Atp Sofia: quarto titolo in carriera per Medvedev, ko Fucsovics

Daniil Medvedev annienta Fucsovics e trionfa a Sofia. Quarto centro in carriera per il russo, il primo nel 2019.

Probabilmente se qualcuno vi chiedesse di pensare ad un tennista classe 1996, la maggior parte di voi risponderebbe facendo i nomi di Coric, Khachanov, Chung o, senza oltrepassare i confini nazionali, Berrettini. Eppure, nel circuito Atp, c’è un tennista nato proprio nel 1996 che non sta destando troppo scalpore ma che, con impegno e tenacia, è riuscito a spingersi a ridosso della Top 15 e, anche in virtù dei risultati che progressivamente ottiene, non sembra aver intenzione di fermarsi. Stiamo parlando del russo Daniil Medvedev, già vincitore di tre tornei nel 2018, di cui ben due da qualificato, che in questa stagione ha ripreso da dove aveva lasciato, trionfando in quel di Sofia. Quest’oggi, la testa di serie numero tre ha chiuso in bellezza una settimana quasi perfetta, dove ha lasciato per strada solo un set ed ha messo al tappeto tutti i suoi avversari. Marton Fucsovics il nome dell’ultimo giocatore sconfitto nella sua corsa al titolo, culminata con un’importante vittoria che lo fissa saldamente alla 16ª piazza del ranking, ma sempre più vicino alle posizioni ancora superiori. 5CCB850A-7372-42CD-A377-6BD62E473AC7

PRIMO SET – Fin da subito la trama di questa finale è stata piuttosto chiara, con Medvedev molto propositivo – e pericoloso – in risposta, mentre Fucsovics costretto ad una strenue difesa, nell’attesa di una sbavatura del suo avversario per tentare l’assalto al break. Nonostante i primi sei games siano stati tutti piuttosto equilibrati, solamente Medvedev è riuscito a procurarsi palle break – ben tre – salvo non convertirne nessuna, anzi piazzando il break a zero solamente nel settimo gioco. Un passaggio a vuoto del russo ha rischiato di vanificare tutto, permettendo a Fucsovics di accorciare subito le distanze, recuperando il break ed impattando sul 4 pari. Medvedev ha però avuto il coraggio e la bravura di conquistare il nono game, il più equilibrato della frazione, riuscendo ad ottenere un ulteriore break che lo ha spedito a servire per il set. Senza particolari difficoltà, il tennista moscovita ha chiuso 6-4 e, dopo 46 minuti di gioco, ha messo in cascina il primo parziale. [fncvideo id=92759 autoplay=false]

SECONDO SET – Malgrado avesse un set di svantaggio da recuperare, Fucsovics non è riuscito ad impensierire concretamente il suo avversario tanto da subire un break in apertura di secondo parziale, ritrovandosi costretto ad una sorta di rimonta nella rimonta. Le uniche chances per il tennista magiaro sono giunte nel sesto gioco, dove però Marton non ha saputo convertire neppure una delle due palle break e, di fatto, si è consegnato nelle mani del suo avversario. Da qui in poi tutto facile per Medvedev, il quale si è persino concesso il lusso di mettere a segno un secondo break nel finale, prevalendo dopo un’ora e 23 minuti di gioco e mettendo in bacheca un altro trofeo.

Risultati: 

[3] D. Medvedev b. M. Fucsovics 6-4 6-3

15 comments
    1. Massimo Poggio diglielo a qualche tuo collega di tifo che cambia versione a seconda della convenienza, tipo Medvedev insidia per Federer a Shanghai e perfetto sconosciuto a Melbourne

    2. Marco Perri A me non interessa per niente questo ragionamento o “chi” lo fa….io dico solo che non esiste alcun nesso logico fra tornei “pre”,”post” slam con lo SLAM STESSO….visto che la storia di questo sport è piena zeppa di esempi di gente che magari vince “il” torneo minore prima o dopo uno slam e nel contempo fa ridere nello slam stesso….è inapplicabile a priori un ragionamento simile,da chiunque provenga….

    3. Massimo Poggio però sembra che Medvedev sia in un buon momento di forma, tornei del 2019 alla mano. Perdere da Djokovic (dopo aver vinto tutti e 3 i match dei turni precedenti non concedendo set, Goffin compreso) e Nishikori (giocatore di ottimo lignaggio) non lo trovo così disdicevole. Per me, è in una situazione migliore dell’oplita, il quale ha beneficiato di un Federer al dir poco sprecone (dominance ratio alla mano, Tsitsipas ha demeritato) e di un Bautista bello spompo e infatti si è visto l’enorme abisso in semifinale con un giocatore fresco e non sportivamente magnanimo

    4. Marco Perri Stai applicando lo stesso ragionamento di coloro che “esaltavano” De Minaur,il “ritorno”(presunto)di Berdych o magnificavano Tsitsipas….Medvedev è semplicemente un giovane di belle speranze,che sta facendo bene,ma deve dimostrare ancora tutto,poi non capisco il riferimento a Kei quale senso logico abbia,visto che contro il serbo era un cadavere,e infatti si è ritirato.Stai facendo il ragionamento uguale a contrario a chi dice(va)che il serbo ha giocato contro nessuno,sottolineando in modo eccessivo l’impresa di un tennista (Medvedev)che ha vinto un semplice 250….Sulla carta il giocatore più forte affrontato complessivamente dai 2 finalisti australiani è stato Tsitsipas,per classifica e risultati precedenti,(visto il non match col nipponico da parte del serbo)ma pure questa è una considerazione che sta a ZERO,lo slam è un mondo a parte….(vedasi Zverev).Buondì!

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