Le nuove classifiche ATP: chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato…

Posizioni praticamente congelate, e i beneficiari sono soprattutto quelli nella Top 10. Chi ci rimette invece?

L’ATP ha chiarito tutti i dubbi riguardanti le classifiche.

D’ora in poi, e una volta tornati nel circuito, i giocatori non saranno costretti a difendere ciò che è stato realizzato in questi mesi dello scorso anno.
Se per motivi di salute o sicurezza dovessero decidere di non recarsi negli Stati Uniti, avranno il diritto di farlo e si calcoleranno i punti ottenuti nei tornei del 2019.
Se i loro risultati miglioreranno, saranno questi i punti che andranno in classifica.

In breve, i 18 migliori risultati negli ultimi 22 mesi. Sembra facile, no?

Oltre a concordare più o meno con queste misure, sembra una specie di decisione salomonica che cerca di fare pace con quasi tutto il grosso del circuito.

Sembra un compromesso accettabile, da cui molti giocatori potrebbero trarre vantaggio.

Diamo un’occhiata alla classifica e vediamo fino a che punto i giocatori saranno avvantaggiati da questa misura.

Principali beneficiari: all’interno dell’élite della classifica, si potrebbe dire che ci sono tre giocatori che, per motivi diversi, possono essere molto soddisfatti della decisione presa dall’ATP.
Il primo, e forse il più, è senza dubbio Roger Federer.
Come attuale numero 4 al mondo e con 6.630 punti, lo svizzero manterrà esattamente la stessa classifica tra oggi e la fine della stagione.

In altre circostanze, l’infortunio subito dal giocatore del Basilea lo avrebbe praticamente portato fuori dalla top 10; con questo nuovo sistema, in cui Roger sarà in grado di salvare i risultati del 2019, che includono punti molto preziosi come la finale di Wimbledon, il titolo a Halle o il titolo a Basilea, il posto in classifica sarà blindato.

Anche giovani come Medvedev o Tsitsipas, con quello fatto nel 2019, sembrerebbero poter dormire sonni abbastanza tranquilli.

Anche i fan di Novak Djokovic possono esultare, la decisione presa dall’ATP permetterà al serbo di assicurarsi la vetta del ranking alla fine della stagione.
La migliore notizia, poi, è che ad agosto le classifiche non saranno più congelate ufficialmente e le settimane in vetta torneranno a contare per il record storico.

Con questo in mente, il serbo avrà anche la possibilità di guadagnare terreno: oltre a detenere 2.000 punti per il suo titolo a Wimbledon, ha la possibilità di migliorare le sue prestazioni del 2019 agli Us Open (Round of 16), Cincinnati e Roland Garros (semifinali) e le ATP Finals (fase a gironi).

L’altro top 5 che è tra i grandi beneficiari è Dominic Thiem.
L’austriaco si trova in una situazione simile a quella di Djokovic: non perderà i punti del 2019, e inoltre, arriva un periodo della stagione in cui ha buone possibilità di migliorare il suo ranking.
Dopo essere stato eliminato nel primo round degli Us Open, lo scorso anno, lo Slam di New York sembra essere quest’anno per Dominic un’occasione ghiotta per mettere ancora più distanza tra sé e Roger.
Non solo: Roma (fuori al primo turno) e Cincinnati (che non ha giocato) sono altri due tornei che l’austriaco potrebbe sfruttare per fare un salto enorme in classifica.

Rafael Nadal è un altro tra i beneficiari di questo sistema di conteggio: manterrà i suoi 4.000 punti, frutto dei trionfi al Roland Garros e a New York, il che è davvero un grande sollievo per chi ancora non è totalmente sicuro di voler viaggiare negli States a causa dei rischi legati al virus.

Ovviamente, se volesse avvicinarsi a Nole per provare a strappare la prima posizione, Nadal dovrebbe prendere in considerazione di giocare tornei come Washington o Cincinnati, dove avrebbe più punti da guadagnare.

Capitolo Medvedev: il russo è esploso nell’agosto 2019, quando ha inanellato una serie di risultati spettacolari sparsi in tutto il continente americano (finali a Washington, Canada e New York, oltre al titolo a Cincinnati). Dopo un inizio non esaltante in questo 2020, il russo non dovrà preoccuparsi: quei punti non verranno sottratti e rimarranno nella sua classifica, e questo potrebbe addirittura permettergli di pianificare di giocare qualche torneo su terra.

 

Gli svantaggiati: c’è anche il risvolto della medaglia.

Come detto all’inizio, è difficile trovare dei reali giocatori svantaggiati in un sistema in cui nessuno potrà scontare punti dalla propria classifica fino alla fine dell’anno.
È a medio termine che dobbiamo renderci conto che ci sono probabilmente giocatori che, dopo alcuni mesi, saranno penalizzati.

Questo è fondamentalmente il caso dei giocatori che hanno fatto un inizio spettacolare della stagione, con una posizione nella Race significativamente superiore a quella della classifica.
La Race non è più valida, è scomparsa da qualsiasi conteggio tangibile e la classifica sarà la scala utilizzata per determinare chi si recherà alle ATP Finals di novembre.

Prendiamo l’esempio di Cristian Garín, che era sesto nella Race 2020, e ora riparte dalla posizione numero 18 che è quella della sua classifica.

Altra vittima è Andrey Rublev, quinto nella Race e 14° nella classifica ATP, e in misura minore anche Gaël Monfils, che sebbene sia tra i primi 10, vede il suo grande inizio 2020 (terzo nella Race) cancellato.

 

E’ un sistema giusto quello adottato dall’ATP?
Cosa ne pensate a riguardo?

 

 

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