Soffrendo con Sinner

Ha soltanto diciott’anni ma occupa già un posto di riguardo nel cuore degli appassionati. La battaglia di oggi con Carreno Busta è un antipasto di ciò che vedremo in futuro. Sinner annulla tre matchpoint, ne spreca due e alla fine si piega al più esperto iberico

Sono le regole del gioco e Sinner l’ha capito molto presto. Il circo mediatico si nutre di casi, prende ogni storia, la gonfia, la trita e la mastica a suo uso e consumo. La calma e l’equilibrio di un progetto non vendono i giornali, non portano click e non eccitano le masse, perciò è un attimo passare dall’esaltazione alle critiche eccessive, un po’ feroci e un po’ ormonali. Ma sopportare la pressione, in campo e fuori, fa parte della mentalità del campione.

Per fortuna Jannik non sembra impressionato dai giudizi che lo circondano: “Ho 18 anni e ho la fortuna di giocare tornei importanti già a questa età, dunque non capisco cosa ci sia da criticare. Non leggo più di tanto ciò che si dice di me. C’è gente che ama criticare, altri che pensano positivamente” commenta dopo il match con Goffin, “mi aspettavo certamente di fare meglio in questo inizio d’anno, ma la stagione è ancora lunga.” Questa presa di distanza non è mancanza di umiltà, bensì fiducia nelle proprie scelte, che non vanno certo messe in discussione alla prima difficoltà.

Riccardo Piatti, figura fondamentale nella crescita di Sinner

Le difficoltà, come non si stanca di ripetere il suo allenatore Riccardo Piatti, sono parte integrante del percorso, anzi sono l’elemento fondante e primario della crescita. Se dobbiamo misurare la qualità dell’apprendimento attraverso questo filtro, niente di meglio che un quarto di finale contro Carreno Busta: una lotta senza quartiere tra due mondi opposti, la solidità dello spagnolo contro l’acerbo regno fantastico sinneriano. L’approccio al match questa volta è buono, fatta salva una palla break nel terzo game. Sinner rimane avanti nel punteggio e spreca nel sesto game la possibilità di strappare il servizio all’avversario. Jannik appare centrato, rischia molto, ma trova buone soluzioni alternando colpi profondi a palle intermedie ma ben angolate. Il rovescio regala soddisfazioni, soprattutto il lungolinea e il servizio fa la sua parte. I rapporti di forze sembrano favorevoli all’italiano, ma nel momento caldo ecco che la regolarità di Carreno ha il sopravvento, permettendogli di chiudere 7-5. Nel secondo set le dinamiche sono simili, ma estremizzate, con un Sinner coraggioso che, dopo essersi salvato dal tracollo nel terzo game, riesce a spingere sul servizio dell’avversario e a guadagnarsi parecchie opportunità, puntualmente frustate dalla resilienza di Pablo. Quando arriva il sospirato break, nell’ottavo game, non c’è più tempo per reagire e allora Jannik impatta il conto dei set.

Il livello è molto alto, Sinner fa tutto bene salvo qualche amnesia a rete – quasi sempre errori di tocco più che di scelta – e ora può giocare leggero, consapevole di aver fatto il proprio dovere. Adesso è Carreno che avverte la pressione, concede quattro palle break ma riesce a salvare la pelle in un game di quasi dieci minuti. Invece è Sinner a perdersi, sbaglia un facile colpo a rete e viene punito duramente. Lo spagnolo gioca al tiro a segno con le linee di fondocampo e Jannik fatica a muovere il punteggio, ma rimane attaccato al match. Nono game, ultima chiamata. Sinner dà tutto e si porta 0-40, ma si fa raggiungere. La quarta palla break è quella buona: 5-4 con la possibilità di impattare. Ma il bello deve ancora venire, perché Sinner si distrae e si ritrova sotto per 0-40: tre matchpoint tondi tondi per l’iberico. C’è una buona prima, un regalo dalla Spagna e poi un punto strepitoso giocato senza paura, poi ai vantaggi per il 5-5. Quando le cose stanno così, il fato vuole il tiebreak. Jannik gioca da veterano, con due bei rovesci lungolinea e qualche dritto fulminante si guadagna due matchpoint. Questo momento, insieme alla conta palle break non sfruttate (12/14) sarà uno di quelli che tormenteranno il ragazzo nelle prossime notti.

Sinner ha mostrato una grande determinazione, nonostante la sconfitta

Finisce 8-6 per Carreno. Insomma una bella porta in faccia per il nostro eroe, che però si porta a casa un’esperienza preziosissima per il futuro.

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