Grazie Roger

Esiste un confine tra la prestazione sportiva e lo status di icona mondiale: Roger Federer l'ha ampiamente superato da parecchio tempo e continua, senza freni, a scrivere la storia.

La storia di Roger Federer è molto particolare. Nietzsche lo definirebbe un “Superuomo”, uno che, da semplice tennista, è diventato storia, poesia, mito: senza dubbio, il miglior esempio di sportivo – nella vera accezione del termine – di questo secolo.

Quando a 35 anni, dopo sei mesi di sosta, da numero 17 del mondo ti presenti agli Australian Open mostrando una condizione e un tennis eccellenti e sconfiggendo in fila Berdych, Nishikori, Wawrinka e Nadal, significa che c’è qualcosa che non va. Qualcosa che non è umanamente possibile, solo se non sei Roger Federer. In caso contrario, la giustizia metafisica vuole renderti omaggio e decide di rispettare gli accordi, di conferirti la gloria eterna e il rispetto di ogni figura umana vivente.

C’è qualcosa nella persona e nell’atleta di Federer che non è mai parso chiaro: come fa, colui che da molti è considerato il tennista più forte di tutti i tempi, a rimanere così perfetto, così posato e umanamente gentile per vent’anni? Avrà pure lui qualche segreto, qualche situazione che lo fa andare fuori di testa. Roger Federer entra nel cuore degli appassionati di sport per la sua straordinaria capacità di essere un vincente, e di accettare le sconfitte. Con qualche lacrima, ogni tanto, ma sempre con una signorilità invidiabile e irraggiungibile. Questo è il motivo per cui Federer è l’atleta perfetto, così fenomenale in campo, così comune fuori.

Assieme a sua moglie dal 2002, un uomo semplice e umile, che non ostenta mai lo sfarzoso status di ricchezza che ha raggiunto grazie ai suoi record. Padre di quattro gemelli, rispettoso di tutti i costumi dello sport che pratica e, soprattutto, adorato e difeso da tutti i giocatori del circuito. Federer è il tennis perchè rappresenta la pura essenza estetica di questo sport: il rovescio a una mano, la rapidità nei movimenti, gli scatti, l’eleganza nell’abbigliamento e nei ciuffi della sua capigliatura, quei passi come se ballasse, senza sporcarsi i calzini; Federer è il tennis perchè insegna a tutti noi, ogni volta che scende in campo, come si dovrebbe comportare un atleta; Federer è il tennis perchè è riuscito a mettere d’accordo tutti i tifosi del mondo, che siano per Nadal, Djokovic, Murray o chi per loro. Federer non è solo il tennis, è lo sport in generale, e tutti gli atleti del mondo lo sanno; Federer è Federer e deve dare a ogni forma di vita presente sulla terra la possibilità di ammirarlo, perchè è semplicemente giusto così.

Arrivati a questo punto, in cui ci si sente sinceramente di accostare il personaggio di Roger Federer a quello di un semi-dio, altre parole sarebbero superflue. I fatti hanno parlato e hanno emozionato, hanno fatto palpitare i cuori come se stessimo vivendo qualcosa di soprannaturale. Cosa che effettivamente Federer è: un essere ultraterreno venuto dal cielo per spiegarci, senza l’uso della parola, il significato di sport.

Grazie Roger.

0 comments
  1. Signor Gallino ha centrato perfettamente il concetto di sport. Poi la signorilità, la classe, la modestia e via via è insito nel DNA , non potrebbe essere altrimenti per chi, come lei l’ho da definito, un semidio. Io lo assurgo a glorie maggiori!!! Grazie per il prezioso articolo. Sonia Venturini. (Sono una signora che ha 70 anni e praticato tanto lo sport del tennis. Adesso gioco a golf ma il mio amore è nei campi rossi….. e altri. Mi emoziono ancora molto a vedere queste cose straordinarie. Grazie ancora

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