Anno nuovo, Fognini vecchio

Sponsor e allenatore nuovi non sono bastati a Fabio Fognini per iniziare l'anno con il piede giusto: sconfitta contro Kohlschreiber all'esordio e cattivi segnali di nervosismo in campo.

Chi ben comincia è a metà dell’opera, dicevano. Non è, ahinoi, il caso di Fabio Fognini, che nel suo primo torneo dell’anno non appare nella forma auspicata da chi voleva un suo ritorno ai livelli di qualche anno fa. Potrebbe apparire pretestuoso, e forse lo è, giudicare da un’uscita, per giunta la prima, la stagione di un giocatore, ma i primi segnali, spesso, sono quelli più importanti, i decisivi, per intraprendere un buon viatico durante il proseguo della stagione.

I FATTI DI OGGI – Tante occasione sprecate durante il match, tanto nervosismo per chiamate di falli di piede, ben tre nel solo primo set. Sebbene nel secondo non vengano chiamati, l’espediente per imbestialirsi diventa un altro: una palla larga in corridoio “accompagna” la racchetta di Fabio a terra una volta, poi una seconda volta su un punto simile e alla terza l’arbitro, che fino ad allora aveva soprasseduto, gli commina un warning. Il match a quel punto sembra scappargli di mano, uscendovene mentalmente. Poco dopo nuove polemiche con l’arbitro, reo secondo il ligure di aver atteso troppo a fare “overrule” sulla decisione del giudice di linea. Fogna non ci sta, chiama il falco, ha torto e finisce con il prendersi un penalty point per comportamento antisportivo. Niente di nuovo sul fronte occidentale, tanto per citare Remarque.

BUONI PROPOSITI – Il nuovo allenatore e il nuovo sponsor (sappiamo essere un aspetto marginale, ma fa comunque parte del cambiamento), che gli ha fornito una mise niente male, non sono bastati, per ora, a un cambiamento mentale, lungi da noi volerlo essere definitivo (alla fine sarebbe molto difficile riuscire a plasmare nuovamente la psiche di un trentenne). Magari l’approccio può essere migliorato, sì, e il nuovo allenatore potrebbe lavorare su questo, consci che i colpi che il ligure sa sfoderare non sono secondi a troppi dei 46 giocatori che lo precedono nel ranking. Prima di trarre giudizi affrettati, però, ci riserviamo di assistere a qualche altro match di Fognini in Australia, concedendogli il beneficio del dubbio. Che il 2017 sia un anno positivo per i colori azzurri, tra consacrazioni e sorprese a livello giovanile e soddisfazioni in Coppa Davis e provenienti dai nostri tennisti più forti. Fognini è tra questi, e che lo tifiate o meno, aspettatevi e auguratevi per lui un cambio di rotta. Vi prego, salvate il soldato Fogna!

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  1. Purtroppo l’inizio del suo 2017, poco si discosta dalla fine del 2016; tuttavia criticare è fin troppo facile, in quanto, il ragazzo, spesso offre fin troppi spunti per poterlo fare. Tuttavia è uno dei giocatori italiani più forti e decisamente con più talento, sia pure inespresso a grandissimi livelli. Quindi, forza Fabio, in circolazione ci sono tennisti che pagherebbero oro per poter avere la metà del tuo talento, testa bassa e guardare avanti.

    1. Nesun dubbio che abbia tutti i colpi e che li sapia giocare come pochissimi altri (volè, smorzata, smasch…..). Il fatto é che la testa deve comandare il braccio e non viceversa. Purtroppo solo in rarissime occasioni riesce ad esprimere le sue capacità per una partita Intera. Più che di un allenatore avrebbe bisogno di uno psicanalista. Peccato! Fa un pò pandant con la infinita promessa che é Camila. Ma lui, almeno si incazza e – talvolta – ride. Quella povera ragazza sembra giochi sotto ipnosi e/o sia plagiata. Peccato per due!

  2. Ho visto la partita…il secondo set avrebbe preso un’altra piega se fogna avesse concretizzato le 2 palle break sul 3 a 2 per lui. 2 punti sprecati che neanche una povera 4 ctg. Come me avrebbe sbagliato. Da lì sono iniziati iniziati gli episodi descritti nell’articolo. 2 aspetti: 1′ -incapacità di riconoscere i punti che possono far girare il match dalla tua parte; 2 – incapacità di ripartire dopo le occasioni mancate.

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