Che ti succede, Masha?

L'uscita al primo turno di Indian Wells contro la Osaka conferma il momento difficile di Maria Sharapova, che a 11 mesi dal suo rientro dopo lunga squalifica, non ha ancora brillato. E ormai è lecito chiedersi se e quando la russa potrà ritornare al top del tennis mondiale

Niente da fare per Maria Sharapova al suo match di esordio del prestigioso  torneo WTA Premier Mandatory di Indian Wells. La russa, considerata legittimamente una delle tenniste non teste di serie più pericolose del torneo (anche Serena Williams e Vika Azarenka lo sono), è stata sconfitta per 6/4 6/4 in un ora e 35 minuti dalla 20enne giapponese Naomi Osaka nell’incontro giocato in serata in California. Le statistiche parlano di 6 doppi falli da parte della Sharapova, che ha vinto solo il 25% di punti sulla seconda di servizio, e che si è fatta brekkare per ben 5 volte. Masha si è trovata sotto per 0/3 nel primo set e per 2/4 nel secondo, ha lottato recuperando in entrambi i casi fino al 4/4, ma proprio in quei momenti decisivi ha commesso due doppi falli, di cui uno ha regalato il match point alla Osaka. La giapponese affronterà al secondo turno Agnieszka Radwanska, n. 31 del mondo.

Al di là della sconfitta in sè, è legittimo a questo punto provare a fare un bilancio e analizzare la situazione. Sono 11 mesi che la tennista russa è rientrata nel circuito WTA dopo la squalifica di 15 mesi per il caso Meldonium. Masha ha da allora raggiunto la semifinale a Stoccarda al suo rientro, ha vinto il torneo di Tianjin lo scorso Ottobre (36mo titolo in carriera), ma non è andata oltre gli ottavi negli altri tornei a cui ha partecipato nel 2017. Nel 2018, invece, la sconfitta di ieri notte è la seconda consecutiva al primo turno di un torneo, dopo quella con la Niculescu a Doha (c’è stato anche il ritiro a Dubai). L’ultima vittoria della Sharapova è avvenuta a Gennaio, al secondo turno degli Australian Open, e prima di allora c’era stata la semifinale raggiunta a Shenzhen.

Ora, questi numeri sarebbero non allarmanti, e anzi, anche discreti, se stessimo parlando di una buona giocatrice fra le prime 50 al mondo (e infatti la Sharapova occupa al momento la piazza n.41) e nulla più. Ma stiamo parlando di una giocatrice dal talento indiscusso, che non può essere di colpo volato via, che è stata la numero 1 del mondo, che è stata capace di vincere 5 titoli Slam, di vincere ad Indian Wells (il “quinto Slam” secondo molti) due volte, e tanto altro. Una giocatrice fortissima, in grado si sgretolare le sue avversarie con i suoi potenti colpi, e temuta in tutto il circuito, ma che in questo momento sta rendendo ben al di sotto delle proprie possibilità; e le avversarie lo sanno. Maria si mostra vulnerabile, e chi è dall’altro lato della rete non ha più quel timore di un tempo, ma anzi, sa di avere una chance di batterla, e gioca al meglio senza esserne intimorita. Lo ha dichiarato anche Martina Navratilova, la quale ha aggiunto che è molto difficile uscire da questo circolo vizioso di sconfitte premature nei tornei, e che ci vorrà tempo perchè la Sharapova riacquisti fiducia e torni ai massimi livelli, magari vincendo di nuovo un torneo importante.

A tutto questo si aggiunge una serie di problemi fisici che hanno ostacolato il rientro e la scalata ai vertici della 30enne siberiana, e che sicuramente non hanno affatto aiutato a livello morale, come lei stessa ha ammesso. L’ultimo guaio fisico in ordine cronologico è stato un problema all’avanbraccio sinistro, che l’ha costretta a dare forfait al torneo di Dubai. Masha, malgrado l’evidente frustrazione, cerca di restare positiva. “Sto lavorando per recuperare da alcuni problemi fisici; questo è frustrante, perchè c’è stata una serie di ripartenze e di stop durante il mio rientro, e questo certamente non mi ha ridato il ritmo di gioco che avrei voluto. Ma oggi sento di essermi impegnata, e porto via da questo incontro anche cose positive” ha dichiarato la russa dopo la sconfitta di ieri contro la Osaka. Prosegue: “Sono state per me due settimane non facili dopo Doha, nel provare a tornare in forma; ma questa è la situazione e devo accettarlo, ho bisogno di tempo, come è già successo in passato. Ovviamente è frustrante perdere questi match, che hai cercato di preparare al meglio e che avresti voluto vincere, ma so che fa parte del processo, me ne rendo conto”.  La Sharapova ha comunque parlato bene della sua giovane avversaria di ieri, numero 44 del mondo, che ha meritato di vincere e che la stessa Masha con grande sportività ha definito “un astro nascente del tennis femminile”. La Sharapova ha anche dichiarato di essere consapevole del fatto che non avrebbe avuto vita facile dal momento del suo rientro nel circuito, e che avrebbe dovuto lavorare molto e avere molta pazienza per poter recuperare condizione, risultati, e anche di conseguenza tabelloni più agevoli.

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Una domanda che è lecito porsi è se forse, la Sharapova e il suo staff abbiano in qualche modo sbagliato la preparazione, sia a livello fisico che a livello mentale, in vista del suo rientro avvenuto 11 mesi fa. D’altro canto, bisogna constatare che restare per ben 15 mesi lontano dalle competizioni ufficiali può far scattare molti meccanismi nella testa di un atleta, specialmente se si considera che questo lungo stop è stato obbligato da una squalifica e non da un infortunio. Un infortunio è qualcosa che può caricare e motivare un atleta per allenarsi duramente, tornare in forma e ricominciare a competere, lasciando poco tempo per pensare. Diversa è stata invece la situazione di Maria Sharapova, come ben sappiamo, che durante il lungo stop forzato ha dovuto quasi ogni giorno affrontare, direttamente o meno, la bufera mediatica che le si è abbattuta contro, vedere i suoi successi  essere messi in discussione e, cosa forse ancora peggiore, perdere il rispetto e la stima di diverse colleghe. Una situazione sicuramente non facile, e questo esula da ogni possibile discorso sulla colpevolezza o dolo della russa, argomento già abbondantemente trattato e su cui evitiamo di ritornare.

Ma la stagione è ancora molto lunga e le possibilità di rifarsi  non mancheranno per la 30enne di Nyagan che, qualora dovesse ritornare ai livelli dei fasti degli anni passati, potrebbe ancora togliersi molte soddisfazioni e regalare ancora molto tennis di altissimo livello a noi appassionati. Ti aspettiamo, Masha!

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