Voto 10… alla generosità del tennis
Durante l’Atp Cup sono stati scagliati 1322 aces, vale a dire AUD $132,200 donati per aiutare l’Australia, colpiti da tanti incendi di recente. Se il tennis può essere un mezzo per sensibilizzare su questi temi e contribuire ad aiutare ben venga.
Voto 9… a Djokovic-Nadal
Di gran lunga il match più bello della manifestazione. Due campioni che non badano all’età e continuano a regalare spettacolo. Sul veloce Djokovic si conferma più forte, ma lo spagnolo non molla un punto e ci prova fino alla fine. Antipasto di Australian Open?
Voto 8… agli aussie De Minaur e Kyrgios
Girone superato senza perdere neppure un punto per l’Australia (9-0), prima di battere al cardiopalma la Gran Bretagna ed approdare in semifinale. Il merito è di Alex De Minaur e Nick Kyrgios, che mettono in campo tutto il loro patriottismo e, unendo le forze, riescono a fare grandi cose divertendosi. In semifinale li ferma una grande Spagna, ma nei prossimi anni ci sarà da sudare per sconfiggerli.
Voto 7… al ritorno di Kevin Anderson
Fermo da Wimbledon, ritorna col botto impegnando Djokovic, che lo batte solo in due tie-break, e poi vince due grandi match contro Garin e Paire. Difficile vedere il miglior Anderson della carriera, ma questo 2020 potrebbe davvero essere l’anno del riscatto per il sudafricano. Abbiamo già un candidato al premio “Comeback of the Year”?
Voto 6… alla Bulgaria di Dimitrov
Quattro punti. Ecco quanto è andata vicina la Bulgaria ad una storica qualificazione in un girone tutt’altro che facile. La favola di Dimitrov e Lazarov, sconfitti in doppio al super tie-break nel match decisivo, è stata interrotta dal Belgio. Difficilmente i bulgari dimenticheranno questa splendida settimana.
Voto 5… all’Italia
Tanti i rimpianti per gli azzurri, a cui sarebbe bastato appena un punto in più per passare tra le migliori seconde. Tanta amarezza per l’incontro gettato al vento da Fognini contro Ruud. Chissà se con Berrettini, magari anche Sinner e tutti gli altri azzurri in forma non si possa puntare in alto. Magari già dalla prossima edizione della Coppa Davis. Ambizione.
Voto 4… all’umorismo di Cuevas
L’arbitro gli dà un warning per scarso impegno. Lui prende il borsone e minaccia di andarsene. Basilashvili lo convince a restare. Questa è la sua sarcastica reazione al ritorno in campo. L’Uruguay chiuderà l’Atp Cup con un poco invidiabile 1-8. [embedcontent src=”twitter” url=”https://twitter.com/TennisPodcast/status/1214899642166652928″]
Voto 3… alla sceneggiata di Medvedev
Sul suo tennis efficace non c’è molto da dire, mentre su Daniil, 23 anni da Mosca, c’è ancora da lavorare. Schwartzman si arrabbia (giustamente) per qualche parola di troppo da parte del russo. Layhani lo punisce con un warning. Lui dà due racchettate sul seggiolone. Ancora screzi con l’avversario ad un cambio campo con il giudice di sedia che interviene per separarli. Forse è il caso di crescere.
Voto 2… ai dettagli
Nonostante i tanti lati positivi di questa competizione, qualche imperfezione rimane. Come ad esempio che il numero 810 possa partecipare e il numero 38 no. Oppure che ci siano 550 posizioni di differenza tra due giocatori e che la sfida termini 6-0 6-0. Almeno non si finisce di giocare alle 4 di notte…
Voto 1… al pubblico
Bella l’atmosfera festosa sugli spalti, bello l’entusiasmo, bello tutto. Se non fosse che si stia giocando a tennis e non a calcio. Indipendentemente dalla direzione del tifo – Djokovic ha avuto il tifo contro in altre occasioni, mentre la maggior parte dei tifosi sugli spalti era serba -, i giocatori non vogliono essere distratti ed hanno bisogno di concentrazione. Comprensibili le loro lamentele.
Voto 0… a Sascha Zverev
Come le sue vittorie in questa Atp Cup. Una sconfitta in rimonta all’esordio contro De Minaur prima di due pesanti batoste contro Tsitsipas e Shapovalov. Forse le esibizioni con Federer in giro per il mondo potrebbero non esser state la scelta migliore. L’Australian Open ci darà maggiori risposte.