Eugenie Bouchard: “Il mio amore per il tennis non potrebbe essere più grande”

La carriera di Eugenie Bouchard è giunta al momento della verità. Amata dai tifosi, criticata dalla stampa canadese. La giocatrice non si arrende, ma è chiamata a smentire sul campo chi ritiene impossibile un ritorno ad alti livelli.

I tifosi la amano, la stampa specializzata canadese è impietosa. Gli addetti ai lavori dell’informazione non credono nella possibilità del ritorno di Eugenie Bouchard in formato 2014. La grinta e la fame di successi di quella ventenne che arrivò in finale a Wimbledon e al quinto posto nel ranking, sarebbero insomma solo un ricordo sbiadito rispetto all’attuale e futura giocatrice. Più che per la qualità del tennis e i risultati (che non ci sono), Genie è da troppo tempo al centro di discussioni extrasportive: gossip, sponsorizzazioni e le dichiarazioni al vetriolo rivolte a Maria Sharapova definita senza mezzi termini “imbrogliona”. La canadese è ben consapevole di essere alle strette, ma non getta la spugna: “Certo, la mia fiducia non è alle stelle in questo momento e ci si interroga sul mio futuro. Quando le cose non vanno bene è più complicato amare il tennis, ma il mio amore per questo sport non potrebbe essere più grande, nonostante le stagioni deludenti”, ha detto.

IL 2017 – Due tornei giocati a livelli soddisfacenti: Sydney (con vittorie su Cibulkova e Pavlyuchenkova) e Madrid, caratterizzato dallo “scalpo” della miglior nemica Maria Sharapova. Troppo poco per non considerare pessima la stagione di Eugenie Bouchard, precipitata al numero 79 Wta. Eloquente la sfilza delle uscite al primo turno: Brisbane, Acapulco, Indian Wells, Miami, Monterrey, Istambul, Maiorca, Eastbbourne, Wimbledon, Toronto, Us Open. Nessuna vittoria sull’erba che le ha regalato tre anni fa la più grande affermazione in carriera e solo due sul cemento frutto del piccolo bottino del secondo turno raggiunto a Washington e New Haven. Per quanto riguarda gli altri slam, terzo turno agli Australian Open e secondo a Parigi.

LE PROSPETTIVE – Per il resto della stagione, parlare di incognite non è azzardato: Genie non ha più giocato dopo gli Us Open. Un virus l’ha costretta a dare forfait a Quebec e Seoul. Non lasciano spazio a interpretazioni le dichiarazioni (rilasciate alla testata locale Le Journal de Québec) del direttore del torneo di Quebec, Jaques Hérisset: “Per quanto dispiaciuto e deluso dall’assenza di Eugenie, il movimento tennistico canadese è rappresentato anche da altre giocatrici”, il riferimento è ovviamente per la ventenne Francois Abanda e la diciasettenne Bianca Andreescu. Come dire: Genie Bouchard è un buon investimento in termini di marketing per ogni torneo, ma il fenomeno è destinato a scemare se non arriverà una inversione di tendenza. Intanto, giovani connazionali avanzano e la Bouchard non molla. Sebbene per ora poco produttive si siano rivelate anche le sessioni estive di allenamento con Andre Agassi, potenziale grande risorsa tecnica e motivazionale. Anche Agassi ha vissuto sulla propria pelle quanto sia possibile cadere in disgrazia sportivamente e risollevarsi. Per Genie il 2018 sarà decisivo. Pochi punti da difendere, ma necessiterà qualche wild card per accedere a diversi tornei.

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