Tennis Weekly: le cinque sorprese di questa prima settimana di Australian Open

Gli slam portano sempre con loro un grande quantitativo di sorprese. Scopriamo quali sono quelle che sono successe fino ad adesso nel primo grande evento dell'anno.

Capire quale sorpresa sia la maggiore è sempre un’ardua impresa, ma è anche il proposito di quest’edizione un po’ diversa di Tennis Weekly. Andiamo allora a vedere chi ha impressionato, in bene o in male, in questa prima settimana dello slam down under.

Numero 5: Shelby Rogers b. Simona Halep [4] 6-3 6-1

Che la stagione della rumena non fosse iniziata bene era noto a tutti, ma questa batosta non era di certo aspettata. L’americana, ovviamente, fa il suo, giocando da americana, picchiando duro per tutta la (breve) partita ed essendo solida al servizio: nulla di sorprendente, in fondo. Il problema è proprio della giocatrice europea, che non riesce per niente ad essere a livello delle aspettative su di lei riposte. Insomma, svegliati Simona!

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Numero 4: Coco Vandeweghe b. Angelique Kerber [1] 6-2 6-3

Il trono della giocatrice tedesca inizia a vacillare. L’Australia si dimostra, per l’attuale numero 1 al mondo, un paese stregato quest’anno: prima le sconfitte a Brisbane (da Svitolina) e Sydney (con Kasatkina) ed ora quest’arata presa dall’americana. Kerber non riesce proprio a star dietro all’avversaria che l’abbatte con velocità e pesantezza di palla. Questa stagione si prospetta davvero divertente a livello di ranking.

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Numero 3: Mirjana Lucic-Baroni b. Agnieszka Radwanska [3] 6-3 6-2

Questa era decisamente meno prevista. Insomma, anche il suo inizio di stagione non era stato del tutto convincente, ma la finale di Sydney aveva fatto nascere qualche aspettativa. Il problema della polacca, in questa partita, è che non fa gioco: 8 vincenti e 8 unforced non significano niente che passività a livello di gioco. Poteva essere il suo anno, e invece bisogna ancora rimandare ancora il primo slam…

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Numero 2: Denis Istomin b. Novak Djokovic [2] 7-6(8) 5-7 2-6 7-6(5) 6-4

Ok che Djokovic sta lentamente scendendo, ma questa proprio non era nei piani: Istomin è un grande combattente, ma di certo non è a livello del serbo. Il primo turno contro Verdasco aveva dato l’idea di un Djokovic ritrovato e in forma non del tutto ritrovata, ma buona. E invece, arriva questa batosta; l’uzbeko non intende per niente fermarsi: si giocherà un posto ai quarti contro Dimitrov che, seppur in ottima forma, non è imbattibile.

Novak Djokovic ai quarti di finale del Roland Garros contro il ceco Tomas Berdych, 2 giugno 2016 (Dennis Grombkowski/Getty Images)

Numero 1: Mischa Zverev b. Andy Murray [1] 7-5 5-7 6-2 6-4

No, ok, questa mattina pensavo di essermi svegliato dentro una puntata di Scherzi a Parte. Cos’è questa storia che Murray, dominatore della seconda metà del 2016, finalista a Doha (fermato solo da Djokovic) ed ovvio favorito dopo l’uscita del serbo, perde contro Mischa Zverev, uno dei sempre più rari depositari dell’arte del serve&volley, senza neanche andare al quinto?
Il problema principale si può riscontrare nel fatto che Murray, da sempre elogiato per la sua risposta, fa meno punti dell’avversario con questo avversario. Ma, andando oltre ai numeri, questa partita potrebbe essere il segno di una vera e propria caduta dei giganti.

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Vera sorpresa della settimana fuori concorso: Roger Federer

Siamo sinceri, chi si aspettava che lo svizzero riuscisse a battere Berdych e Nishikori uno dopo l’altro, annientando il primo e lottando col secondo, dopo sei mesi di assenza dai campi? Nessuno, o forse solo i suoi fan più accaniti: per gli altri era solo un’utopistica speranza. Invece, Roger decide di ritornare in grande spolvero e di dimostrare che, in fondo, 35 anni non sono tanti per arrivare alla seconda settimana di uno slam.

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