Il tennis ha bisogno di Nick Kyrgios

Fresco vincitore del torneo di Washington, Kyrgios ha regalato una settimana straordinaria al mondo del tennis

Ha più bisogno Kyrgios del tennis o il tennis di Kyrgios?

Entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro. Forse. Di sicuro, il talento folle e spaventoso di Kyrgios è quella scintilla di cui potrebbe aver bisogno il tennis quando i big 3 saluteranno i campi. Ovviamente, non si può paragonare Nick a quei mostri sacri: talento, corretta, stile e vittoria. Nick non è questo ma è una ventata di follia che potrebbe infiammare i tifosi per anni. Follia ed imprevedibilità.

Nel bene e, forse troppo spesso, nel male.  Il Kyrgios visto a Washington è intrattenimento puro. Fuori dalle righe nel chiedere al pubblico dove servire, fuori dal normale fare un tweener dal nulla durante uno scambio tirato. Tutto fuori dalle righe, per una volta nel senso giusto. Settimana ricca di spunti: in doppio con Tsitsipas o in singolare è stato il centro del mondo tennistico, in modo positivo. Certo, ormai siamo abituati ai picchi dell’australiano ma quando si esprime a questi livelli è impossibile non entusiasmarsi.

LA SETTIMANA DI WASHINGTON.

Al centro di tutti i video del torneo c’è stato lui. Lui e solo lui. Certo, è vero, mancavano Federer, Nadal e Djokovic. Certo è un ATP 500 e non un 1000. Ma Kyrgios ha sempre fatto parlare prima di tutto il suo gioco e poi le esuberanze. Un gioco pazzesco. Esplosivo, elegante, improvviso: difficile non entusiasmarsi. L’australiano sa alternare tocchi raffinati ad autentici missili. Sa far divertire. Come pochi, anzi come nessuno ormai. La sua settimana è iniziata con il doppio con Tsitsipas. Questa potrebbe essere una bellissima storia estiva e un’occasione sia per il greco sia (soprattutto, va detto) per Nick che ha l’opportunità di rifarsi un’immagine da bad boy che non lo ha aiutato. Nel doppio hanno messo in crisi i numeri uno del mondo e mostrato un’intesa notevole, anche fuori dal campo. Hanno perso ma hanno dato inizio a qualcosa che è di certo molto interessante.

In singolare invece l’australiano non ha fatto sconti a nessuno. Nei primi turni ha travolto chiunque si mettesse sulla sua strada: il qualificato  Thai-Son Kwiatkowski, poi Gilles Simon, segutio da Yoshihito Nishioka e infine Norbert Gombos. Nemmeno un set lasciato agli avversari. Tutto pronto per la partita, con la P maiuscola. Semifinale. Tsitsipas è l’avversario. Il match è da consegnare ai posteri. Se questo è il futuro del tennis, le prospettive sono rosee. Per maggiori informazioni, leggete qui. Colpi spettacolari e Nick che ha la meglio con grande solidità. Qui trovate gli highlights. Finale contro un altro grande talento: Medvedev. Il russo ha un gioco simile a quello dell’australiano e infatti il match si risolve con due tie break e Nick che si butta a terra. Fanno 6 tornei vinti in carriera e il ritorno nei primi trenta del mondo. Ritorno al posto che gli compete come minimo.

NICK, SEMPRE COSÌ.

Lo vorremmo sempre così. Elettrico e inquieto ma solo tennisticamente parlando. Giullare ma in modo sano. È divertente vederlo consultare il pubblico su dove servire per un match point. E ancora più divertente vederlo schiacciare un possente high five al tifoso che lo ha consigliato nel modo corretto. Così lo vorremo vedere. Spaccare le palline con i suoi colpi, e non spaccare sedie. Insultare sé stesso per “il peggior servizio che avesse mai visto” e servire una seconda a 136 mph e fare ace. Queste sono le follie che vogliamo vedere. Dopo anni di politically correct dei big 3, senza macchia e senza peccato, ora un po’ di punk rock farebbe bene, se non benissimo al tennis. 24 anni per Nick Kyrgios che ha davanti a sé un treno importante per avere un ruolo nella storia del gioco. Un ruolo positivo.

Con talenti come quello di Nick però bisogna stare attenti. Aspettarsi che Nick sia sempre così è difficile, se non impossibile. E questo è il suo bello. Limitando un po’ le sue uscite e i suoi colpi di testa potrebbe davvero diventare l’uomo simbolo del tennis e, forse, la presenza di Tsitsipas nella sua vita potrebbe dare un grosso aiuto al suo modo di stare al mondo, non in campo. In campo, ha ammesso anche il greco, Nick fa cose che nessuno sa fare. Tsitsi ha detto che non credeva di poter vedere servire e muoversi in campo così come fa il suo amico australiano. La stagione sul cemento può rappresentare veramente il treno decisivo per lui e, spero ma non ne sono certo, che lo sappia anche lui. Un Kyrgios così può battere tutti, e lo sappiamo. Un Kyrgios così: capace di divertire e divertirsi ma soprattutto di vincere può davvero dare vita ad una nuova stagione del tennis con il suo nome scritto a fuoco.

 

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