Da Zverev a Sinner, l’estate Australiana dell’ATP: che lo spettacolo abbia inizio

In questi giorni si sono disputati i primi i match della stagione; quali saranno i giocatori che conquisteranno la scena e chi invece tornerà a casa ridimensionato dalla trasferta australiana? di Luciano de Gregorio

Il 2022 è iniziato a mille per il mondo del tennis che tra polemiche legate al Covid-19, infortuni e le prime partite non ha avuto attimi di riposo. Gli occhi di tutti gli appassionati sono rivolti verso l’Australia, dove i Big sono pronti a darsi battaglia per conquistare il primo titolo Slam della stagione. 

Il tennista su cui vengono riposte più aspettative per far saltare il banco probabilmente è Alexander Zverev, che dalle Olimpiadi in poi ha lasciato per strada ben poche partite. Dal tedesco ci si aspetta da anni il salto di qualità definitivo negli Slam, dove non è mai riuscito ad avere la meglio su un top 10. Le sue dichiarazioni e le sue prime prestazioni a Sydney lasciano presupporre che Zverev in primis sia convinto di poter riuscire a spezzare questa “maledizione” e iniziare a vincere anche nei Major.

Sempre in top 10 troviamo un altro giocatore che può puntare a far segnare il miglior risultato in uno Slam: Jannik Sinner arriva a questi Australian Open per la prima volta tra i primi 10 giocatori del mondo, e può sfruttare a pieno la superficie a lui favorevole per consolidare questa posizione. Anche per lui come per Zverev il finale del 2021 è stato oltremodo positivo, e la partecipazione alle Finals può avergli dato sicurezza nei propri mezzi, avendo lottato alla pari con Medvedv fino ad un pericoloso tie-break decisivo. 

Discorso analogo per Ruud, reduce dalla semifinale a Torino; nonostante non abbia nel cemento la propria superficie preferita, il norvegese ha dimostrato di essere in costante progresso sul veloce e può provare ad eguagliare il quarto turno dello scorso anno, che è anche il suo miglior risultato in questa categoria di tornei.

Da dietro possono provare a sbaragliare le carte Shapovalov e Bautista Agut per diversi motivi: il canadese, nonostante un talento cristallino, viene spesso messo da parte a causa della tenuta mentale che lo blocca troppe volte sul più bello. Tuttavia, nelle prime uscite stagionali ha dimostrato un tennis molto solido che lo ha portato a battere Nadal nell’esibizione di Abu Dhabi, risultato che va preso comunque con le pinze vista la natura del torneo.

Sul numero 14 del mondo c’è una grande incognita legata alla condizione fisica, messa a dura prova dalla positività, seppur breve, al Coronavirus, ma in questa trasferta australiana l’obiettivo è riscattare una seconda metà di stagione deludente. Lo spagnolo invece è un tennista da tenere sempre d’occhio nei primi mesi dell’anno, la fase della stagione in cui nell’arco della sua carriera ha mostrato il proprio miglior tennis.

Il giocatore iberico parte leggermente più indietro in classifica, anche se alcuni forfait l’hanno avvicinato alla testa di serie numero 16, e dovrà dunque sperare in un sorteggio non troppo ostico. Bautista è partito forte anche nell’ATP Cup, dove è riuscito a battere Ruud in due set, risultato che può infondere molta fiducia in ottica Slam.

Oltre a questi grandi campioni sicuramente vanno tenuti a mente i più grandi nomi della NextGen, che ancora una volta vorrà dimostrare di essere già pronta a tenere testa ai più forti giocatori del mondo. Rune, Brooksby e Alcaraz sono i giovani che più possono insidiare i Big, anche se il tennista spagnolo non è più una sorpresa visti gli ultimi Us Open. Per tutti e 3 sarà importante mettere qualche partita nelle gambe prima di cimentarsi in una nuova esperienza al meglio dei 5 set.

I prossimi Australian Open sono molto incerti e davvero il rischio di qualche grande sorpresa è possibile. Ad Alexander Zverev citato in precedenza si vanno ad aggiungere come grandi favoriti i soliti Medvedev e Djokovic. Questi tre sono poi seguiti a distanza dal resto della compagnia, tra cui spiccano Nadal, Tsitsipas e Berrettini, rientranti da degli infortuni che hanno condizionato le loro preparazioni. A noi appassionati non resta che metterci comodi e preparare i pop corn per un mese infuocato.

Luciano de Gregorio

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