Caso Tarpischev – Williams: il russo non ci sta e fa ricorso

Ricorderete tutti, l’episodio a dir poco spiacevole di cui si è reso protagonista, alla vigilia del Master di Singapore, il numero 1 della Federtennis russa e membro del Cio dal 1994, Shamil Tarpischev.

tarpischev

Per chi non lo ricordasse, ricapitoliamo brevemente l’accaduto: il moscovita era ospite insieme all’ex tennista Elena Dementieva della trasmissione russa di prima serata Evening Urgant, il presentatore sta per parlare delle sorelle Williams quando Tarpischev interviene e le chiama  “fratelli Williams, fratelli“. Da lì nasce una discussione talmente assurda da poter apparire addirittura paradossale: si inizia a evidenziare la differenza tra la bellezza fisica, i corpi statuari, slanciati e filiformi delle tenniste russe a quelli muscolosi e mascolini delle sorelle Williams (evidentemente non considerano russa la Kuznetsova, che a muscoli neppure scherza), sino ad arrivare all’”illuminata” considerazione finale “i tornei dovrebbero avvenire tra tenniste con la stessa fisicità“.

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Premettendo che, a nostro avviso, andrebbe “condannato” anche il silenzio-assenso e le conseguenti risatine della Dementieva (che nel finale appoggia addirittura la proposta dei tornei tra “simili”), vediamo a questo punto, cos’ha scatenato quest’intervista. In poche ore, il video in questione fa letteralmente il giro del mondo, suscitando sdegno ed indignazione in centinaia di appassionati e addetti ai lavori.

Tra le prime ad intervenire, c’è stata l’allora presidente della WTA, Stacey Allaster :  “Le dichiarazioni rilasciate da Shamil Tarpischev alla televisione russa sono offensive verso due delle più grandi atlete del tennis femminile. Ha detto una cosa umiliante, che non ha assolutamente alcun posto nella storia del nostro sport. Serena e Venus sono campionesse dentro e fuori dal campo, eccezionali persone, sportive e modelli incredibili che hanno ispirato ragazze in tutto il mondo per cercare di realizzare i loro sogni. La WTA è fondata sui principi di uguaglianza, opportunità e rispetto, e Venus e Serena hanno tutti questi attributi. Le dichiarazioni del signor Tarpischev mettono in discussione le loro persone. I suoi commenti dispregiativi meritano di essere condannati e saranno sanzionati. Oltre alla sospensione per un anno dalla WTA e la multa, stiamo cercando di rimuoverlo dalla carica di Presidente di Amministrazione del torneo di Mosca. La sua reintregrazione sarà dipesa dal buon comportamento. Tuttavia Tarpischev deve delle scuse personali sia a Venus che Serena, così come scuse pubbliche agli altri giocatori e agli appassionati di tennis di tutto il mondo”.

Per il sessantaseienne russo ne consegue la sua squalifica per un anno dal circuito WTA e una multa di 25mila dollari.

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Lapidaria è stata la risposta di Serena:  “Tarpischev si è rivelato un sessista e un razzista. E’ stato molto poco sensibile. Non sono stata felice dei suoi commenti e penso che, come me, anche molta altra gente”.

Ad appoggiare le sorelle Williams sono arrivate poi, addirittura le parole della rivale storica di Serena, Maria Sharapova, la quale ha affermato: “E’ stata una frase irrispettosa e fuori luogo. E’ stato un irresponsabile. Sono contenta che in tanti, compresa la Wta, si siano ribellati. E’ stato davvero inadeguato, soprattutto considerando la sua posizione e tutte le responsabilità che ha non solo nello sport, ma anche come membro del Comitato olimpico internazionale”.

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Tramite i propri legali il russo ha fatto sapere, che il suo “fratelli” era sinonimo di fratellanza, che il tono ironico e scanzonato della trasmissione sottolineava il fatto che si trattasse di una battuta e per di più che il “signor” Tarpischev appartiene ad una generazione diversa e per questo andava compreso. Partendo dal presupposto che le tesi difensive sono quasi più paradossali dell’episodio in questione, potremmo farci un’infinità di domande, tipo: un uomo, solo perché è di un’altra generazione, può permettersi di dire o fare qualsiasi cosa? Un ruolo di eccellenza per il tennis russo, come quello che occupa da anni, non dovrebbe essere affidato a qualcuno con maggior saggezza? Ed infine, le successive dichiarazioni fanno pensare che le scuse fatte alle sorelle sono tutto tranne che sentite.

A questo punto tutti noi ci saremmo aspettati, che questo spiacevole episodio si potesse chiudere per sempre, che il signor Tarpischev potesse comprendere l’errore fatto ed allontanarsi dal tennis almeno per un anno, ma a quanto pare ci sbagliavamo di grosso. Il numero uno della federtennis russa non ha alcuna intenzione di scontare la propria pena. Due giorni fa, all’agenzia di stampa russa ITAR-TASS, ha infatti dichiarato: “Sto verificando se c’è la possibilità di presentare una querela; se farò una mossa del genere, la presenterò in un tribunale degli Stati Uniti, dove almeno scoprirò in base a cosa sono state effettuate le sanzioni” ha poi aggiunto “La squalifica non è un grosso problema: sono stato sospeso dalla WTA, che  non c’entra nulla con i tornei del Grande Slam e con la Fed Cup. Non andrò nei soli tornei WTA, pazienza. Ma sono sicuro che se avessi detto la stessa cosa per due uomini, non sarebbe successo niente di tutto questo”.

In attesa di ulteriori risvolti, facciamo nostre le parole di Martina Navratilova, da sempre molto sensibile in tema di discriminazioni, la quale si è detta molto delusa dal comportamento dell’ITF, rea a suo avviso di non aver fatto abbastanza: “Il silenzio dell’ITF è al momento assordante, la federazione internazionale ha realmente potere di fare qualcosa, la WTA ha fatto tutto quello che poteva. Per questi discorsi non c’è posto nel mondo tennistico, soprattutto da un signore esperto e anziano come è lui”.

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