Us Open 2015: vincerà la sciabola (Federer) o il granito (Djokovic)?

Chi sarà il nuovo re di New York? Vincerà la sciabola( Federer) o il granito (Djokovic)? L'ultimo confronto diretto a Cincinnati parla svizzero ma Djokovic di certo non si farà sfuggire facilmente l'occasione di agguantare il decimo Slam della carriera. Sarà battaglia, in una finale tutta da vivere.

Cosa succede se una sciabola affilata cerca di far breccia in una roccia del granito più resistente che ci sia? La sciabola farà breccia o si frantumerà? È il paragone che è stato fatto per cercare le chiavi di lettura del match fra Federer (la sciabola), e Djokovic. Da quando il serbo lo ha sconfitto a Wimbledon, Roger ha modificato la sua tipologia di gioco per cercare di compiere una serie di imprese: – tornare a sconfiggere Djokovic in uno slam(7-6 per il serbo i precedenti) – vincere il suo sesto titolo a Flushing Meadows, all’ età di 34 anni – dimostrare che il suo nuovo stile di gioco può essere efficace contro qualsiasi avversario – centrare il suo 18 esimo titolo Slam e ristabilire le distanze con Nole, nell’ ottica di una classifica alla time.

Se alla vigilia del torneo sembrava che Djokovic dovesse essere il vincitore annunciato e incontrastato, ora le certezze vacillano. Novak ha dominato la stagione, come fece nel 2011, quando chiuse l’ anno con 70 vittorie e solo 6 sconfitte, quest’ anno attualmente è fermo a 62-5 con 2 major già in bacheca e uno perso solo in finale. E quanto abbiamo visto in campo femminile, dove c’ era una vincitrice annunciata (ma poi sappiamo tutti come è finita), chissà che non possa essere un presagio.

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A questo va aggiunto che Federer dopo la sconfitta a Wimbledon ha un ruolino di marcia terrificante, non perde più un set da Cincinnati, e non perde neppure i propri turni di servizio. Lo US Open sembra però essere diventato tabù per i due contendenti: il numero 1 non lo vince dal 2011, mentre lo svizzero addirittura dal 2008, anno del suo quinto trionfo consecutivo. Da lì solo delusioni: nel 2009 la clamorosa vittoria di Del Potro, nel 2010 e 2011, Nole sconfigge Roger, il già citato 2011, e poi il nulla assoluto. Vittorie di Murray, Nadal, e la doppia beffa dello scorso anno, dove i 2 finalisti annunciati furono eliminati in semifinale dagli outsider Cilic e Nishikori.

Ora per uno dei due il tabù sta per essere sfatato, e Djokovic mostra grande rispetto per The King :” È migliorato in difesa, sembra anche più veloce, e ti aggredisce appena ne ha la possibilità, dovrò cercare di essere quasi perfetto”. E chissà se Djokovic risentirà delle condizioni ambientali: il pubblico ha riscoperto l’ amore per Federer, il suo gioco divertente, e la curiosità di vederlo tornare a trionfare in uno Slam, spostano su di lui il supporto dei fans. Nole si sa è un grande personaggio, ma ha anche un lato lunatico, e dà il meglio di sé quando si sente l’ idolo della platea, e questa volta non lo sarà. Ancora poco e scopriremo se vincerà la sciabola o il granito.

Di A.Mariotti

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