[tps_title]AGOSTO – Daniil Medvedev e il trionfo dell’eterodossia[/tps_title]
Delle sei finali consecutive tra Washington e Shanghai, Medvedev ne raggiunge tre solo ad agosto. Perde le prime due da Nadal e Kyrgios, poi batte David Goffin a Cincinnati. Spaventa il mondo tennistico, abituato al trionfo dell’eleganza di Federer. Medvedev è “brutto”, non ha paura di sfidare il pubblico e di farsi odiare. Più evocativa sarebbe stata l’iconica foto del dito medio nel match degli Us Open. La capacità di essere estemporaneo e quasi mai casuale è unica per un giocatore della sua regolarità negli scambi, abbinata peraltro a delle qualità atletiche incredibili. È l’uomo di agosto, un mese che potrebbe essere suo anche negli anni a venire. Le caratteristiche del cemento nordamericano favoriscono la possibilità di addormentare la partita e prendere il sopravvento contro i giocatori non in grado di un’aggressione costante. Non a caso ad agosto perde solo da Kyrgios e dal futuro numero 1 del mondo. Al 14 di dicembre ha già vinto la Diriyah Cup, attenzione a Daniil Medvedev, giunto in finale anche sulla terra rossa di Barcellona.
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