Lucie Safarova, i dubbi prima di Parigi

La ceca, l'anno scorso finalista al Roland Garros, dopo un anno di delusioni, infortuni e malesseri fisici deve cercare di dare una svolta alla stagione, ma davanti ci sono 1400 punti da difendere.

Lucie Safarova è stata una delle grandi sorprese della scorsa edizione del Roland Garros. La mancina, un anno fa nella stessa posizione di adesso (13esima del mondo), aveva conseguito il miglior risultato della sua carriera, raggiungendo la finale di un torneo del Grande Slam dopo aver battuto gente come Lisicki, Sharapova, Muguruza e Ivanovic. Le migliori due settimane della sua vita, prima di incontrare Serena Williams.

DOPO PARIGI IL NULLA – Dopo il successo a Parigi e l’acclamazione in patria e dopo essere entrata fra le prime dieci giocatrici del mondo, Safarova non ha saputo trovare regolarità in campo, è calata di posizione, ha sofferto la pressione e molti acciacchi fisici. Oggi, un anno dopo, molti dubbi la attanagliano, considerato che dovrà difendere 1400 punti. A metà del 2015 ha sviluppato un’infezione batterica che le ha impedito di partecipare al tour autunnale, addirittura costringendola a passare del tempo in ospedale. Nonostante questa brutta battuta d’arresto, è riuscita a qualificarsi per le WTA Finals di Singapore per la prima volta nella sua carriera: è uscita ai gironi, ma non senza vincere una partita.

DOPO PRAGA LA SVOLTA? – Il suo malessere persisteva e Lucie ha dovuto rinunciare agli Australian Open di gennaio. A febbraio, a partire dal torneo di Doha, è uscita per cinque volte consecutive al primo turno e ha dovuto aspettare il mese di aprile e il torneo di Praga per vincere una partita. E non solo ha trionfato in quel match, ma si è portata a casa il trofeo. Tutto ad un tratto è venuta fuori la Safarova, per riprovare a cercare quella regolarità che gli è tanto mancata in questo 2016.

NESSUN MIGLIORAMENTO – Non è stato così: a Madrid e Roma, non è andata oltre il secondo turno. In Spagna si è ritirata prima di giocare per infortunio, in Italia ha perso sotto i colpi della giapponese Doi. “Sono in grado di giocare una finale Slam e spero un giorno di poter conquistare uno di questi tornei” – aveva detto l’anno scorso dopo la finale di Parigi – “Spero che sia solo l’inizio”. E lo è stato, ma di malattie, infortuni e incostanza nel circuito. Ora arrivano le due settimane più importanti della primavera e per la prima volta nella sua vita, dopo un anno di dubbi, Lucie Safarova sente che cosa significa difendere una finale del Roland Garros.

 

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