Toni Nadal: “Federer è riuscito a cambiare e migliorare il suo gioco, è segno di grande intelligenza e tenacia”

Lo zio di Rafa Nadal ha speso bellissime parole nei confronti dello storico rivale di suo nipote, lo svizzero Roger Federer, elogiando la longevità della sua carriera e la lungimiranza delle sue scelte tecniche e tattiche.

Nonostante sia ormai fuori dal circuito professionistico, la voce di Toni Nadal è sempre considerata una delle più autorevoli e influenti nel panorama del tennis mondiale. Attraverso le colonne del quotidiano spagnolo “El Pais”, lo zio di Rafa ha commentato le magnifiche gesta di Roger Federer in terra australiana, spendendo sincere parole di elogio per la leggenda svizzera, capace di conquistare il suo ventesimo titolo Slam.

“Quando nel 2013 e nel 2014 in molti sostenevano che Federer fosse ormai nella fase calante della sua carriera, lui in realtà era pronto a continuare e a rinnovarsi ancora una volta. Nonostante avesse già vinto tutto in carriera, non era minimamente preoccupato dall’incertezza di una nuova sfida, la sua grandezza, d’altronde, era già innegabile. È riuscito a darsi l’opportunità di migliorare ancora il suo palmares, facendo quello che ho sempre chiesto a Rafa: è riuscito ad apportare piccole modifiche a quello che, fino a quel momento, gli aveva già dato ottimi risultati”.

L’ex allenatore di Rafa Nadal ha aggiunto che ogni vittoria Slam dello svizzero rappresenta un nuovo ostacolo per suo nipote, il cui obiettivo è quello di raggiungere Federer nella speciale classifica dei titoli Major: “Ogni vittoria dello svizzero non fa che complicare le cose a mio nipote, ma, se i problemi fisici lo lasceranno in pace, spero di non vedere in lui sintomi di abbandono mentale o la passiva accettazione dello status quo. Oggi più che mai Rafa dovrebbe lottare per lasciarsi alle spalle questa battuta d’arresto e per trovare la convinzione necessaria per continuare a vivere la sua passione, che è quella di giocare a tennis”.

“Essere in grado di capire l’evoluzione del gioco e modificare ciò che già funziona, invece di continuare a fidarsi dei propri punti di forza, è questo il grande merito dello svizzero. Quando Roger Federer ha capito che doveva evolvere concettualmente il suo gioco, lo ha fatto e ha raccolto i frutti di questo cambiamento. Questo è segno di intelligenza, pazienza e, soprattutto, impegno per ciò che sta facendo”.

In conclusione Toni Nadal ha speso parole di incoraggiamento per suo nipote Rafa, costretto al ritiro in semifinale agli Australian Open a causa di un problema all’anca: “Quando penso al futuro di Rafa mi viene spesso in mente la famosa frase di Martin Luther King: “Anche se sapessi che il mondo finisse domani, oggi pianterei lo stesso un albero”. Trovare la giusta motivazione è un compito molto complicato al giorno d’oggi, lo è stato per Roger e spero che per Rafa possa essere lo stesso”.

0 comments
  1. La profonda differenza tra i due è che da una parte Federer ha sempre giocato in anticipo e controbalzo cercando di non perdere campo e il piccolo aggiustamento è stato verticalizzare ancora di più il gioco, andare più a rete e soprattuto spingere e attaccare dal lato del rovescio riducendo l’uso del back.
    Per Nadal il problema della longevità tennistica è dato dal fatto che non può limitarsi a piccoli aggiustamenti, dovrebbe completamente stravolgere il suo gioco per conservare maggiormente il suo fisico. A partire dalla risposta dove non può continuare a rispondere dai teloni altrimenti vuol già dire improntare la strategia prima sulla difesa e poi sull’attacco (se lo scambio glielo concede). Paradossalmente è poi sul dritto che si trova a perdere campo e non sul rovescio dove riesce a giocare un ottimo anticipo.

    1. Più che marziano direi consapevole dei propri limiti dettati dal tempo, poi gli accorgimenti apportati sono frutto di grande umiltà e intelligenza, naturalmente dall’alto di doti tecniche queste sì da vero marziano …

    2. Concordo assolutamente, il dispendio fisico di Rafa è di compensazione ad una tecnica, seppur sopraffina, di certo non sufficiente se non supportata dalla condizione. Roger si è reinventato la strategia dall’alto della sua tecnica per sopperire ad una discendente e naturale fase fisica calante dettata dal tempo. Ora con il gioco d’attacco abbreviando gli scambi è ritornato a correre come un baldo giovine che può temere solo un grave infortunio …

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