Pliskova: “I giocatori ATP che contestano l’uguaglianza dei prize money si dimostrano deboli”

La numero 3 del mondo in un'intervista dice la sua sull'annosa questione dell'uguaglianza dei prize money tra uomini e donne, che avviene al momento solo negli Slam, e sulla possibile fusione tra ATP e WTA.

In attesa di conoscere le decisioni sul futuro della stagione tennistica 2020, che dovrebbero arrivare nel giro di due settimane, le uniche cose interessanti per gli appasionati dello sport della racchetta sono le dichiarazioni dei protagonisti. Stavolta parliamo di WTA e dell’attuale numero 3 del mondo Karolina Pliskova, che, in un’intervista al The Guardian, ha rilasciato delle dure dichiarazioni sul tema lungamente dibattuto della parità di prize money per uomini e donne. La ceca a tal proposito ha infatti affermato: “Non credo che ciò sia possibile e non perchè io non voglia. Non mi piace sentire alcuni giocatori del circuito maschile lamentarsi del fatto che noi donne veniamo pagate come loro. Mi sembra da deboli lamentarsi perché le donne possono vincere i loro stessi soldi” ha dichiarato la ceca con franchezza. La numero tre del mondo, sottolineando l’importanza della parità delle opportunità per uomini e donne, ha poi aggiunto : “Gli unici momenti nei quali si verifica l’uguaglianza dei montepremi è durante gli slam. Capisco che loro giochino al meglio dei cinque set al contrario di noi, però sono uomini, sono fisicamente più forti. Non vedo il motivo per cui veniamo costantemente paragonati. Non ho bisogno di avere lo stesso denaro degli uomini come montepremi, però sì, esigo avere le stesse opportunità di giocare sul campo centrale o lo stesso diritto che le mie partite siano trasmesse in televisione“. La ceca chiarisce dunque con fermezza la sua posizione sul delicato argomento, ma allo stesso tempo si mostra speranzosa per il futuro, soprattutto a proposito della possibile futura fusione tra ATP e WTA, prospettata tra gli altri, anche da Roger Federer: “Penso che la fusione tra ATP e WTA per il circuito femminile potrebbe solo portare cose positive, ci aiuterebbe molto. Non so esattamente quali aspetti siano discussi al momento, ma se ci sarà l’occasione di poter dire di sì e quindi dare il mio appoggio a questa fusione, senza dubbio lo farò. Penso che ciò sarebbe un passo importante e positivo anche per l’ATP perchè in tal modo potrebbe essere raggiunto un equilibrio tra i due circuiti, che potrebbero beneficiare di questa unione. Credo che servano un paio di anni affinché una cosa del genere possa essere realizzata perché sarebbe un grande cambiamento. Sarebbe davvero un grande passo avanti, senza dubbi.”

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