Nick Kyrgios torna in campo ma .. che polemiche!

Nick Kyrgios torna in campo in Europa debuttando al torneo di Maiorca. Scoppia la polemica dopo il paragone con Tomic

Nick Kyrgios si appresta a tornare in campo. L’assenza dell’australiano dal circuito risale ormai al primo Slam dell’anno che per il giovane di Canberra – che proprio ieri ha spento 26 candeline – combaciava anche con il ritorno alle competizioni dopo lo stop forzato e non per la pandemia di covid-19.

Il talento, classe 1995, per il primo appuntamento lontano da casa ha scelto il torneo ATP 250 di Maiorca, in programma dal 19 al 26 giugno, e l’annuncio è arrivato con un video social pubblicato su Twitter proprio dall’account ufficiale della competizione. “Sono molto felice di venire a Maiorca, non ho mai giocato lì. Ci vediamo presto!” le parole del tennista che farà così il suo debutto assoluto sui campi dell’isola iberica.

Anche se ha passato molto tempo lontano dal tennis agonistico non ha mai smesso di far parlare di sé. Nick Kyrgios è stato infatti nuovamente protagonista di alcune dichiarazioni al veleno questa volta diretti verso il suo connazionale Bernard Tomic. E, non è la prima volta che tra i due scoppia la polemica.

Nick Kyrgios e Bernard Tomic, 4 anni più grande, sono stati da sempre considerati le grandi speranze per il futuro del tennis maschile made in Australia. Non solo, entrambi si sono guadagnati l’appellativo di Bad Boy e le similitudini tra i due continuano a tenere banco anche se non sembrano essere molto gradite. Almeno, da parte del nativo di Canberra.

Kyrgios Australian Open 2020

Sono stato paragonato a Tomic e non credo di aver mai ricevuto insulto peggiore” ha tuonato Kyrgios sui social per poi proseguire: “Lui ha creato una fondazione? Ha raccolto dei fondi da destinare alle opere necessarie per la ricostruzione delle zone colpite dagli incendi?“. Poi spazio anche per il tennis: “Se vogliamo parlare anche dei risultati, io in carriera ho battuto i Big 4“.

Nonostante il carattere forte che – forse – troppo spesso lo ha portato ad avere reazioni spesso oltre le righe, il 26enne ha dimostrato però di non meritare l’appellativo di “cattivo ragazzo”. Oltre alla sua fondazione e ai guadagni devoluti per far fronte alla situazione di emergenza in Australia nel 2020, lo scorso marzo aveva teso la mano verso le persone più in difficoltà.

 

 

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