L’unica medaglia olimpica dell’Italia: la storia di Uberto De Morpurgo

Ci stiamo avvicinando sempre di più all’inizio dei trentaduesimi Giochi Olimpici che si terranno a Tokyo con un anno di ritardo, a causa della pandemia di covid-19 che ha stravolto l’intero pianeta (e continua a farlo).

Oggi però parliamo dell’unica medaglia olimpica vinta dall’Italia nel tennis: un evento che risale addirittura all’edizione di Parigi 1924. A ottenere il risultato fu Uberto Luigi De Morpurgo, soprannominato il Barone, che vinse una medaglia di bronzo.

La storia di Uberto è molto particolare, perché nasce a Trieste nel 12 gennaio 1896. Questo fa di lui un nazionale austro-ungarico, fino al 1919, quando Trieste viene annessa ai territori italiani con il trattato di Versailles. Anche se in realtà Uberto è cosmopolita dalla nascita: è mezzo ebreo da parte di padre, che faceva parte di una nobile famiglia (il soprannome di Uberto non è casuale, infatti egli era proprio insignito del titolo baronale) e mezzo inglese da parte di madre, la quale aveva anche un passaporto ceco. Dal 1918, al termine dei combattimenti, Uberto ottiene la cittadinanza italiana. Lui che combatté contro l’Italia, perché durante la prima guerra mondiale era stato arruolato nell’aviazione austriaca.
Prima della Grande Guerra, Uberto aveva iniziato a giocare a tennis ad Oxford, dove si era recato per studiare. Nel 1911 era diventato addirittura campione Junior d’Inghilterra. Trasferitosi poi a Parigi per gli studi universitari, diventa campione studentesco nel 1915.

“È un uomo grande, longilineo e ha molta forza. Lui ha un servizio incredibile, di grande velocità, ma poco controllo, sulla prima palla e un kick esageratissimo sulla seconda, di una contorsione così estrema da logorare perfino la sua grande struttura.

Il suo gioco da fondo è fatto da colpi piatti che mancano di velocità e precisione, per permettergli di ottenere il massimo beneficio dal suo eccellente attacco alla rete. Il suo gioco di volo è molto buono, grazie alla sua grande stazza. Il suo smash, come il servizio, è potente ma irregolare. Sfortunatamente è molto lento con i piedi e così perde molto del vantaggio che acquista con la sua grande corporatura. Manca un po’ di confidenza, ma quella dovrebbe venire con l’esperienza.”

Così è scritto sul libro “The Art of Lawn Tennis, Capitolo XV“,  (libro scritto dallo statunitense Bill Tilden) riguardo il tennista italiano.

Nel 1924 va alle Olimpiadi di Parigi: al primo turno vince con il lussemburghese Wolff, concedendogli solamente un game in 3 set. Successivamente vince in 3 set anche con lo svizzero Debran e il greco Zerlentis. La prima vera battaglia arriva agli ottavi contro il belga Washer, con il quale vince in 5 set con il punteggio di 2-6, 6-4, 1-6, 6-4, 8-6. Nei quarti di finale vince agilmente con il giapponese Harada, per poi sbattere contro l’americano Vincent Richards, che poi vincerà l’oro, in 4 set.

Arriva quindi a giocarsi la finale per il bronzo: l’avversario di fronte a lui non è uno qualunque, ma bensì Jean Borotra, francese fresco vincitore del Roland Garros e di Wimbledon. Uberto vince in 5 set per 1-6, 6-1, 8-6, 4-6, 7-5, regalando così all’Italia la sua prima e unica medaglia olimpica.

Nel suo proseguo di carriera, Uberto raggiunge i suoi migliori risultati nel 1930: finale persa a Montecarlo contro Henri Cochet, finale in ogni disciplina agli Internazionali d’Italia (vince il doppio misto, ma perde singolare e doppio maschile) e semifinale al Roland Garros dove perde ancora con Henri Cochet. Grazie a questi risultati raggiunge l’ottava posizione nella classifica mondiale. Tra gli altri risultati, una finale di doppio misto a Wimbledon, persa contro la coppia Suzanne Lenglen/Jean Borotra nel 1925, un quarto di finale a Wimbledon nel 1928.

Oltre a tutto ciò, De Morpurgo partecipa per undici edizioni consecutive alla Coppa Davis (allora chiamata “International Lawn Tennis Challenge”), dal 1923 al 1933. Nel ’28 e nel ’30 trascina l’Italia alla finale interzonale: le vincitrici della zona europea ed americana si sfidano e la vincente dell’incontro sfida successivamente i detentori del titolo per cercare di strappar loro lo scettro. Purtroppo però, entrambe le volte l’Italia perde 4-1 contro gli USA ed è Uberto a vincere gli unici match per il nostro paese.

Muore a Ginevra il 26 febbraio 1961 e nel 1993 viene inserito nella Hall of Fame degli sportivi internazionali ebrei.

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