Game, BET, match: ATP Roland Garros, chi vincerà?

Inizia in questi minuti il Roland Garros, e c’è tanto bisogno di tennis giocato.
E’ uscito un tabellone maschile abbastanza contorto, con una parte alta decisamente competitiva, e una parte bassa molto più “scarica” di nomi, pericoli, crack.

Andiamo ad analizzare nel dettaglio la composizione del main draw e cerchiamo di tirar fuori i famosi 8 nomi che si daranno battaglia per la vittoria finale.

Mi verrebbe da dire che fra i primi otto, il nome c’è senza tanti se e tanti ma, e c’è poco da spiegare: Novak Djokovic.

Il secondo gruppo di giocatori potrebbe regalarci bei match, e per quanto Dimitrov sembra tornato a buoni livelli, anche qui il nome sembra “blindato”: non si può non dar credito a uno specialista come Schwartzman.

Se la testa regge, così come il fisico, Auger-Aliassime ha le carte in regola per candidarsi a favorito di questo slot da otto, perché Karatsev non convince fino in fondo e Opelka non può vincerle tutte solo con gli ace.

Dicono che sto Nadal sia abbastanza bravo su terra, diamogli fiducia e inseriamolo come favorito di questo gruppo, che vede al suo interno Fogna e il redivivo Wawrinka.

Se fossimo in un 250 ci sarebbero parecchi nomi da tenere d’occhio nel prossimo quadrante, da Davidovich testa di serie a Grieekspoor, passando per il forte Majchrzak. Siamo però in uno Slam, e Zverev la fa da padrone assoluto qui.

Salterei volentieri sto quadrante perché non mi piace nessuno, ma dovendo indicare un nome, soprattutto per esperienza, dicono Isner, ma con riserva.

Norrie ha fatto i numeri questa settimana pre Slam e ha vinto su terra, ma – nessuno se ne abbia a male – io sceglierò un russo qui, perché credo nei suoi mezzi, e dico Khachanov, che comunque ha mostrato di avere una più che valida tenuta.

Ultimo slot disponibile per il quadrante alto, lo diamo ad Alcaraz, perché onestamente non vedo, fra i suoi “colleghi” in quel blocco, chi potrebbe impensierirlo.

Secondo blocco.
Ruud avrà l’ingrato compito di mettere la parola fine alla carriera di Tsonga, ma questa è la vita, a volte, ed è nettamente il più forte fra gli otto del suo blocco.

Nei prossimi otto provo a indicare una sorpresa, non perché Hurkacz non mi piaccia, ma perché penso che se la condizione fisica lo aiuta, il valore di Goffin sia fuori discussione.

Nei successivi otto, per quanto De Minaur sia un avversario tosto, non posso non indicare Shapovalov, perché si sa adattare bene alla superficie e perché ha mostrato nel periodo una più che valida condizione.

Il blocco successivo ha poco da raccontare, Tsitsipas è il nome che spicca ed è giusto dare credito al finalista di Roma, perché la terra è il suo terreno di caccia.

Nel blocco che segue, Rublev ha un compito abbastanza agevolato, e salvo sorprese dell’ultimo minuto, è il nome giusto.

Sinner lo portiamo avanti in questo torneo, pur consapevoli delle difficoltà che sta attraversando; Jannik è tanto forte, e nel suo blocco, nessuno può impensierirlo.

Così come in teoria nessuno dovrebbe dar fastidio a Carreno Busta nel suo blocco, visto che Fucsovic e Cilic, unici due nomi degni di nota, non sembrano al livello dello spagnolo attualmente.

Ultimo blocco riservato a Medvedev, troppo brutto contro Gasquet per essere vero, e pur consapevole del fatto che odi la terra, almeno un paio di turni dovrebbe passarli.

 

Ci troviamo quindi di fronte a questo scenario:

Djokovic – Schwartzman

Auger-Aliassime – Nadal

Zverev – Isner

Khachanov – Alcaraz

Ruud  – Goffin

Shapovalov – Tsitsipas

Rublev  – Sinner

Carreno Busta – Medvedev

Tutto sommato una situazione abbastanza verosimile, che dovrebbe portarci a questo punto:

Djokovic – Nadal
Zverev – Alcaraz
Ruud – Tsitsipas
Sinner – Medvedev

Questi sono per me gli otto che si andranno a contendere la vittoria finale; sfide tutte di altissimo livello, e se devo basarmi (e devo) su quello mostrato in questo scorcio di stagione, mi sento di immaginare le semifinali così:

Djokovic – Alcaraz
Tsitsipas – Sinner

Per il nostro portacolori sarebbe un traguardo prestigioso, per Tsitsipas una conferma, per Alcaraz la definitiva consacrazione e per Nole l’obiettivo minimo raggiunto, pur avendo battuto il Dio della terra, che quest’anno sembra avere molti più problemi fisici che in passato, e quindi ispira meno fiducia.

La finale?
Un déjà vu: Djokovic vs Tsitsipas.

E se tanto mi da tanto, sarà un déjà vu anche il vincente… 

 

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