Toni Nadal: “Rafa ha perso il suo spirito battagliero per superare i momenti difficili”

Lo zio-allenatore del maiorchino ha analizzato l'ultima stagione dell'ex numero 1 del mondo, spiegando i motivi del suo calo di rendimento, causato prima di tutto dai numerosi infortuni che ne hanno caratterizzato la carriera. Ma per il prossimo anno è ottimista: "Tornerà ai suoi livelli".

La parabola discendente di questo scorcio di carriera di Rafael Nadal e i numerosi infortuni che l’hanno caratterizzata sono stati il tema centrale trattato dallo zio allenatore Toni nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Tages Anzeiger durante il torneo di Basilea.

In primo luogo, lo zio Toni ha provato a spiegare i dubbi e le preoccupazioni del giocatore nel corso di questa stagione non certo esaltante per lui: “Sono stati la conseguenza di un 2014 nero per Rafa – ha risposto il tecnico – Ha giocato molto bene nel 2013 e anche all’inizio del 2014, arrivando alla finale agli Open di Australia. Da quel momento ha avuto problemi alla schiena. La sconfitta ci può sempre stare, ma se a questo si aggiungono problemi fisici per il morale è un brutto colpo. Nonostante questo, è riuscito a tornare ai suoi livelli sulla terra rossa, in tempo per vincere il Roland Garros. Ma poi si sono aggiunti i problemi al polso e la situazione è peggiorata”.

Toni-NadalToni Nadal ha spiegato così l’involuzione di suo nipote durante il 2015: “Quest’anno ha iniziato male, compromettendo poi tutta la stagione. Il problema è stato che ha perso forse troppo rapidamente il suo spirito battagliero quando le cose non andavano bene, come successo a Wimbledon contro Dustin Brown. Ora però il suo carattere di guerriero sta tornando. Agli Us Open non ha giocato meglio ma ha dimostrato di saper di nuovo lottare con tenacia su ogni palla e lo ha fatto vedere anche qui a Basilea. Contro Rosol, per esempio, ha iniziato male ma poi ha corso tantissimo e non ha mollato”.

Toni è, dunque, ottimista in vista della nuova stagione: “Se riusciamo a lavorare bene come ora, senza intoppi, Rafael nei giro di pochi mesi tornerà di nuovo grande e sarà nuovamente in grado di vincere un torneo Slam”. Toni confida nel rilancio del suo assistito, in grado secondo lui di tornare ai suoi livelli, nonostante sia giunto ormai alla soglia dei 30 anni: “Quattordici Slam vinti non è cosa da poco, anzi è già un traguardo da campione, ma spero possa ancora toglierci altre soddisfazioni. Contro Djokovic a Pechino, nonostante il risultato pesante (2-6, 2-6, ndr.), ritengo abbia giocato una buona partita”.

È indubbio che, al di là del valore del giocatore, la carriera di Rafa Nadal sia stata fortemente condizionata dagli infortuni. Circostanze non casuali, come ha spiegato lo zio Toni: “Rafael ha subito parecchi infortuni perché è nato con un difetto congenito allo scafoide tarsale del piede sinistro. Nel 2005 arrivò anche una frattura e da quel momento fu costretto a usare dei particolari plantari per giocare. Per quel motivo cambiò anche il suo stile di corsa: se fino a quel momento correva distribuendo il peso equamente sulle gambe, in seguito cominciò a stressare maggiormente la parte esterna del ginocchio e del piede. E questo ha portato ai problemi al ginocchio, all’anca e alla schiena. Quindi il suo problema non dipende da quanto corre ma da come corre. David Ferrer e Gael Monfils corrono allo stesso modo di Rafa”.

bo0vzx5ciaqdgjd_0Recentemente, John McEnroe ha dichiarato che il tennista spagnolo ha bisogno di un cambio di allenatore: “Ognuno può dire ciò che vuole, rispetto i pareri degli altri, non ho nessun problema a riguardo. Spero solo che le sue parole siano state equivocate. Credo che Rafa abbia un ottimo team e non mi riferisco soltanto a me, penso anche a Francis Roig. Ma è anche vero che a volte i giocatori abbiano bisogno di stimoli nuovi, di approcci diversi. Magari anche di consigli da persone che hanno avuto esperienza in campo e hanno vinto tanto. Sarebbe probabilmente molto più facile seguire i consigli di uno come McEnroe su come salire a rete che i miei, visto che io non ho vinto né Wimbledon né il Roland Garros”.

Infine, l’allenatore del maiorchino ha analizzato anche il momento dello storico rivale di Rafael, Roger Federer, che non vince uno Slam dal 2012: “Avrebbe potuto vincere Wimbledon l’anno scorso come quest’anno. E nel 2014 pensai che avesse ottime possibilità di vincere a Flushing Meadows, quando Djokovic fu eliminato a sorpresa. In ogni caso, Federer è talmente forte che può sempre vincere e infatti quest’anno ha sfiorato la vittoria due volte. Tuttavia, è anche vero che vincere tre set in una partita, invece che due, è parecchio più difficile. Specie se hai di fronte uno come Djokovic che quest’anno mi ha davvero impressionato”.

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