Buon compleanno, Maga Aga!

Nel giorno del suo 26esimo compleanno non possiamo che augurarle una carriera ancora ricca di successi e gioie, con la speranza che la collaborazione con Martina Navratilova, possa aiutarla, grazie all'esperienza della vincitrice di 19 Slam, a superare i demoni ed i fantasmi che incombono sulla sua carriera. E perchè no, a sfatare finalmente il tabù Slam.

Agnieszka Radwanska, soprannominata Maga Aga per le sue straordinarie qualità tecnico-tattiche, compie oggi 26 anni. Punta di diamante del tennis polacco, la numero 8 del mondo, incarna un modello tennistico, a livello fisico, ormai in via d’estinzione. Esile e minuta, può vantare grande elasticità ed un timing invidiabile. Non a caso, il suo colpo in genuflessione sfida anche le leggi della fisica. 
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Il tennis nelle vene. Figlia del destino, predestinata, Agnieszka nasce a Cracovia il 6 Marzo del 1989 da Robert e Marta Radwanski, e, ad appena 4 anni, impugna la racchetta per la prima volta, insieme a suo padre, ex professionista nel campionato a squadre tedesco, prima di divenire coach di una giovanissima Nadia Petrova. Nel 2005, agli esordi a grandi livelli, vince il torneo junior di Wimbledon, vincendo un torneo ITF a Varsavia, e chiudendo l’anno da numero 380 delle classifiche.

Il vero salto di qualità arriva però l’anno successivo, raggiungendo i quarti di finale al WTA di Varsavia, perdendo solamente dalla Dementieva e, risultato ancora più importante, raggiunge gli ottavi di finale, estromessa dalla belga Kim Clijsters. Dulcis in fundo, a fine anno, a Lussemburgo ha la meglio sia su Venus Williams, sia sulla stessa Dementieva, vendicando la sconfitta di inizio anno, salvo poi uscire per mano della nostra Francesca Schiavone.

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Chiuso l’anno da numero 57 del mondo, Agnieszka inizia il 2007 con un nuovo spirito e ad Luglio in quel di Stoccolma, sugella la sua crescita, divenendo la prima polacca di tutti i tempi a portare a casa un titolo WTA e con i quarti di finale al torneo di Zurigo si stabilizza definitivamente nella Top30. Pochi mesi dopo a Melbourne, con l’inizio del 2008, Agnieszka compie un nuovo passo nella sua carriera e nella storia del tennis polacco, divenendo la prima del suo paese a raggiungerei quarti di finale di uno slam nell’era open dopo i trascorsi di Jadwiga J?drzejowska negli anni 30. Nel 2008 conquista altri 3 successi sul circuito maggiore a Pattaya, Eastbourne, Istanbul ma soprattutto i quarti a Wimbledon, entrando finalmente nel gotha del tennis grazie all’ingresso nella Top10. 

Nonostante la sua crescita esponenziale facesse presagire un exploit in breve tempo, pur rimanendo ancorata tra le prime 15 del mondo, Maga Aga non vince neppure un titolo WTA nei due anni successivi, lasciando l’amaro in bocca a tutti i suoi fans e vedendo ridimensionate, in particolare dai media, le sue potenzialità. Tuttavia, nonostante un inizio di 2011 non proprio roseo, riesce a risalire la china a fine anno, dove si impone in successione prima a San Diego e successivamente, nel periodo post-Us Open a Tokyo e Pechino, rispettivamente su Petkovic e Zvonareva.

La prima finale Slam. Lasciato ormai “lavorativamente” il padre e passata ad allenarsi con la coppia Tomasz Wiktorowski e Borna Bikic, la Radwanska dà una scossa al suo gioco e al modo di affrontare le partite, operando un netto miglioramento sia sul piano tecnico ma sopratutto su quello mentale, dove la mancanza di cinismo la condannava a spesso a terribili rimonte. 

A testimonianza di ciò, nel 2012, dopo un inizio altalenante segnato da ben cinque sconfitte contro Victoria Azarenka, dà il meglio di sè nel tempio del tennis, a Wimbledon, dove raggiunge la sua prima finale Slam della carriera, strappando anche un set a Serena Williams, in un match che ha incarnato la rinascita dell’americana, e un possibile nuovo inizio per la polacca.

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Il 2013 inizia col botto. La Radwanska vince due tornei consecutivi, ad Auckland e Sydney, e si presenta agli Australian Open da prima nella Race e con 11 titoli in tasca, ma, proprio sul più bello, si scioglie nei quarti di finale contro Na Li, che aveva battuto poche settimane prima. Ma la sconfitta più amara della stagione arriva a Wimbledon, in semifinale, per mano della tedesca Sabine Lisicki, dopo una battaglia finita 9-7 al terzo set. Con Sharapova, Azarenka e Williams eliminate, la pressione era tutta sulla polacca che non l’ha saputa gestire, vedendo sfumare forse la più importante chance mai capitatale in carriera.

Il 2014, deludente. Il 2014 si rivela un anno veramente deludente per la polacca, ormai stabilmente tra le più forti del mondo, in cui spicca solamente la vittoria a Montrèal contro Venus Williams ad Agosto. La “bestia nera” degli Slam continua ad incombere sulle sue spalle e, dopo la semifinale raggiunta agli Australian Open, racimola un terzo turno al Roland Garros, gli ottavi a Wimbledon ed un misero secondo turno agli Us Open. La polacca ad ogni modo riesce a qualificarsi per le WTA FINALS di fine anno. Proprio a Singapore, Agnieszka ritorna ad esibire il suo tennis migliore, riuscendo ad accedere, per la seconda volta in carriera, alle semifinali, battuta dalla rumena Simona Halep, che verrà sconfitta in finale da Serena Williams. Dopo l’ottimo risultato portato a casa al Master, la Radwanska chiude l’anno fuori dalle Top 5, per soli 10 punti.

Anche il 2015 inizia in modo positivo, con la vittoria nella Hopman Cup insieme al suo connazionale Janowicz, ma ancora una volta nello Slam australiano non riesce a farsi valere a sufficienza, estromessa questa volta da una ritrovata Venus Williams.

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Nel giorno del suo 26esimo compleanno non possiamo che augurarle una carriera ancora ricca di successi e gioie, con la speranza che la collaborazione con Martina Navratilova, possa aiutarla, grazie all’esperienza della vincitrice di 19 Slam, a superare i demoni ed i fantasmi che incombono sulla sua carriera. E perchè no, a sfatare finalmente il tabù Slam. 

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