Kiki Bertens e l’ultimo difficile sforzo

Con le WTA Finals di Shenzen alle porte, poche giocatrici si contendono i due posti rimanenti. Tra queste vi è Kiki Bertens, che nonostante la stanchezza sta stringendo i denti per provare a qualificarsi già nel corso di questa settimana.

È stata una seconda parte di anno complicata quella dell’olandese Kiki Bertens, che si è vista scivolare lentamente fuori dalle prime 8 della race to Shenzen, lei che da due anni è una certezza nel tour. Solida, potente ma anche dotata di tocco, gioco a rete e intelligenza tattica, più volte si è parlato di lei in questi mesi per la capacità di raggiungere la maturità tennistica dopo anni difficili, in cui la frustrazione ha avuto spesso la meglio. Ma Kiki è rinata, si è completata ed è diventata competitiva su qualsiasi superficie, giocando una semifinale al Roland Garros, i quarti di finale a Wimbledon e vincendo il Premier Mandatory di Madrid e il Premier 5 di Cincinnati, affermandosi così definitivamente nell’élité della WTA. Ma la stanchezza, fisica e mentale, sembrano aver influenzato non poco l’estate nordamericana della nativa di Wateringen, che dopo aver raggiunto almeno le semifinali a Stoccarda, Madrid, Roma, ‘s-Hertogenbosch, Eastbourne e Palermo – il tutto in appena tre mesi – ha subito diversi stop inattesi. Dopo la sconfitta in tre set da Bianca Andreescu – che non fa però testo, vista la forma della giovanissima canadese, che giocava anche in casa -, sono arrivati gli insuccessi contro Venus Williams, Julia Goerges, Ajla Tomljanovic, Anastasia Pavlyuchenkova e una ritrovata Aryna Sabalenka. Ed è così che dopo il torneo di Wuhan Bertens si è ritrovata a rincorrere per agguantare in corsa uno degli ultimi posti per Shenzen, anche a costo di tornare in fretta e furia in Europa per i tornei di Linz e Mosca. Ma nel momento del bisogno l’olandese ha saputo ritrovare il suo miglior tennis, raggiungendo una complicatissima semifinale nel Mandatory di Pechino, un risultato davvero difficile da pronosticare visto un sorteggio a dir poco sfortunato. Esordio con un’ottima Donna Vekic, vicina forse al salto di qualità definitivo, secondo turno con la NextGen terribile Dayana Yastremska, terzo con la sempre ostica Hercog e quarti di finale con Elina Svitolina, un’altra giocatrice che sta ancora lottando per assicurarsi la partecipazione alla prima edizione delle Finals a Shenzen. Solo Ashleigh Barty è stata capace di contenerla, prima di cedere a sua volta ad una sontuosa Osaka in finale.

La situazione race sembra al momento piuttosto chiara: con pochi giorni rimasti per accumulare punti, ad Elina Svitolina manca poco per avere la certezza matematica della qualificazione. Al momento l’ottava in classifica sarebbe Serena Williams, che non ha però dato informazioni sulla sua programmazione e presumibilmente ha chiuso a New York la stagione, lasciando così anche un posto in più per l’Élite Trophy di Zhuhai. Dunque teoricamente Bertens sarebbe al momento all’ottavo posto. Ora si trova a Linz per provare a dare la zampata finale e superare Serena Williams a tutti gli effetti, mettendo così tutta la pressione su Belinda Bencic, unica giocatrice con delle reali possibilità di scombinare le carte all’ultimo. Kiki ha sconfitto all’esordio la nipponica Misaki Doi, superando qualche difficoltà iniziale ma imponendosi in due parziali, risparmiando le poche energie rimaste. Nell’intervista post match si è detta “morta”, stanca sia per la bella corsa a Pechino, sia per il fuso orario che si è trovata a gestire in pochi giorni. Oggi nella partita di secondo turno ha dovuto rimontare un set di svantaggio ad Alison van Uytvanck, sempre agguerrita sui campi indoor, cercando di concentrare le forze e tenere vive le speranze nel torneo. Con la rivincita sulla belga – che l’aveva sconfitta nell’unico incontro diretto nel lontano 2011 – Bertens è approdata tra le ultime otto del torneo austriaco, ma per incrementare i punti nella race sarà costretta a sollevare il trofeo domenica. È infatti questa l’unica possibile conclusione positiva di settimana per l’olandese, che se anche dovesse perdere in finale vedrebbe vane le sue fatiche e sarebbe costretta a volare a Mosca subito dopo per provare fino all’ultimo ad avere la certezza matematica di essere in campo dal 27 ottobre a Shenzen, in compagnia delle migliori atlete del mondo. Appuntamento per lei quindi nella giornata di venerdì sul centrale, come secondo match dalle 14, per sfidare la brillante promessa a stelle e strisce Coco Gauff, che da lucky loser ha raggiunto i quarti di finale in un WTA International per la prima volta in carriera.

 

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