WTA, la notte delle sorprese

Dopo un primo turno tranquillo, con poche eliminazioni clamorose, ci pensa la terza giornata a rimediare, mettendo sottosopra il tabellone e le nostre sicurezze

È durata pochissimo la calma. Calma a cui non siamo abituati da anni negli Slam WTA, dove può succedere di tutto in qualsiasi momento. Nelle prime due giornate abbiamo visto cadere pochissime top player, tra cui Angelique Kerber, Victoria Azarenka, Petra Martic e Johanna Konta, l’ultima per ritiro. Questa nottata invece ha visto quasi in contemporanea l’eliminazione di due top10 come Bianca Andreescu e Petra Kvitova. La prima ha giocato un match spento e ricco di errori contro la sempre ostica Su-Wei Hsieh, tennista del Taipei capace di creare magie in campo. Hanno funzionato alla grande le sue geometrie, visto che la campionessa degli Us Open 2019 ha raccolto appena 5 giochi. C’è ancora tanta strada da percorrere per tornare al livello mostrato due stagioni fa, ma era assolutamente preventivabile. Petra Kvitova invece si è trovata di fronte ad una tennista che in questi ultimi mesi sembra aver ritrovato il suo miglior tennis. Sorana Cirstea non ha mai esitato, aveva ben chiaro cosa doveva fare e lo ha fatto, dilagando nel parziale conclusivo e chiudendo con un lapidario 6-1. Per Cirstea si tratta della prima vittoria contro una top10 in un Major dopo ben 9 anni, e viste le premesse in questo 2021 potremmo vederla tornare ai propri massimi livelli. Al prossimo turno se la giocherà alla pari con un’altra mancina ceca, Marketa Vondrousova, che ha però un tennis davvero diverso da Kvitova, preferendo alla potenza geometrie e rotazioni. Ha lasciato Melbourne anzitempo anche la giovane kazaka Elena Rybakina, da tempo pronta per un grande exploit negli Slam, che però tarda ad arrivare. La sua esecutrice questa volta è stata la francese Fiona Ferro, che ha chiuso con un doppio 6-4 dimostrando come il suo tennis possa adattarsi molto bene anche al veloce, oltre che alla terra.

Una Williams avanti, una a casa. Serena Williams continua a brillare in campo, seppur con avversarie non irresistibili; è toccata a Nina Stojanovic questa volta, che nel primo set ha conquistato almeno 3 giochi prima di ricevere un pesante 6-0 nel secondo parziale. Una Serena al momento davvero sontuosa, come sempre nei primi turni dei Major, ma la prova del nove arriverà più avanti, almeno dagli ottavi. Nulla da fare invece per Venus, che ha portato in campo classe e cuore, ma non sono bastati per bilanciare i tanti problemi fisici che hanno condizionato il suo match. Dall’altra parte della rete, tuttavia, c’era una Sara Errani in grande spolvero, tornata a giocare un bel tennis e soprattutto lo fa con la grinta e con il sorriso. Si tratta per lei della prima volta al terzo turno di uno Slam dal 2015. Ora per la ex top5 c’è Su -Wei Hsieh, con cui si giocherà un posto agli ottavi, raggiunti a Melbourne solo una volta, nel 2012, quando arrivò poi ai quarti e da quel grande risultato nacque anche la carriera da top player di Sarita. Nulla da fare invece per l’altra azzurra, Camila Giorgi, l’unica ad aver vinto all’esordio oltre alla nativa di Bologna. Troppi errori oggi per la figlia e allieva di Sergio, che nel secondo set era riuscita a trovare i tempi sulla palla, prima di subire il ritorno di Iga Swiatek, recente campionessa al Roland Garros e in grande spolvero qui a Melbourne. La polacca avanza così pericolosa nel tabellone e non si tirerà certo indietro quando arriveranno gli appuntamenti che contano.

Avanti senza clamore invece Aryna Sabalenka e Garbine Muguruza. La prima ha saputo gestire le variazioni di una Kasatkina in ripresa, ma ancora lontana dal formato top10. Muguruza ha lasciato le briciole a Samsonova, che si è trovata davanti una campionessa agli stessi livelli che l’avevano portata in cima al ranking. Esclusa la sconfitta contro Barty qualche giorno fa, la spagnola sta facendo stragi e sembra sempre più probabile il vederla alle fasi finali qui agli Australian Open. Per Sabalenka ora ci sarà la pericolosa giovane americana Ann Li, che da quando è arrivata a Melbourne non ha perso neanche un match, lei che è arrivata in finale al Grampians Trophy, il torneo rimasto privo di una vincitrice. Match ricco di insidie per la bielorussa, che negli Slam tende a tremare più del dovuto. Più tranquilla Muguruza, che se la vedrà con una Diyas in buona forma e capace di eliminare Bernarda Pera, a sua volta rea dell’eliminazione di Angelique Kerber.

Nella mattinata italiana infine, la campionessa del 2019 Naomi Osaka ha lasciato ben poco alla ex top10 Caroline Garcia. Ottima prestazione per la nipponica, che non perde un match in uno Slam proprio dallo scorso Australian Open, visto che non ha preso parte a Wimbledon e Roland Garros e ha trionfato a New York. Ben più difficile invece il match della seconda testa di serie Simona Halep, che a Melbourne in passato ha disputato la finale nel 2018, perdendo da Caroline Wozniacki. La rumena ha messo a segno una delle sue classiche rimonte, recuperando da 2-5 sotto nel terzo set e chiudendo una grande maratona per 7-5. La strada per lei rimane in salita, con Kudermetova al terzo turno e soprattutto Swiatek agli ottavi.

 

Match di terzo turno, parte bassa

Hsieh – Errani,  Vondrousova – Cirstea,  Muguruza – Diyas,  Jabeur – Osaka,  Sabalenka – Li,  Potapova – S. Williams,  Swiatek – Ferro,  Kudermetova – Halep.

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