Schwartzman: “Con il calo dei Big 3 dovrò essere pronto”

Dopo quindici anni di dominio assoluto, Schwartzman crede che il terzetto di testa potrebbe cominciare a concedere più chance. L'obiettivo è lavorare duro per farsi trovare pronto e provare a sognare nuovi traguardi.

Diego Schwartzman è tornato a parlare ai microfoni dopo la grande avventura romana della settimana scorsa. Dopo due grandissimi successi contro Rafael Nadal e Denis Shapovalov, si è fermato in finale, contro Novak Djokovic. La gioia rimane però enorme, in pochissimi sono riusciti a battere Nadal sulla terra battuta, ancor meno sono quelli che vantano una vittoria in due set. Un doppio trionfo che gli è valso il ritorno alla 13esima posizione mondiale dopo tre ore di lotta in quello che per molti è stato il miglior match di questo travagliatissimo 2020.

Dal settembre del 2017 Schwartzman è stabile in Top-30, con il best ranking di numero 11 toccato nel giugno di due anni fa. Avesse compiuto l’impresa storica di battere anche il numero 1 del mondo in finale, ora sarebbe il numero 10 Atp. Eppure “El Peque, a Espn, ha dimostrato di saper guardare al futuro con fiducia: “Sento di essere cresciuto molto. Il mio obiettivo è continuare a migliorare la classifica e raggiungere le fasi finali nei tornei più importanti“. La prima finale in carriera in un Masters 1000 è solo un altro step della sua grandissima ascesa nell’ultimo triennio. Dal 2017 ha raggiunto tre quarti di finale nei Grand Slam. A Roma lo scorso anno raggiunse la prima semifinale in un 1000, risultato migliorato in un anno travagliatissimo, con il torneo giocatosi in condizioni totalmente differenti.

Quando però tutto l’impegno comincia a dare i propri frutti, anche il mondo ti guarda con occhi diversi. L’hanno sostenuto da casa gli argentini, ai quali Schwartzman ha dedicato tutto il suo percorso. Ma soprattutto, si sono appassionati a lui anche i pochissimi (circa mille) che hanno potuto assistere dal vivo ai suoi match di semifinale e finale. L’argentino se ne è accorto, e difficilmente dimenticherà la sensazione: “L’affetto che ho ricevuto è stato sorprendente. Sono un semplice giocatore di tennis ed è una gioia immensa che a tante persone piaccia quello che faccio“.

Ora l’obiettivo è il Roland Garros, dove il 28enne cerca conferme, ma anche il riscatto: l’ultimo Slam per lui è stato infatti quasi fallimentare, con la sconfitta subita al primo turno ai danni di Cameron Norrie. La grande impresa contro Nadal lo ha lanciato, ed ora sogna anche più in grande, sapendo di dover lavorare comunque duro. “I Big 3 hanno vinto la maggior parte dei tornei negli ultimi dieci anni. Con il passare del tempo, il loro livello è destinato a calare un po’, quindi gli altri giocatori avranno maggiori chance. Io spero di far parte di quella lista e di farmi trovare pronto“, ha concluso.

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