tattici del tennis contemporaneo. Lo “schiaffo” al volo, invece della classifica volée, è sicuramente un’ulteriore eredità lasciata da Agassi al gioco moderno. Le sue doti di anticipo, il timing in risposta e le soluzioni difensive con passanti e pallonetti hanno reso la vita difficile a molti giocatori serve & volley, uno su tutti Boris Becker. Andre è stato inoltre uno dei tennisti piú vincenti della sua generazione con un palmares di 8 Majors, il Career Grand Slam (vittoria dei 4 tornei del Grande Slam), la posizione numero 1 del Ranking, un oro olimpico ad Atlanta nel 1996, le ATP Finals ed un totale di 60 titoli ATP.

Sampras invece era dotato di un gioco d’attacco a tutto campo ed adottava spesso soluzioni a rete che erano unite ad uno dei migliori servizi e diritti di sempre. Le sue caratteristiche tecniche si adattavano perfettamente alle superfici rapide degli anni 90 e lo hanno portato a dominare il tennis per quasi un decennio. Nel corso della sua carriera infatti “Pistol” Pete ha conquistato 14 tornei del Grande Slam, 5 ATP Finals, 64 titoli ATP ed è stato al vertice della classifica per 286 settimane. Alcuni dei suoi record sono rimasti imbattuti fino all’arrivo dei Big 3 nel circuito.

La rivalità tra le due leggende americane si è conclusa in favore del tennista di origini greche con un bilancio di 20 a 14. I confronti diretti con vittorie di quest’ultimo sono ancora piú evidenti a livello Slam, con uno score complessivo di 6-3 ed un perentorio 4-1 negli atti conclusivi. L’head to head nelle finali vedono nuovamente in vantaggio il nativo di Washington D.C. per 9-7, tra le quali anche un importante successo al Torneo dei Maestri. Agassi registra solamente un bilancio favorevole nelle sfide sulla terra battura per 3 vittorie contro 2 sconfitte, proprio a causa dei noti problemi di adattamento a questa superficie del 14 volte campione slam.

Cercando di interpretare i numeri descritti, è possibile dedurre che Sampras ha avuto una carriera migliore del suo avversario ma il bilancio negli scontri diretti risulta essere molto penalizzante per quest’ultimo e potrebbe non rispecchiare pienamente i valori in campo. Gran parte delle vittorie del 7 volte vincitore di Wimbledon hanno avuto luogo su campi rapidi che premiavano sicuramente la sua tipologia di gioco e rendevano il suo servizio praticamente ingiocabile per lunghi tratti delle loro sfide. L’evoluzione tecnologica delle racchette negli anni 90 inoltre consentiva ai giocatori di essere particolarmente incisivi con questo fondamentale, risultando in un gioco molto scarno e penalizzando giocatori piú difensivi. A causa di tutto ciò, gli anni 2000 hanno visto un progressivo, e forse eccessivo, rallentamento delle condizioni di gioco, portando ad un ribaltamento della situazione a favore di schemi tattici basati sulla difesa piuttosto che sull’attacco. E’ possibile pertanto ipotizzare un score decisamente piú bilanciato se i loro incontri avessero avuto luogo su campi piú lenti, esattamente come è avvenuto sulla terra battuta.

Al di la dei numeri, la loro rivalità è stata sensazionale ed il confronto tra stili opposti ha esaltato lo spettacolo, entusiasmando per molti anni gli appassionati del nostro sport. Andre e Pete non avevano solamente due modi di interpretare il gioco diverso, ma anche il loro carattere e personalità erano decisamente differenti. Sampras, anche se molto amato dal pubblico, è sempre stato molto riservato ed a volte considerato noioso dai media, mentre il suo connazionale ha sempre avuto uno stile unico in campo e fuori che lo ha tenuto costantemente al centro dell’attenzione dei fans ed addetti ai lavori. Il suo modo di vestire, la capigliatura e le dichiarazioni mai banali l’hanno portato ad un livello di popolarità mai vissuto da un tennista.

Le loro gesta, per quanto opposte, hanno ispirato nuove generazioni di tennisti e contribuito allo sviluppo del tennis a livello globale.

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