Alex De Minaur: l’Australia che sogna

Dopo l'eccellente ultima stagione che ha visto il giovane australiano arrivare in top 20, il 2020 potrebbe essere l'anno dell'ingresso nella top 10. Futuro campione o futuro buonissimo giocatore? Di Edoardo Iuretich

Luglio 2002: Lleyton Hewitt vince il suo secondo Slam a Wimbledon , dopo il trionfo a New York dell’anno prima. A 21 anni siede sulla vetta del ranking e l’Australia si gode il suo giovane campione. L’Australia, si sa, è terra di tennis. Da lì sono usciti campioni del calibro di Rod Laver, Roy Emerson, Ken Rosewall, John Newcombe e tanti altri. Ma in quel luglio 2002 Hewitt è sostanzialmente l’unico asutraliano nella top 100.

Ci sarebbe anche Pat Rafter, che però infortunato non giocherà più una partita e si ritirerà pochi mesi dopo e ci sarebbe Mark Philippoussis a cui gli infortuni però non danno tregua. Poco dopo sarebbe arrivato Federer a spazzare via tutto e il povero Lleyton, una volta perso il numero 1, non riuscirà più a riacciuffarlo e non riuscirà più a vincere nessun torneo dello Slam: 17 anni anni di digiuno per il tennis australiano, un record. Mai successa una cosa simile. Oggi, alla vigilia della stagione 2020, le speranze aussie sono riposte sulle spalle, un po’ graciline a dire il vero, del 20enne Alex De Minaur. Perse definitivamente le speranze sul bad boy Bernard Tomic, perse quasi definitivamente quelle sul perenne infortunato Thanasi Kokkinakis e al momento in stand by le quotazioni del folle Kyrgios, l’Australia si aggrappa al piccolo Alex.

Alex de Minaur

In una recente intervista Rod Laver , l’uomo del grande Slam nel 1969 ha dichiarato senza mezze misure: “non ho nessun dubbio che De Minaur sarà uno dei migliori al mondo”. Poi ha aggiunto: “vedo Alex come un talento incredibile e uno di quei concorrenti che raramente compaiono nello sport, in grado di combattere fino allo sfinimento, non mollare mai “. Un’investitura pesante ed un enorme peso su Alex chiamato a sostenere le attese di una nazione intera a meno che Kyrgios non si dia una regolata e decida di fare il tennista professionista (quasi impossibile) o non esploda il giovane Popyrin, che al momento è un po’ in ritardo.

Alex De Minaur ha 20 anni ed al momento occupa la posizione numero 18 del ranking. Australiano di padre uruguagio e mamma di origine spagnola, 180 cm d’altezza, pochini nel tennis di oggi, e 69 kg destinati a salire per sfondare nel tennis. Il ragazzo già da junior fa capire bene quali sono le sue qualità: testa e gambe da fenomeno assoluto e colpi molto solidi con cui sbaglia pochissimo. Arriverà al numero 2 del ranking junior e perderà una finale di Wimbledon contro il coetaneo Shapovalov. L’opinione comune è abbastanza unanime nel dire che senza colpi risolutivi e senza un’adeguata pesantezza di palla nel tennis dei grandi farà molta fatica. Eppure, Alex, sotto la guida di coach Adolfo Guttierez e del suo mentore Lleyton Hewitt migliora a vista d’occhio. Il servizio che inzialmente era un’autentica rimessa in gioco, diventa un colpo più che rispettabile e i colpi da fondo acquisiscono una discreta pesantezza e velocità. Sulla testa e le gambe siamo ai vertici mondiali e probabilmente Demon, come viene sopprannominato, è il giocatore più veloce del circuito: la sua fase difensiva è di altissimo livello.

Ovviamente per fare il definitivo salto di qualità e per raggiungere i traguardi che il grande Rod Laver pronostica a De Minaur il lavoro da fare è ancora tanto. Lo sa bene lui stesso che infatti in una recente intervista ha dichiarato: “non vedo l’ora che arrivi il 2020. Avrò molto lavoro da fare in palestra. Sto notando anche la differenza con il mio servizio. Il duro lavoro ripaga sempre, ma farò un passo alla volta”. Dichiarazioni sincere, che ci fanno capire che il ragazzo è consapevole di dover lavorare molto per colmare alcune lacune e che soprattutto ci vorrà acnora un po’ di tempo. Il 2019 gli ha regalato la bellezza di tre tornei vinti: Sydney, Atlanta e Zhuhai. I primi ottavi di finale negli Slam allo Us Open e le prime vittorie contro top 10 (Nishikori e Bautista); l’ingresso nella top 20 è stata la logica conseguenza di questi buonissimi risultati. Il tutto nonostante un fastidioso infortunio all’inguine subito in primavera.

Ci sarebbe anche da segnalare la finale raggiunta alle NextGen Atp Finals un mese fa, ma quella è una partita da dimenticare in fretta per l’australiano, battuto piuttosto nettamente dal nosto Jannik Sinner. Una partita che ha evidenziato pesantemente alcuni limiti. Probabile che questa partita Laver non l’abbia vista. Il 2020 inizierà a Sydney, non per difendere il titolo vinto l’anno scorso, ma per giocare la Atp Cup, difendendo i colori dell’Australia. Subito dopo il 250 del risorto torneo di Adelaide dove sarà testa di serie numero 2 dietro a Djokovic. Poi ovviamente il grande appuntamento dell’Australian Open, dove per la prima volta De Minaur potrà usufruire di una testa di serie relativamente alta per migliorare il terzo turno dell’anno scorso. Calendario subito fitto, dove potremo verificare i progressi del giovane aussie. Un obiettivo realistico per questo 2020 potrebbe essere quello di tentare l’ingresso nella top 10, diffiicile ma non impossibile. Di una cosa però si può star certi: De Minaur farà tutto il possibile per arrivare in alto, il suo potenziale uscirà tutto. Che poi probabilmente non sarà sufficiente per diventare il numero 1 del mondo o un campione slam è un altro discorso, ma tutto quello che sarà possibile spremere verrà spremuto. Questa è la sua mentalità. Parola di Demon.

Edoardo Iuretich

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