Let’s go Jannik

Dopo un primo set di grande sofferenza, Sinner dilaga (7-6,6-1 e si conquista la terza finale dell’anno).

Brooksby si conferma un osso duro. Tiene il servizio con facilità autorevole fino al 5-5, quando concede l’unica palla break ma la difende con palla corta e robusto passante che Jannik non riesce a spedire di là. Nel calcio si dice gol sbagliato, gol subito, e succede qualcosa di simile a Sinner che si ritrova zero quaranta come in un film già scritto, con l’americano che si esalta tra l’odore del sangue e il calore del pubblico.

Sulla capacità di salvare tre palle break in fila si potrebbe scrivere un libro, così come sull’attitudine ad alzare il livello nel momento del bisogno, sta di fatto che Sinner ci riesce proprio come i campioni purosangue, rifiuta il fato contrario e scopre la forza nell’avversità. Il tiebreak è un assolo che mette a nudo fragilità insospettabili nel padrone di casa: 7-6 pesante, prezioso e multiforme.

Jannik sembra uscito in qualche modo più saggio da questi mesi di crisi, come se la sofferenza gli avesse aggiunto una tessera in più nella conoscenza del gioco. La preziosa abilità nel leggere i momenti, che sembrava diminuita se non addirittura smarrita in un dibattersi cieco in stile mosca contro il vetro, è tornata dal purgatorio, più ricca e più profonda. Così Jannik prova a dare la spallata decisiva sfruttando l’inerzia del match. Anche Brooksby possiede una buona dose di eroismo, stringe i denti e reagisce al destino ma riesce solo a rimandarlo perché la morsa di Jannik non si allenta e il break arriva nel quarto game, quando il nostro si arrampica in cielo per ribattere il tentativo di recupero dello statunitense. Ora gli strappi di Jannik non sono più contenibili e la sua concentrazione rimane spietata fino al 6-1 che manda in archivio questa semifinale. Così, con quattro vittorie di fila, arriva la prima finale in un Atp500; era dal 4 Aprile in quel di Miami che Jannik non raggiungeva l’atto finale di un torneo. Sperando che questa volta vada meglio, ci godiamo la sensazione di un giocatore ritrovato. Intanto, nella notte italiana, Mackenzie McDonaldsi è aggiudicato l’altra semifinale in una lunga lotta con con Kei Nishikori.

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