Novak Djokovic: “A volte il tennis mi sembra un’industria, più importanza al business che allo sport”

Il serbo parla delle condizioni di gioco estreme nel match contro Monfils e dell'opportunità di rilanciare l'evento delle ATP Finals in un prossimo futuro

Novak Djokovic ha tenuto una conferenza stampa molto lunga e interessante dopo la vittoria ottenuta su Gael Monfils in quattro set, 4-6, 6-3, 6-1, 6-3 al secondo turno. Monfils ha dichiarato di non aver mai giocato in condizioni così calde prima di questo match. Alla domanda se fossero state in assoluto le condizioni più difficili che abbia mai affrontato durante una partita, Djokovic ha risposto: “Una delle più difficili. Le condizioni erano davvero brutali, questo è sicuro. Intendo dire che per entrambi è stato molto faticoso. Forse ha faticato lui un po’di più, penso alla fine del secondo set, e per l’intero terzo set. È stato lì che penso di essere riuscito a mettermi al comando della partita, eravamo 1 set pari e se ovviamente inizi bene nel terzo”. La regola del tempo dei 25 secondi dovrebbe essere applicata in tali circostanze? “Oggi ho avuto un time violation ma non ho protestato”.

“Il giudice di sedia al cambio campo ha cercato di giustificare il motivo per cui mi ha dato il time violation, ma ho gli ho risposto: ‘Non ho niente da dire, hai perfettamente ragione’. Sono andato oltre”. Ci si espone a dei rischi giocando in queste condizioni? “Se parliamo di regole, esiste una regola, un indice sulla combinazione tra temperatura e umidità. Non ne sono così sicuro, a dire il vero. Penso che ci sono determinati giorni in cui dovresti solo, in qualità di supervisor di un torneo prendere in considerazione di comunicare ai giocatori di aspettare qualche ora, in modo che la temperatura cali. Capisco che c’è un fattore pubblico e biglietti. Se non giochi le partite le persone saranno scontente. Devi prendere in considerazione diversi fattori prima di prendere una decisione così importante. La gente potrebbe dire che a questo livello devi essere un tennista professionista in forma. Siamo all’inizio della stagione. È un lavoro specifico e ti alleni duramente per essere in grado di sostenere questo tipo di condizioni, per essere al top. Ma penso che ci sia un limite, esiste un confine sottile di tolleranza tra l’essere in grado di sostenere quel tipo di sforzo e l’essere in pericolo in termini di salute“.

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Alla domanda se l’ATP dovesse prendere spunto dalla WTA e cambiare la sede delle ATP Finals, Djokovic ha risposto: “Voglio congratularmi con loro. Intendo dire, questo è un grande successo per la WTA, per tutte le giocatrici. Se lo meritano. Nessun dubbio al riguardo. Lottano per avere il miglior tour possibile per loro. Secondo me questo tipo di evento dovrebbe cambiare, spostarsi, perché è probabilmente il più grande effetto leva che abbiamo. Penso che, al di fuori dei Grande Slam, dove l’ATP non è ovviamente partecipe, questo è l’evento più importante. Londra è sempre stata l’opzione più sicura, penso, a causa di ragioni e storie ovviamente diverse. Ma penso anche che potrebbe essere sfruttato meglio. Dovrebbe essere usato maggiormente nella promozione del nostro sport. Se vogliamo far crescere il nostro sport, in special modo nei paesi come la Cina o in quelle parti del mondo dove il tennis è popolare, penso che dovremmo pensarci su, e forse basterebbe cambiare sede con un intervallo di tempo minore “.

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