I Master 1000 di Indian Wells e Miami potrebbero disputarsi a settembre

Le certezze sono pari a zero, però iniziano a prendere quota le ipotesi più accreditate.

In questo momento il tennis non ha un ruolo fondamentale. I pensieri sono da tutt’altra parte. Però l’ATP di questo si occupa e quindi inizia a riflettere su un’eventuale collocazione dei due Master 1000 su cemento nordamericano previsto questo mese, Indian Wells e Miami per l’emergenza del Covid-19. Oggi risultano cancellati, ma forse saranno rinviati, tenendo di conto della quasi certa ufficialità che sta per arrivare, riguardo la sospensione dei tornei Atp per almeno 6-8 settimane.

In realtà in questo preciso momento, è difficile anche solo riunirsi per i giocatori e tutti i membri necessari nel consiglio per decidere, vista la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di sospendere i viaggi dall’Europa verso gli Stati Uniti e viceversa per 30 giorni.

Federer Miami 2019

La visione più ottimistica di questa situazione prevede un rientro in campo intorno al mese di maggio, molto probabilmente con il Master 1000 di Madrid. Da lì inizierà (anzi, inizierebbe, il condizionale ormai è obbligatorio) un tour europeo fino a luglio, che non permetterebbe un inserimento di Indian Wells e Miami. A questo punto, la fase dell’anno più adatta o comunque meno di intralcio per i giocatori è a settembre, alla conclusione del periodo canadese/statunitense, dopo gli Us Open, con delle modifiche nei tornei.

I due Masters 1000 prenderebbero il posto della Laver Cup (che può essere tranquillamente rimandata) e dell’Atp 250 di Metz, con una limitazione dei partecipanti, in modo da far durare gli eventi una settimana esatta, invece di 10 giorni. Infatti storicamente, Indian Wells e Miami, sono i 1000 più simili ad uno Slam da questo punto di vista, con una quantità di giocatori superiore agli altri 1000 e di conseguenza con un numero di turni identico a quello degli Slam, ad eccezione delle prime otto teste di serie, che iniziano come al solito dal secondo turno.

Questa ad ora, l’ipotesi più “logica”, in attesa dell’ufficialità riguardo la sospensione delle attività per almeno 6 settimane, anche se parlare di logica è a dir poco strano in questo periodo. Non resta che vedere giorno dopo giorno tutti gli aggiornamenti.

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