Pagelle Australian Open: Jannik Sinner, Tennis Is Coming Home. Neanche Djokovic è eterno

Il primo titolo Slam di Sinner ed il momento storico per il tennis italiano, Medvedev bravissimo in finale ma non prima. Djokovic non potrà vincere per sempre tutti i Major, e poi gli altri azzurri

Si è chiuso il primo torneo dello Slam del 2024, ed è un torneo che non dimenticheremo, che ha segnato la storia del tennis italiano. Ha trionfato Jannik Sinner, che ha battuto in finale Daniil Medvedev recuperando uno svantaggio di 2 set a 0, diventando così il primo tennista azzurro a vincere il titolo dell’Australian Open, e il primo italiano (uomo) a conquistare un Major da Adriano Panatta al Roland Garros nel 1976. Diamo i voti ai protagonisti ed ai volti che si sono presi la scena in queste due settimane.

(Photo by Julian Finney/Getty Images)

JANNIK SINNER: 10

Ci scuserà Jannik che ci siamo permessi di dargli un voto, che però ovviamente è 10. Primo titolo Slam, a 22 anni, nessun set perso prima della semifinale con Djokovic, e poi, appunto, “quella” semifinale con il 10 volte campione. Con la tensione che la prima finale in un Major si porta con sé, in svantaggio di due set contro un avversario che l’aveva sorpreso. Se la rimonta non sembrava impossibile è grazie a quello che Sinner ha dimostrato da quando è comparso nel circuito, ma soprattutto negli ultimi mesi. In questo 2024 gli si chiedeva uno Slam. Detto fatto. La lista dei meriti di Sinner è lunga, poi c’è l’importanza che questo trionfo ha per il movimento tennistico italiano. Molti che prima non erano interessati ora si interessano, tante bambine e bambini prenderanno la racchetta in mano. Tutto grazie ad un ragazzo del 2001 di Sesto Pusteria.

Daniel Pockett/Getty Images

DANIIL MEDVEDEV: 8.5

Quel voto e mezzo che lo separa dal 10, che consiste in quello spazio che l’ha tenuto lontano dal titolo, non va cercato in quel set non vinto che oggi gli avrebbe impedito di scongiurare la rimonta di Sinner, ma nelle ultime due settimane. Nelle fatiche, di troppo, dei primi turni, nelle troppe ore passate in campo durante il torneo (24), a causa della testardaggine di limitarsi troppo spesso a rispondere dalla prima fila e fare muro. Perché oggi, poi, la sua autonomia era breve. Perché Medvedev può giocare come ha giocato oggi i primi due set. Rispondere da vicino, comandare, e correre molto meno. La sua tempra, e la sua intelligenza, dall’altro lato, sono sempre ammirevoli.

NOVAK DJOKOVIC6

Per lui la prima sconfitta in semifinale a Melbourne è una delusione. Ma solo per lui. Per questo la sufficienza. E perché nel match con Sinner è riuscito a vincere un set solo perché è Novak Djokovic. Per sua stessa ammissione ha giocato una delle partite più brutte disputate in carriera in uno Slam. Forse è una delle prime volte in cui ci rendiamo conto a tutti gli effetti che anche lui è umano. È un’espressione abusata ma è così. Ed è un umano di 36 anni.

(Photo by LILLIAN SUWANRUMPHA/AFP via Getty Images)

ALEXANDER ZVEREV: 7

Prima le solite maratone dei primi turni, poi le grandi prestazioni con quelli forti, Alcaraz e Medvedev, perché con loro non è favorito, e perché sa che se vuole batterli deve giocare in modo coraggioso, anche con il dritto, vicino alla linea di fondo campo. Per qualche istante è anche sembrato potesse essere il suo torneo, poi, in vantaggio di due set in semifinale con Medvedev, sono tornati i fantasmi di una carriera, ed ha perso (anche con un po’ di sfortuna) una partita che non doveva perdere.

Peter Staples for ATP Tour

FLAVIO COBOLLI: 8.5

Dopo Sinner, l’italiano ad essere andato più avanti in questo Australian Open 2024 (terzo turno). Ha superato le qualificazioni (dopo essere rimasto escluso dal tabellone principale per un solo posto), ha battuto Nicolas Jarry e Pavel Kotov, e non ha sfigurato contro il numero 10 del ranking Alex De Minaur.

(Photo by LILLIAN SUWANRUMPHA/AFP via Getty Images)

CARLOS ALCARAZ: 5.5

Quei primi due set del quarto di finale con Zverev chiedono ancora vendetta. Come abbiamo, giustamente, dato tempo a Sinner, diamone anche a lui (che oltretutto ha già due titoli Slam in bacheca), ma dall’altoatesino lo spagnolo può imparare tanto.

(Photo by Julian Finney/Getty Images)

ANDREY RUBLEV: 5.5

Lì, ai quarti di finale, ci arriva sempre, ma ogni volta, puntualmente, ci si ferma anche. I limiti sfortunatamente sono davanti agli occhi di tutti.

LORENZO MUSETTI: 5

Al di là dei problemi tattici, al di là della sfortuna, al di là della superficie, non può perdere 6-0 un quinto set contro un avversario che non ha niente in più di lui, anzi.

MATTEO ARNALDI: 5.5

C’è sì ancora distanza da De Minaur, ma non così tanta da 6-3 6-0 6-3.

LORENZO SONEGO: 7.5

Gran bella partita contro Alcaraz, al quale strappa anche un set.

GIULIO ZEPPIERI: 7

Supera anche lui le qualificazioni, batte Lajovic, e con Norrie è 2 set a 0. Non va vicino a vincerla, ma un po’ di rammarico rimane, perché Zeppieri ci sta bene a questo livello.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbero interessarti...

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker Detected!!!

We have detected that you are using extensions to block ads. Please support us by disabling these ads blocker.

Powered By
100% Free SEO Tools - Tool Kits PRO