Novak Djokovic: “Nadal è uno dei migliori della storia del tennis”

Il numero 1 del mondo Novak Djokovic continua con passo sostenuto il suo cammino in quel di Miami, nella giornata di ieri  durante la conferenza stampa ha avuto occasione di parlare di Rafael Nadal. Il tennista di Belgrado è convinto che il maiorchino uscirà da questa situazione complicata, lo spagnolo ha dichiarato di giocare con un nervosismo e un’ansia eccessivi. A tal proposito Djokovic ha affermato con sicurezza che “Nadal è una persona che sa esattamente come affrontare questa situazione”.

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Nole capisce perfettamente la situazione dello spagnolo, poiché anche lui ha passato molti anni in cui ha subito la pressione e le aspettative degli altri. “È normale avere periodi di crisi, se vogliamo chiamarli così, in cui si hanno molti dubbi, ci si sente insicuri nei momenti importanti”. Il serbo ha ricordato di chi stava parlando:” Nadal è un giocatore che ha vinto 14 tornei dello Slam. È uno dei migliori giocatori della storia del tennis. Ha molta esperienza, e ha raggiunto così tanto a 28 anni, sono sicuro che giocherà ai massimi livelli ancora molti anni”.

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Djokovic ha poi affermato di essere favorevole ad un cambiamento del formato della Coppa Davis, per far sì che la giochino i migliori giocatori al mondo. Ha ricordato che l’anno scorso, nonostante a vincere sia stata la Svizzera di Roger Federer e Stan Wawrinka, nelle altre squadre non c’erano top10. “La Coppa Davis è l’unica competizione a squadre, perciò dobbiamo potenziarla”, dice Nole, che propone un’organizzazione simile al mondiali di calcio, un torneo di due settimane con cadenza annuale o biennale. “L’importante è che i migliori giocatori ci siano”.
Nonostante sia uno dei tornei dove ha vinto di più, Novak proporne di posticipare la data d’inizio degli Australian Open: “Penso che l’open di Australia andrebbe giocato un paio di settimane più tardi. Non ha senso avere un grande distacco tra gli Australian Open e il Roland Garros, e solo un paio di settimane tra esso è Wimbledon. Il problema è che ci sono molte organizzazioni indipendenti, e non è facile per L’ATP e l’ITF trovare accordi”, conclude.

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