Indagati sei tennisti nell’ambito dei match fixing

Lo scandalo scommesse sconvolge ancora il mondo del tennis: sei gli indagati di Nicola Devoto

Il tennis è sicuramente uno degli sport più interessanti e appetibile per gli scommettitori che conoscono bene le dinamiche del gioco, i valori dei giocatori e soprattutto il fatto che nel tennis i risultati a disposizione sono 2 e non 3 come nel calcio: ciò significa che le probabilità di vincita sono del 50% e i segni a disposizione sono 2. Gli scommettitori di tennis prediligono la modalità di scommessa live in quanto circa il 90% delle puntate sul tennis vengono effettuate in modalità ‘live betting’ . 

Le giocate sul tennis però sono anche caratterizzate da un rischio connesso alle scommesse effettuate su questa disciplina: per rischio si intende il “match fixing”, ovvero che un match di tennis sia stato truccato prima dell’inizio e quindi si sia già stabilito chi vincerà. Una pratica scorretta che mette nel mirino soprattutto gare del circuito ITF (International Tennis Federation) e di quello Challenger.

Si sono svolte ultimamente delle indagini da parte della polizia australiana di Victoria secondo le quali sono stati inquisiti sei tennisti professionisti, rei di aver accettato di alterare l’esito di diverse partite di alcuni tornei del circuito Futures svoltisi in Brasile ed Egitto a fine aprile del 2018.

Sulla questione sta indagando anche l’organo anti-corruzione “Tennis Integrity Unit” ,che si occupa di vigilare sull’integrità delle partite e di indagare sui casi di corruzione. La Tennis Integrity Unit ha inoltre annunciato la fusione con il Tennis Anti Doping Programme, gestito finora dalla International Tennis Federation.

La piena operatività del progetto è prevista per il 1° febbraio 2021: la nuova struttura, del tutto indipendente dalle federazioni sportive, unirà il contrasto alle partite truccate con quello al doping, con la condivisione di informazioni e iniziative come quella della formazione dei giocatori.

I giocatori identificati come coinvolti direttamente in partite “sospette”sono lo svedese Christian Lindell, i brasiliani Thales Turini, Carlos Severino e Caio Silva, l’egiziano Issam Taweel e il francese Maxence Broville.

L’indagine portata avanti dell’unità di intelligence per l’integrità sportiva della polizia australiana di Victoria sulle partite truccate è stata avviata dopo alcune segnalazioni di scommesse sospette eseguite da due cittadini indiani che vivono a Melbourne, Harsimrat Singh e Rajesh Kumar.

Il primo si è dichiarato colpevole di aver piazzato scommesse utilizzando “informazioni di condotta corrotta” su due presunte partite in Brasile, mentre il secondo si è dichiarato non colpevole e contesterà le accuse contro di lui.

Nonostante alcune ammissioni, Michael Allen l’avvocato di Singh, precisa che non vi siano prove evidenti che dimostrino la condotta illecita del suo assistito, il quale non ha avuto alcun coinvolgimento nell’effettivo aggiustamento delle partite e non ha parlato con i giocatori di tennis impegnati in Brasile dove si sono svolte le partite.

Nicola Devoto

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