Il turning point di Roger Federer

Lo svizzero ricorda il punto che ribaltò completamente la partita contro Tommy Haas negli ottavi di finale del Roland Garros del 2009: un match che, almeno fino a quel momento, stava andando a senso unico.

In molti ricorderanno l’edizione del Roland Garros di dieci anni fa: era il lontano 2009 quando Rafael Nadal, dopo aver vinto 4 volte di fila a Parigi venne eliminato agli ottavi da Robin Söderling; contemporaneamente, per conquistare un posto nei quarti di finale Roger Federer dovette disputare un match incredibile contro Tommy Haas, match che tuttora lo svizzero ricorda con piacere.

Si trattava di un’occasione probabilmente irripetibile: quando Roger scese in campo Nadal era da poco stato estromesso per mano del tennista svedese, per cui l’attenzione dei media cadde inevitabilmente sullo svizzero che, dopo aver perso 3 finali consecutive sul torneo in terra rossa per eccellenza, fu dato come favorito alla vittoria del torneo.

Federer era ben consapevole di aver a disposizione una ghiotta chance per sedersi su un trono a lungo occupato dal suo storico rivale spagnolo; e fu probabilmente questa consapevolezza a generare un eccessivo carico di pressione, che quasi lo portò alla sconfitta.
Il match contro Tommy Haas sembrava infatti aver preso una brutta piega: dopo aver perso i primi due set, lo svizzero si trovava 3-4 nel terzo parziale; Haas si era appena portato sul 30-40, procurandosi così una palla break che, se fosse riuscito a convertire, lo avrebbe portato a servire per il match.

Come se non bastasse, la prima non entrò; Roger fu dunque costretto a salvarsi con una seconda di servizio diretta verso il rovescio del tedesco, che a sua volta rispose piuttosto profondo mandando la palla sul rovescio di Federer; quest’ultimo riuscì tuttavia a spostarsi rapidamente, sfoderando un dritto in uscita che pizzicò appena la riga.

Da quel punto in poi, il giocatore di Basilea riuscì a ribaltare completamente l’andamento dell’incontro, vincendo in rimonta con il punteggio di 6-7 5-7 6-4 6-0 6-2.

Dopo avergli domandato che ricordi avesse di quel momento, Federer ha sorriso ed ha provato a descrivere le emozioni sentite in quel preciso istante: “Lo ricordo benissimo. A quel tempo non stavo pensando di vincere il Roland Garros, essendo così indietro sul tabellone, ma quando ho tirato quel dritto, per la prima volta in quel gioco ho sentito di aver fatto qualcosa di efficace.
Una volta vinto il punto, guardando il punteggio sul tabellone, mi sono detto: “Bene, spero che quanto successo diventerà un momento da ricordare un giorno“.

Conclude: “Quasi volevo mandare un messaggio a Tommy ieri, per ricordargli di quel momento, ma non l’ho fatto (ride). Sentivo che forse non era la cosa giusta da fare, ma il pensiero c’era (ride). “

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