Scommesse: la procura di Cremona individua nuovi possibili colpevoli

Novità dall'Italia: il finanziere Di Martino individua giocatori top-50 e top-20 coinvolti nel racket scommesse. Oltre a Bracciali e Starace, già accusati e in contatto con organizzazioni criminali, altri 35 tennisti sospettati.

Neanche il tempo di calmare il mare agitato dal caso di doping di Maria Sharapova che emergono nuovi indiziati per quanto riguarda il tennis scommesse. La BBC ha annunciato che Roberto Di Martino, finanziere di Cremona, ha consegnato informazioni sensibili riguardo partite di tennis truccate da atleti top-50, forse anche top-20. Di Martino ha avvertito e invitato le autorità a monitorare i movimenti di questi giocatori.

Dei 37 tennisti sospettati, 29 fanno parte della top 50 ATP. Pare che dietro a questo giro losco di scommesse ci sia un’organizzazione mafiosa che in principio truccava soltanto partite di giocatori italiani (Starace e Bracciali). Tutto si è scoperto dopo un caso di corruzione avvenuto nel calcio, in cui Manlio Bruni chiamava direttamente i giocatori per corromperli. Una volta requisito il suo computer personale, Di Martino ha scoperto, nell’archivio, diverse chiamate Skype nelle quali Bruni contattava Daniele Bracciali e Potito Starace.

Bracciali, in queste conversazioni, non avrebbe accettato, prima di commentare davanti alla corte che non lo avrebbe mai fatto e che semplicemente, per quattro anni ha rifiutato le avances di Bruni, versione ritenuta non veritiera. Bruni, nello stesso processo, ha detto che Bracciali non aveva accettato di truccare le sue partite ma si era mostrato disponibile di metterlo in contatto con altri giocatori, tra cui Potito Starace.

Nel computer la polizia ha rintracciato documenti riguardanti circa 30 partite sospette, confermando le ipotesi di Di Martino: un Starace-Brands del 2009, che Betfair cancellò dalla lista per anomalo flusso di scommesse, e uno Starace-Gimeno del 2011. E’ proprio all’interno di questa indagine che Di Martino ha cominciato a pensare che non solo giocatori italiani fossero coinvolti: tra di loro ci sarebbero anche due top-20.

Chiamate con linguaggio in codice che evidenziano operazioni chiaramente illegali, nelle quali si discute di come due giocatori possano incontrarsi e truccare il loro match in un determinato torneo, è quello che usava fare l’organizzazione criminale dietro a questa faccenda. Di Martino ha inviato tutte queste informazioni alla TIU (Tennis Integrity Unit) in modo tale da investigare a fondo. La TIU ha comunicato recentemente di stare analizzando tutto il materiale ricevuto per far emergere, una volta per tutta, i fautori del misfatto.

 

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