Darren Cahill: “Zverev non ha fatto niente di sbagliato. Anzi ha guadagnato una marea di fans”

L'ex coach di Simona Halep, su Twitter, prende le parti di Alexander Zverev, in riferimento alle contestazioni subite dopo la semifinale vinta ai danni di Roger Federer. Il finalista delle ATP Finals, intervistato stamattina, a sua volta ha definito "spiacevoli" i fischi rimediati alla O2 Arena.

Darren Cahill, fresco ex allenatore di Simona Halep e impegnato ora a tempo determinato come cronista di Eurosport in occasione di queste WTF 2018, è intervenuto in un post pubblicato dalla ATP World Tour su Twitter, in riferimento alla prima semifinale che ha visto Alexander Zverev prevalere in due set contro Roger Federer, col punteggio di 75 76 (5). Sascha, come risaputo, sul 4-3 del tie-break del secondo parziale, ha chiesto la ripetizione di un punto perché una pallina, scappata di mano ad un raccattapalle, ha invaso il rettangolo di gioco. A parte lui nessuno se n’è avveduto, nemmeno l’espertissimo giudice di sedia Carlos Bernades, quindi il tedesco si è trovato costretto ad alzare un braccio e fermare il gioco per spiegare all’arbitro l’accaduto. Bernades, dopo aver avuto conferma dallo stesso raccattapalle di aver perso la pallina, ha optato per la ripetizione del punto. Federer non ha fatto una piega dato che il ballboy, categoria a cui Roger tiene tantissimo (avendone fatto parte da ragazzo e a cui spesso offre la pizza alla fine di molti tornei, in particolar modo a Basilea), ha raccontato personalmente al campione svizzero l’incidente. La replica del punto ha consentito a Sascha di mettere a segno un ace e la partita, da quel momento, ha preso una piega in suo favore conducendolo dritto alla vittoria e alla finale più importante della sua carriera. Zverev, al momento della consueta intervista di Annabel Croft, è stato letteralmente ricoperto di insulti e fischi, tanto che la famosa giornalista ha dovuto chiedere al pubblico di abbassare i toni e lasciar parlare il giovane tennista. Il tedesco ha resistito, ma poco dopo ha dovuto abbandonare il campo quasi in lacrime, con buona parte degli spettatori che non lo avevano perdonato nemmeno di fronte alle scuse porte allo stesso Federer, subito dopo l’ultimo punto della partita. Ma neanche questo è bastato. Le critiche e gli improperi, come consuetudine oramai, si sono ripetuti sul web, laddove la tastiera trasforma in leoni coloro che, normalmente, sono solo timidi conigli e infatti, nel sopraccitato post che celebrava la vittoria del next-gen sul più esperto maestro, sono state scritte talmente tante amenità, miste ad insulti ed accuse inverosimili, che perfino una personalità posata come Darren Cahill si è vista costretta a spendere alcune parole in difesa del tennista di Amburgo.

E’ stata una contestazione molto dura, ma penso che la maggioranza del pubblico non avesse capito cos’era successo. Non c’era bisogno che Sascha si scusasse, non ha fatto nulla di sbagliato. Oggi ha guadagnato una marea di fans, alla stessa maniera in cui ha gestito se stesso, cioè da campione.

Un post coraggioso ed incoraggiante, quello del coach australiano, che se da una parte trova una possibile attenuante al comportamento scorretto del pubblico, dall’altra mette in evidenza le qualità di Alexander Zverev e il fatto che una simile pioggia di critiche appartengono, più che altro, ad una fetta di followers e non di certo all’intera platea di esperti, che non solo ha giudicato corretta la richiesta di Sascha, ma ha ritenuto la sua prestazione in campo assolutamente di livello e superiore a quella profferta da Roger Federer.

Il saluto finale tra R. Federer e A. Zverev, WTF 2018
Il saluto finale tra R. Federer e A. Zverev, WTF 2018

Nonostante le tante attestazioni di solidarietà, stamattina, nella consueta intervista pre-gara, Alexander Zverev ha riassunto in modo agrodolce quanto accaduto nel post partita di ieri e si è detto molto dispiaciuto per le contestazioni subite, appena dopo la vittoria ai danni del campione elvetico: “I fischi a fine gara non sono stati certamente piacevoli per me, è stata una situazione difficile per tutti. Qui a Londra ci sono moltissimi supporter di Federer che è uno dei migliori giocatori della storia del Tennis. Per me è stato un momento felice e triste allo stesso tempo“. I fischi ti hanno infastidito molto? “Non voglio mentire, voglio essere sincero: sì mi hanno infastidito parecchio. Mi sono adirato molto nello spogliatoio e ho avuto bisogno di stare da solo per un po’“. Se dovesse riaccadere anche oggi? “Spero sinceramente che non accada e che le persone abbiano capito che non ho fatto niente di sbagliato“.

Ovviamente tutti ci auguriamo che più tardi il pubblico azzeri quanto accaduto ieri e mantenga un comportamento degno di una manifestazione sportiva come il Tennis, dove la correttezza e il fair play devono essere sempre garantiti, in primis per il rispetto dovuto ai giocatori che, come assodato, sono soli in campo e hanno bisogno di restare concentrati; in secundis per non trasformare uno dei pochi sport, in parte ancora repellente al tifo becero, in una fossa di leoni dove ad essere divorato è solo un incolpevole atleta, reo di aver vinto una partita. Questo non è mai giustificabile, nemmeno se a discapito di Roger Federer.

http://www.tenniscircus.com/thoughts/quegli-indegni-fischi-a-sascha-zverev/

11 comments
  1. Povero Sascha. Ha vinto per merito ieri, aldilà di quel punto. Magari, ecco, se non ci fosse stato quell’episodio, sarebbe potuta tranquillamente finire al terzo. Ma se questo serviva solo a prolungare l’agonia di Federer (che non è riuscito a capitalizzare alcune occasioni che gli si erano presentate e poi nel secondo set il servizio lo ha spesso abbandonato), ben venga che abbia perso in due. Non so se dare pienamente ragione a Cahill, sul fatto che possa essersi guadagnato una marea di fans agendo così, ma è stato tutto secondo le regole. Ovvio, Federer ha perso, ma ha chiuso l’ultimo torneo dell’anno fra i primi 4 al mondo ed è terzo nel ranking. A 37 anni è una cosa che difficilmente riuscirà ad altri. E finché Federer vorrà farlo, che giochi. Non gli chiedo altro. L’unica cosa che però vorrei è che almeno arrivasse alla tripla cifra nei titoli. Già è un grande, ma ne esalterebbe ancor di più la grandezza. Tornando a Sascha, non so come si sentirà emotivamente stasera. Spero che anche lui sia in grado di fare reset e di offrire un ottimo match, sulla falsariga di quello di ieri. Se ripetesse una prestazione così solida (malgrado sia ancora rivedibile sottorete), anche per Nole potrebbe non essere una partita facile. Voglio vedere una bella finale, io. Senza che ci sia un pubblico di dementi a contestare questo o l’altro tennista.

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