E così, come ben sappiamo, il Master 1000 di Montecarlo ha partorito una finale inattesa, quella tra il norvegese Casper Ruud che mai in carriera aveva vinto un set con Djokovic ed invece ieri lo ha addirittura battuto, e Stefanos Tsitsipas, graziato in semifinale dal giudice di linea, dal giudice arbitro e dal troppo Fair Play di Jannik Sinner.
Finale comunque degna di un Master 1000 perché i due tennisti sono giocatori di livello assoluto che nel Principato monegasco sono tornati a risplendere come non accadeva da tempo. Anzi, per quanto riguarda l’ellenico, non si vedeva una sua versione così competitiva e brillante sin dai tempi della guerra del Peloponneso tra Atene e Sparta.
E dopo il doveroso preambolo, ad alzare il trofeo del Master 1000 del Principato di Monaco è stato per la terza volta proprio il giocatore greco, dopo le due edizioni conquistate nel 2021 e 2022, che ha battuto il tennista norvegese col punteggio di 6-1 6-4 in 1 ora e 36 minuti di gioco.
Come si poteva prevedere alla vigilia dell’incontro, Stefanos è stato subito molto aggressivo da fondo, cercando colpi carichi sul rovescio di Casper per poi accelerare col dritto a chiudere, oppure venendo a prendersi il punto a rete appena possibile.
Ruud invece ha giocato più di rimessa, alla ricerca spasmodica del rovescio dell’avversario, senza però trovare sbocchi risolutivi nel gioco, almeno nel primo set, dominato dal giustiziere di Jannik.
Primo set a senso unico infatti, con il giocatore nordico che riesce a far suo solo il primo game della frazione, sovrastato dall’aggressività all-court dell’avversario e mai in grado di contrastare in alcun modo Tsitsi: subisce tre break consecutivi, non converte tre palle break a suo favore ed perde il primo parziale 6-1 in un amen.
Secondo set più equilibrato, più avvincente, più lottato e per certi versi strano: il n°12 al mondo cala lievemente l’intensità del suo tennis, diventa più falloso e gioca più corto, consentendo a Ruud di entrare meglio in campo e ottenere qualche vincente da fondo e quindici pesanti con intelligenti proiezioni a rete.
In effetti, ed è qui l’aspetto strano del parziale, è Casper ad avere più occasioni di break, nel primo, nel terzo e nel settimo game, ma l’ateniese grazie al servizio, a giocate coraggiose o ad errori di Ruud riesce sempre a levarsi dai guai. Tsitsipas invece ha a disposizione solo un palla break nel sesto game che Casper annulla con una bel dropshot.
In buona sintesi, si arriva sul 5-4 per Stefanos on serve, con Ruud alla battuta: se fosse un incontro di pugilato, il norvegese senza dubbio meriterebbe ai punti il terzo set. Evidentemente Montecarlo è un torneo magico per il greco perché Ruud si incarta di nuovo, commette errori banali e manda al match point Stefanos che chiude la sfida con un dritto in lungolinea, regalandosi per la terza volta il prestigioso torneo del Principato.
Finale non bellissima, onestamente: primo set senza storia, secondo set più equilibrato ma vinto dal tennista che fino a quel momento aveva sofferto maggiormente. L’allievo di Apostolos fortunatamente ha fatto vedere bei colpi durante l’incontro, perché obiettivamente il tennis già essenziale di Ruud oggi ha brillato proprio poco: se poi il giocatore norvegese non sfrutta nessuna delle 8 palle break avute a disposizione, è giusto che a vincere sia stato il dirimpettaio ellenico.
Al di là della giornata non perfetta del n°10 al mondo, l’ateniese si aggiudica meritatamente l’incontro perché da un lato ha sciorinato sprazzi di gran gioco nel primo parziale e dall’altro perché nei momenti complicati del secondo set ha saputo dare il meglio di sé e del suo tennis, sfruttando la giornata ad intermittenza tennistica del suo avversario.
Chiudo e saluto gli amici di Tennis Circus con una piccola nota di cronaca: dal prossimo anno giudici di linea elettronici anche a Montecarlo.