E’ nata a Belgrado il 6 novembre del 1987, Ana Ivanovic, bellezza rara, talento cristallino, carattere terribilmente fragile. A parlare per Ana ci pensa la sua storia, un’infanzia passata nella Serbia dilaniata dalla guerra, dove un giorno, guardando un match di Monica Seles, si innamora del tennis e decide che quella sarà la sua vita. Dimostra subito di essere un talento precoce, a vent’anni è già tra le prime dieci del mondo e nel 2008 si issa fino alla prima posizione mondiale, conquistando il Roland Garros, che rimane fino ad ora il suo unico titolo Slam.
Dopo quella stagione d’oro, che la vide prima di Parigi perdere in finale a Melbourne da Maria Sharapova, Ana passerà un periodo di crisi, professionale e personale, che la porterà, è il 2012, a smagrirsi talmente tanto da alimentare voci di una presunta anoressia.
Nel 2014 i suoi risultati migliorano e chiuderà l’anno con quattro tornei in bacheca, il record di match vinti e l’ingresso nella top 5. Nonostante questo colpo di coda, la Ivanovic in questi anni non è mai riuscita a raggiungere quei picchi di rendimento consoni al suo talento, gli stessi mostrati nei primi anni della sua carriera.
Il sogno di tornare a vincere un torneo Major lo culla da tempo e non ne fa mistero, ad impedirglielo fino ad ora ci ha sempre pensato il suo carattere nevrotico e drasticamente fragile, non certo le avversarie. Ana se vuole sa di aver ben poche rivali sul campo. E’ una delle poche che in questi anni ha messo alle strette Serena Williams, nonostante un fisico tutt’altro che potente, ed il suo gioco la rende competitiva su qualsiasi superficie. E’ dotata di un tennis potente da fondo, con un dritto micidiale, uno dei migliori del circuito. I tocchi di fino non sono la sua specialità ma a rete gioca lo stesso molto bene, e soprattutto è dotata di una spiccata eleganza che non la rende solo un noiosa picchiatrice.
Nonostante sia inevitabilmente una donna da copertina, complice la sua bellezza da top model, Ana non si è mai lasciata distrarre troppo dalle riviste patinate, né tanto meno dal gossip. Il suo cuore sembra battere da un po’ di tempo per il calciatore tedesco Bastian Schweinsteiger, centrocampista della nazionale e del Manchester United, anche nella vita sentimentale la serba sembra non trovare facilmente pace.
Orgoglio ed ambizioni però, di certo non le mancano: la voglia di competere ancora nell’èlite del tennis è ciò che in questi anni l’ha tenuta a galla, nonostante tracolli ed occasioni sprecate. “Credo di poter tornare lassù, altrimenti avrei già smesso”, disse qualche anno fa.
Forse non tornerà ad essere la n.1 al mondo ma di certo non la vedremo mai battersi sul campo solo per un posto in purgatorio, e chissà magari questo spirito un giorno la porterà a vincere un nuovo titolo Slam.
Buon compleanno Ana.