Us Open, semifinale: il ginocchio ferma Nadal, in finale ci va Del Potro

Rafa Nadal si ritira a causa di un problema al ginocchio e saluta gli Us Open con l’amaro in bocca. Del Potro, che aveva vinto i primi due set, raggiunge dunque la finale, la sua seconda in carriera a livello slam.

Juan Martin Del Potro torna in finale a Flushing Meadows dopo nove anni, ma lo fa grazie al ritiro di Rafa Nadal, costretto ad alzare bandiera bianca al termine del secondo set a causa di un problema al ginocchio. Triste epilogo per il maiorchino, che aveva già chiesto l’intervento del medico per una fasciatura, poi rimossa, sulla parte interessata a metà primo set, ma poi la vera e proprio agonia ha avuto inizio nel secondo parziale, quando Nadal ha cominciato a faticare nello scambio, soffrendo parecchio il tennis del suo avversario. In particolar modo, però, è peggiorato per quanto riguarda gli spostamenti tanto da rimanere ad un certo punto quasi fermo, cercando di non frenare dalla parte sinistra in modo da non mettere peso eccessivo sul ginocchio. Nonostante la volontà di portare a termine il set, si è reso conto che non avrebbe potuto far più nulla e non ha avuto altra scelta se non quella di ritirarsi. Vola dunque in finale Del Potro, che aveva giocato comunque molto bene in queste due ore di match, servendo discretamente e mettendo a segno diversi vincenti. Solida, come di consueto, la prestazione dell’argentino, che in finale avrà sicuramente chance, indipendentemente dall’avversario, ma ciononostante ci sono alcuni aspetti che dovrà perfezionare. s_delpotro_nadal_3999_180711_fe

PRIMO SET- Pronti, partenza, via e subito break in favore di Del Potro, che vuole dare una scossa a questo match fin da subito ed inizia a mille. Neppure il tempo di festeggiare, però, che Nadal ha già messo a segno il controbreak, riportando in parità il punteggio. Nonostante turni di servizio tenuti agevolmente e punti eclatanti realizzati da entrambi, spesso giunti al termine di scambi estenuanti, è stato ancora l’argentino a mettere il muso avanti, grazie al break ottenuto nel nono gioco che lo ha portato a servire per il set. Questa volta per Delpo le occasioni non sono assolutamente mancate, anzi sono stati ben due i set point mancati dal tennista sudamericano, il quale in parte avrebbe potuto fare di più, ma allo stesso tempo si è trovato di fronte un muro di gomma che respingeva qualsiasi cosa e che alla fine è riuscito ad avere la meglio, fino a portare il set al tie-break. Qui, tutto è girato bene per l’argentino, compresa qualche chiamata dubbia e qualche palle il bilico tra l’essere dentro o fuori, che ci ha comunque messo del suo ed ha brillantemente chiuso 7-3. Malgrado lo stesso numero di punti vinti per entrambi e addirittura qualche errore in più commesso da Del Potro, è stato proprio Juan Martin a spuntarla dopo oltre un’ora di gioco. [fncvideo id=166391 autoplay=false]

SECONDO SET- Nel secondo parziale, è saltato subito all’occhio che Nadal non fosse in perfette condizioni, sia a causa di qualche smorfia poco entusiasta sia dato qualche movimento leggermente diverso dal normale, senza dimenticare ovviamente che nel set precedente era intervenuto il medico che aveva fasciato il ginocchio del maiorchino. Comunque, dopo essere uscito indenne dal primo turno di servizio, dove ha dovuto annullare due palle break, nulla ha potuto nel secondo, quando Del Potro è salito in cattedra e, con un mix di suoi vincenti ed errori del suo avversario, ha piazzato il break. Il parziale è poi proseguito sulla falsa riga di questi primi games, vale a dire con il sudamericano che teneva il servizio senza particolari problemi e Nadal che al contrario faticava parecchio per portare a casa il game di battuta. Il ritiro dello spagnolo era dunque nell’aria e, in un momento di contestazione contro l’arbitro, reo secondo Nadal di aver sbagliato una chiamata, Rafa aveva detto che si sarebbe ritirato comunque (‘I’m gonna retire anyway’), perciò era solo questione di tempo. Eppure Nadal aspettava, tenendo tutti con il fiato sospeso. È stato quindi solo alla fine del set che il tennista iberico ha alzato bandiera bianca andando a stringere la mano al suo avversario. rafa_nadal_1378077c

NADAL- Terzo ritiro in carriera a livello slam per Rafa, che aveva già dato forfait quest’anno in Australia contro Cilic, all’inizio del quinto set, e, sempre agli Australian Open, si era ritirato nel 2010. Mantiene ancora la vetta della classifica Nadal, anche con un margine piuttosto ampio su Roger Federer, ma l’impressione è che, come d’altronde in molti sostengono, lo spagnolo si sia ritirato anche per preservarli in vista delle Finals. Ogni anno infatti potrebbe essere l’ultimo buono per Rafa per tentare l’assalto al tanto agognato trofeo di fine anno e, per lui, riuscirci vorrebbe dire davvero tanto.

DEL POTRO- Grande soddisfazione, invece, per Del Potro, che torna in finale a New York dopo nove anni, tornando ad assaporare il gusto di una finale slam. Un solo set perso in tutto il torneo da parte dell’argentino, che fa fatto percorso netto e che in finale non partirà assolutamente spacciato, anzi potrà giocarsi le sue carte e cercare di inseguire un secondo trionfo. Trascinato dal suo gruppo, “la banda del salamìn, formato da ben 14 persone, inoltre, l’Artur Ashe diventa una bolgia tanto che sembra quasi di stare in Argentina o comunque di assistere ad un match di Davis. Perciò, Delpo avrà l’appoggio dei suoi amici argentini ma anche di tanti fans in giro per il mondo, che sperano di vederlo trionfare una seconda volta in quello che è lo stadio più grande del mondo, ma che soprattutto ospita uno dei tornei più importanti del mondo.

Us Open – Semifinale

(3) J M Del Potro d (1) R Nadal 76 (3) 62 ritiro

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