Tennis, i più grandi giocatori italiani di sempre

Vincere nel tennis non è mai facile e la storia ci dice che lo è ancora di più se si è italiani. Soltanto in tre, tra gli uomini, sono riusciti nell’impresa di conquistare almeno uno Slam, mentre sono soltanto due ad esserci riuscite tra le donne.

Nessuno di loro è però mai riuscito ad arrivare alla prima posizione del ranking, anche se con uno Jannik Sinner in stato di grazia tutto sembra possibile ad oggi. L’altoatesino si è laureato campione Slam nelle scorse settimane aggiudicandosi il primo titolo Major della sua carriera nell’ultima edizione degli Australian Open disputata.

È stato un cammino da sogno per l’azzurro che non ha mai concesso un set fino alla semifinale, quando ne ha ceduto uno al suo ormai rivale Novak Djokovic, che fino a novembre scorso non era mai riuscito a battere. Poi, le Atp Finals dove lo ha battuto una volte su due, con la sconfitta arrivata in quella finale che avrebbe potuto assegnare la prima vittoria in questo torneo ad un italiano. Dopo è arrivato anche il successo in Coppa Davis, dove gli azzurri hanno eliminato la Serbia che, secondo i pronostici legati alle scommesse sul tennis, era la favorita numero uno per la conquista dell’insalatiera.

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E invece, trascinati da Sinner, decisivo in ogni incontro nelle Finals di Malaga, la coppa è tornata in Italia dopo ben 47 anni dall’ultima volta. Allora è un’altra epoca d’oro per il tennis italiano, guidato da un Panatta che nella stessa stagione si era laureato campione anche al Roland Garros.

Nel mezzo, il nulla, almeno per quanto riguarda il maschile, perché nel femminile i primi titoli Slam della storia della categoria sono arrivati nel secondo decennio degli anni Duemila, con Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, protagoniste peraltro delle quattro vittorie in Fed Cup (oggi Billie Jean King Cup) arrivate tra il 2006 e il 2013.

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Insomma, con Sinner e gli altri protagonisti della vittoria della Coppa Davis l’Italia del tennis è tornata a festeggiare e adesso ci si aspetta nuovi trionfi da parte degli azzurri. Una squadra così forte, forse, non c’è mai stata e dunque l’augurio è quello che possano arrivare altri successi.

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Nicola Pietrangeli è stato a lungo, ed è da molti tuttora, considerato il miglior tennista italiano di sempre e ciò in virtù dei suoi due Roland Garros vinti tra il 1959 e il 1960, oltre ad un best ranking in terza posizione quando ancora non c’era il calcolo del punteggio computerizzato che avrebbe fatto il suo debutto anni dopo.

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Adriano Panatta è quello che invece ha raccolto l’eredità di Pietrangeli, suo capitano di Davis nella storica cavalcata verso il successo di Santiago del Cile del 1976 e vincitore di un Roland Garros nello stesso anno. È stato grazie al romano, spesso decisivo, e ai suoi compagni, che l’Italia poté festeggiare il primo trionfo della storia nella più importante competizione a squadre tra Nazionali. Fino a poco tempo fa, Panatta deteneva il miglior best ranking nell’era Open con la sua quarta posizione in classifica mondiale.

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A proposito del trionfo in Davis del ’76, Panatta poteva contare sull’apporto di altri due big del tennis italiano dell’epoca, Corrado Barazzutti e Paolo Bertolucci. Il primo ha raggiunto un best ranking in settima posizione ed è stato semifinalista al Roland Garros e agli Australian Open. Il secondo, invece, era addirittura soprannominato “braccio d’oro” per il suo tocco e il suo talento, vincendo sei titoli in carriera.

Per tanti anni, poi, c’è stato quasi il vuoto, fino all’arrivo di Fabio Fognini, primo a riportare un Masters 1000 in Italia dopo tanto tempo vincendo il torneo di Montecarlo nel 2019. Il suo talento è sempre stato al di sopra della media e in carriera ha raggiunto un best ranking in nona posizione. È anche un ottimo doppista e con Bolelli si è laureato campione Slam agli Australian Open del 2015, oltre a raggiungere due semi al Roland Garros dello stesso anno e agli US Open del 2011.

Un altro big di questi anni è sicuramente Matteo Berrettini, primo italiano di sempre a raggiungere la finale a Wimbledon e stabilmente in top 10 tra il 2019 e il 2021 con un best ranking in sesta posizione. Il suo servizio è uno dei migliori del circuito e in carriera vanta sette titoli Atp. Al momento sta vivendo un periodo molto difficile a causa dei continui infortuni e quindi ora la speranza è che possa tornare a competere ad alti livelli come ha già fatto in passato.

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Infine, chiudiamo con l’uomo del momento, colui che ha riportato un titolo Slam dai tempi di Panatta. Parliamo ovviamente di Jannik Sinner, che con il suo successo agli Australian Open è già entrato di diritto nella ristretta cerchia dei migliori tennisti italiani di sempre e ciò ad appena 22 anni. La vittoria di Melbourne è, con ogni probabilità, soltanto l’inizio di una carriera straordinaria che, da quando sono arrivati Vagnozzi e Cahill, peraltro eletti allenatori dell’anno nel 2023, ha preso una strada ancora migliore.

 

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