La rivincita del circuito Challenger: grande attesa per le finali Murray-Paul e Djere-Humbert

Finali equilibrate e affascinanti nei due ATP Challenger 175 di Aix en Provence e Cagliari

Con la settimana che si appresta a concludersi, si può ritenere che la novità introdotta quest’anno dall’ATP, ovvero la creazione di tornei Challenger 175, che mettono in palio più punti rispetto ai consueti eventi di seconda fascia, abbia avuto un buon esito.

L’ultimo atto di Aix en Provence, infatti, vedrà opposto il pluricampione Slam Andy Murray e il numero 17 del ranking Tommy Paul. Entrambi hanno superato i rispettivi avversari in semifinale in due set: il britannico ha rifilato 7-5 6-1 al francese Harold Mayot, mentre lo statunitense ha concesso sei game a David Goffin (6-4 6-2). L’unico precedente tra i due tennisti che si contenderanno il titolo risale al 2019, in cui Paul prevalse al terzo nell’ATP 250 di Stoccolma. L’ex numero uno del mondo potrebbe conquistare un titolo Challenger a diciotto anni di distanza dall’ultima volta; per Paul invece si tratterebbe del primo dopo quattro anni.

(Photo by Julian Finney/Getty Images)

A Cagliari, il maratoneta Humbert, reduce dalla sfida di oltre quattro ore contro Taro Daniel, non ha patito la stanchezza e si è guadagnato la dodicesima finale a livello Challenger. Il francese, numero 77 del ranking, ha sconfitto il colombiano Galan 6-2 7-6 e nell’ultimo match del torneo dovrà incrociare Laslo Djere, che ha eliminato in tre set Ben Shelton (3-6 6-3 6-4). Il serbo, che proprio nel capoluogo sardo trionfò in un ATP 250 nel 2020, torna dopo cinque anni a disputare una finale in un Challenger.

 

(Photo by Clive Brunskill/Getty Images)

 Oltre ai due tornei 175 in questa settimana si sono giocati anche due eventi challenger “tradizionali” a Praga e a Gwangju. Nel torneo ceco finale scoppiettante tra Dominick Stricker e Sebastian Ofner, con una partita che si preannuncia molto equilibrata. In Corea del Sud l’ultimo atto del torneo vede sfidarsi sul cemento due australiani Jordan Thompson e Max Purcell. Entrambi hanno preferito continuare a giocare su una superficie rapida piuttosto che affrontare l’ostica trasferta su terra battuta.

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