Djokovic: “È giusto fermare il calendario”

Il serbo, numero 1 al mondo del ranking ATP, ha preso un aereo da Los Angeles per l'Europa prima che venisse bloccato il traffico aereo tra USA e vecchio continente. Attualmente non si sa se rientrerà a Montecarlo (dove ha la residenza), oppure in Serbia. Di Thomas Scarinzi.

Sappiamo che Novak Djokovic è riuscito a tornare in Europa grazie alla foto postata su Instagram dal suo preparatore atletico Marco Panichi. Per un soffio, visto che ha preso uno degli ultimi aerei prima che Donald Trump annunciasse il blocco aereo degli Stati Uniti con l’Europa, a causa dell’emergenza coronavirus. Nole infatti aveva già dichiarato due giorni fa che aveva intenzione di prendere un volo:

“Concordo con la maggior parte dei giocatori (nel fermare il calendario n.d.r.), ma posso capire quelli che pensano che il Tour dovrebbe continuare. Ora, dopo che l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia, cambierà tutto e sono certo che il torneo di Miami verrà cancellato oggi o domani”.

Come previsto dal serbo, poco dopo è diventata ufficiale la cancellazione del secondo Masters 1000, proprio come accaduto per Indian Wells. Ha poi continuato: “Attualmente sono a Los Angeles, ma prenderò un aereo entro domani. Sinceramente, non so se potremo giocare tornei prima che tutto questo sia finito”. Nel frattempo ha aggiornato il suo calendario, togliendo Miami, ma lasciando Montecarlo. Tuttavia è notizia recentissima la cancellazione dei tornei di Houston, Marrakech, Montecarlo, Barcellona e Budapest.
Osservando l’evolversi dell’epidemia si può azzardare, neanche troppo, l’ipotesi che anche tutti gli altri tornei fino al Roland Garros verranno cancellati: difficile che un vaccino veramente efficace venga trovato ed esportato su scala mondiale entro maggio. Si potrà solo limitare il contagio, ma anche ammettendo ciò è impensabile che vengano disputati dei tornei così grandi come Madrid, Roma e Parigi, che implicherebbero un grande ammassamento di tifosi.

Caso a parte per Wimbledon: essendo in calendario tra fine giugno e inizio luglio ed essendo in Regno Unito, che attualmente conta “solo” 500 contagi circa, potrebbe giocarsi come no. Non sappiamo ancora però se lì i contagi verranno contenuti o se cresceranno come negli altri stati europei. Probabilmente però, verranno cancellati anche i Championships e chissà quanti altri tornei.
Noi tutti, ovviamente, speriamo che tutto torni alla normalità il più presto possibile.

Thomas Scarinzi

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