WTA, Steve Simon: “Contrario alle sanzioni verso tenniste russe e bielorusse”

Il CEO della WTA è stato intervistato dalla BBC e si è dichiarato fortemente contrario all'impedire di partecipare ai tornei a tennisti e tenniste provenienti da Russia e Bielorussia. Nessuna novità dal fronte Peng Shuai

Steve Simon, CEO della WTA, era già noto agli addetti ai lavori e non, per le sue forti prese di posizione.
Lo scorso novembre, in seguito al caso Peng Shuai, aveva infatti deciso di interrompere i rapporti con la Cina, uno dei paesi con i tornei più importanti della stagione per la WTA, come il fu Premier Mandatory (ora sarebbe WTA 1000) di Shanghai e le WTA Finals di fine anno a Guangzhou.

Due  giorni fa la BBC ha rilasciato un articolo continente un’intervista all’ex tennista americano. Simon è convinto che i giocatori e le giocatrici non dovrebbero essere penalizzati a causa delle decisioni di un leader autoritario. Completamente in disaccordo con le sanzioni agli atleti, ha quindi dichiarato: “Non si sa mai cosa porterà il futuro, ma posso dire che non abbiamo mai vietato agli atleti di partecipare ai tornei per colpa delle posizioni politiche dei loro governi. Pertanto, servirebbe qualcosa davvero, davvero significativo perché ciò cambi, anche se non sappiamo ancora come andrà a finire”.

Il pensiero del CEO WTA sembra essere condiviso anche dagli altri organi internazionali di tennis, visto che nessuno sembra intenzionato a intraprendere la strada di altri sport, come atletica, badminton (detto comunemente “volano”) e canottaggio, che hanno “bandito” gli atleti russi e bielorussi anche dalle gare individuali.

Nell’ipotesi per cui alcuni governi non permetteranno ai giocatori di entrare nei loro paesi ha affermato: “Ci costringerebbe a cambiare la nostra posizione, perché ovviamente dobbiamo seguire le regole dei governi”.
Il riferimento riguarda il ministro dello sport britannico Nigel Huddleston, che martedì ha dichiarato che i tennisti russi dovranno dichiarare apertamente di essere contro Vladimir Putin per poter giocare Wimbledon quest’anno.

Infine Simon ha parlato anche del caso Peng Shuai: “Stiamo continuando a lavorare. Non smetteremo di lavorare al processo, siamo forti e resilienti. Per ora però, non ci sono stati passi avanti significativi”.

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