Nella mente dei protagonisti

Rinvii e annullamenti dovuti al Coronavirus hanno sollevato non pochi dubbi sulla programmazione dei tennisti, sia nel breve che nel lungo termine.

La pandemia che da settimane sta attraversando l’intero pianeta, ha costretto il mondo dello sport ad assumere decisioni in modo celere e diretto, in un bilanciamento di interessi spesso non gestibile in modo agevole. La scelta di rinviare le Olimpiadi di Tokyo 2020, evento dell’anno per molti tennisti e non solo, è l’emblema del caos (fisiologico) generatosi negli ultimi tempi. La posticipazione dei Giochi Olimpici, in particolare, ha scombussolato i piani di vari tennisti, specialmente quelli di coloro i quali erano pronti a dire addio al tennis esattamente in coincidenza di questo evento.

In tal senso è emblematica la situazione di Leander Paes, celeberrimo doppista indiano che aveva da tempo deciso di concludere la sua splendida carriera ai Giochi di Tokyo 2020. Lo stop delle attività rappresenta inevitabilmente un piccolo dramma per il classe 1973, che si trova di fronte ad una scelta non semplice dettata da tutti i dubbi del caso: sarà in grado, dopo un’inattività così prolungata, di competere ad alti livelli ai Giochi della prossima estate? Per Leander, leggenda del doppio e detentore di ben 18 titoli dello Slam nonché bandiera della sua India, si tratterebbe dell’ottava partecipazione alle Olimpiadi e sarebbe indubbiamente la situazione adatta per porre fine alla sua carriera. Periodo di riflessione per il buon Paes.

Un gesto bellissimo il rovescio di Carla Suárez Navarro

Discorso pressoché identico per Carla Suárez Navarro, ex numero 6 del ranking Wta, che solo qualche mese fa aveva annunciato il suo ritiro al termine della stagione agonistica 2020. La tennista spagnola, nota specialmente per il suo splendido e sempre più raro rovescio ad una mano, pur non avendo scelto le Olimpiadi come momento del suo ritiro, ha aperto le porte ad un possibile ripensamento: il suo desiderio era infatti quello di competere fino all’ultimo match, circostanza non realizzabile alla luce dello stop delle attività. Così come per Paes, con cui condivide la correttezza della decisione di rinviare le Olimpiadi, anche Suárez Navarro avrà tempo e modo per ripensarci.

Ulteriori timori infine non possono che riguardare anche le sorelle Williams, desiderose di incantare ancora il mondo del tennis e di aggiungere un altro successo olimpico alle rispettive bacheche. Sono già tre gli ori conquistati in doppio dalle regine del tennis, mai sazie tuttavia di vittorie anche alla luce dell’ultima cocente sconfitta a Rio 2016. Le prospettive delle sorelle sono però diverse: se per Venus, infatti, Tokyo 2020 avrebbe potuto rappresentare una delle ultime occasioni per competere ai massimi livelli dall’alto dei suoi trentanove anni, per Serena invece uno slancio emotivo per la caccia a quell’ulteriore vittoria in uno Slam che da tempo ormai la attanaglia. L’età avanza, è vero, ma lo spirito combattivo non muore mai, tanto più se si parla delle sorelle più famose del tennis.

 

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